La leggenda vuole che la comunità di Sauris sia stata fondata attorno al XIII-XIV secolo da due soldati tedeschi che, stanchi della guerra, fuggirono dal loro paese rifugiandosi in questa valle isolata e impervia[11]. Sembra che l'immigrazione sia avvenuta in realtà dalla Lesachtal e dalla Pusteria nel XIII secolo.[senza fonte]
Lo storico Giordano Brunettin fa risalire invece l'occupazione della zona alla metà del XIII secolo.
Il primo documento che attestava l'esistenza della località, un atto di eredità perduto, risale al 1280. Si è conservato solo un documento del 1318 in cui si parla di Sauris, riguardante anch'esso un'investitura feudale.[11]
Tra il 1941 e il 1948 venne costruito l'impianto idroelettrico della Val Lumiei e la relativa diga, nonostante si fosse in piena guerra. Proprio per la scarsità di uomini che ciò comportava vennero coinvolti nella costruzione anche 300 prigionieri di guerra neozelandesi. La località La Maina venne sommersa dal lago artificiale e ne restano i ruderi sott'acqua.[11]
La popolazione è in linea di massima trilingue, parlando sia l'italiano, sia il friulano, sia il tipico dialetto tedesco locale, detto saurano, che conserva tratti arcaici rispetto ai dialetti carinziani ai quali è collegato.
Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[13]. Nel territorio comunale vige altresì la Legge regionale 20 novembre 2009, n. 20 "Norme di tutela e promozione delle minoranze di lingua tedesca del Friuli Venezia Giulia"[14].
La comunità forma un'isola linguistica di tipo germanico, una vera enclave germanofona in territorio italiano, che si è potuta conservare, a partire dalla sua fondazione, grazie ad un isolamento durato secoli.
La ‘lingua saurana’, de Zahrar Sproche, è stata ufficializzata nella grafia, in accoglimento delle Raccomandazioni del Consiglio d’Europa[15], con deliberazione del Consiglio Comunale (12/2013). Ciò a seguito di lungo e complesso iter coinvolgente la Comunità linguistica, con significativo impegno del Circolo Culturale Saurano – Zahrar Kulturzirkul “Fulgenzio Schneider”[16], concluso con validazione scientifica dell’Accademia Austriaca delle Scienze (Österreichische Akademie der Wissenschaften).
Le regole della grafia sono state recepite in pubblicazione bilingue (italiano/tedesco)[17] avente ottenuto l’autorevole patrocinio del Ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo. La pubblicazione (e annesso CD) è stata distribuita a tutte le famiglie saurane.
Geografia antropica
Il comune è formato da Sauris di Sotto (sede municipale) e dalle frazioni di Sauris di Sopra, Lateis, La Maina e Velt. Sauris di Sopra è detto localmente Plozn, e Sauris di Sotto Dörf. Il toponimo Sauris invece sembra che derivi da un idronimo pre-romanzo "savira", "corso d'acqua". Nella lingua saurana il nome è Zahre.
Economia
Nonostante sia uno dei comuni più piccoli del Friuli-Venezia Giulia, Sauris è una apprezzata località turistica estiva ed invernale, conosciuta per la produzione di un prosciutto crudo particolarmente rinomato, il Prosciutto di Sauris I.G.P., lo speck di Sauris ed una birra artigianale altrettanto famosa: la Zahre Beer.
L'abitazione caratteristica di Sauris è solitamente staccata dal rustico, e si compone in più piani. Al piano terra c'è un vano ingresso o atrio preferibilmente centrale, dal quale si accede alla cucina, al tinello e a uno o due locali, posti a monte, che fungono da cantina. Attraverso una scala di legno si sale al primo piano, dove si trovano uno o più corridoi dai quali si accede alle camere da letto e ai ballatoi (in questi troviamo spesso una latrina). Per un'altra scaletta di legno si accede al sottotetto, dotato di abbaino, nel quale vengono conservati i prodotti dell'agricoltura e gli attrezzi, ma non il fieno. I materiali da costruzione sono la pietra e la calce per i pianterreni, tronchi squadrati e incastrati tra loro per i piani superiori (blockbau). La copertura dei tetti, tutta e sempre in scandole di legno, è simile a quella utilizzata nella zona di Forni; in autunno sopra le scandole vengono disposte assi molto lunghe, fermate da ciottoli e pietre, perché tengano ferme le assicelle sotto il peso della neve.
Musei
Centro Etnografico 's haus van der Zahre, di Sauris di Sopra
Centro Storiografico Museo di S. Osvaldo, presso la canonica di Sauris di Sotto
^Il Comitato consultivo del Consiglio d'Europa sull'applicazione della Convenzione quadro sulla protezione delle minoranze nazionali, II e III Opinione sull'Italia, aveva reiteratamente rappresentato l'importanza della definizione, da parte delle minoranze numericamente meno importanti, di una lingua scritta codificata, e ciò per l'uso nella scuola, per la predisposizione di una toponomastica bilingue, per l'utilizzo della lingua stessa da parte dei soggetti economici
^Il Circolo culturale nel 2002, assieme ad altre comunità germanofone, aveva fondato il Comitato unitario delle Isole linguistiche storiche germaniche in Italia; nel 2003 e nel 2016 l’assemblea annuale del Comitato si è tenuta a Sauris/Zahre
^Die Rechtschreibung der Zahrar Sproche - Regole ortografiche per la lingua saurana.
^Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 19.
Barbara Cinausero, La toponomastica di Sauris. Un'isola tedescofona in terra di Carnia, [in collaborazione con Ermanno Dentesano], Udine, Società filologica friulana / Comune di Sauris, 2007, 352 p.
Barbara Cinausero Hofer - Ermanno Dentesano, Sauris e Bivera: due toponimi complessi, Basaldella (Ud), Ribis, 2016, 45 p.
Donatella Cozzi - Domenico Isabella - Elisabetta Navarra (a cura di -), Sauris/Zahre. Una comunità delle Alpi Carniche, Udine, Forum - Editrice Universitaria Udinese, 1998-1999, due voll., 516 p. compl.
Francesca Cattarin (con il coordinamento di -), Die Rechtschreibung der Zahrar Sproche - Regole ortografiche per la lingua saurana, Comune di Sauris Gomande vander Zahre / ISAL Istituto di Studi Amministrazione Locale, 2014, 40 p.
Giovanni Nimis, I centri storici di Sauris. Ricerca di identità e ipotesi di sopravvivenza per una comunità emarginata della Carnia, Padova, Marsilio editore, 1977, 165 p.
Fulgenzio Schneider, Memorie di racconti che oggidì si chiamano legende e superstizioni (Sauris / Zahre), Udine, Società Filologica Friulana, 1993
Mario Toller, Sauris. Storia civile e tradizioni, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1963, 62 p.