Ai celti e ai carni che si insediarono nella zona nel V e VI secolo a.C. subentrarono i romani, come testimonia il toponimo, che nei documenti più antichi compare come praedium Paniacum, "proprietà di Panio", da cui Paniaco.[6]
A Pagnacco, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana[8]. Ai sensi della deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[9].
Cultura
Presso la frazione di Fontanabona si trova il museo etnografico di storia contadina di Fontanabona[10].
Inserito in un compendio territoriale oggetto di una dichiarazione di interesse storico-architettonico, il museo ha un patrimonio di circa duemila manufatti di cultura materiale compresi tra il XVIII e gli inizi del XX secolo. Le opere sono rappresentative della storia contadina e artigiana della regione, in particolare del Friuli centrale, delle Valli del Natisone e della Carnia inferiore. Di particolare interesse risulta la sezione dedicata alla filatura e ai tessuti.