Le antiche lingue germaniche (approssimativamente nel II secolo a.C.) svilupparono un proprio alfabeto detto runico, ma il suo uso era limitato. Le lingue germaniche dell'est, invece, dopo la conversione al cristianesimo usavano l'alfabeto gotico sviluppato dal vescovo Ulfila per la sua traduzione della Bibbia in gotico.[1] In seguito, con l'introduzione del Cristianesimo preti e monaci germanici, che parlavano e leggevano anche in latino, incominciarono a scrivere le lingue germaniche usando l'alfabeto latino leggermente modificato. L'unica lingua germanica oggi scritta con un alfabeto diverso dal latino è lo yiddish, che impiega l'alfabeto ebraico.
In aggiunta all'alfabeto latino, diverse lingue germaniche usano una varietà di accenti e lettere aggiuntive, comprese le umlaut, la W, la ß (Eszett), Ø, Æ, Å, Ð, Ȝ, Þ e Ƿ, derivate dall'alfabeto runico, dall'alfabeto mesogotico e da quello anglosassone. La stampa delle lingue germaniche ha continuato a lungo ad essere effettuata usando caratteri di stampa gotici (es. Fraktur o Schwabacher).
Le poche caratteristiche comuni delle lingue germaniche sono:
Il livellamento del sistema verbale indoeuropeo al passato e al presente.
L'uso del suffisso dentale (/d/ o /t/) invece dell'alternanza di vocali per indicare il tempo passato (apofonia).
La presenza di due distinti tipi di coniugazioni di verbi: debole (usando il suffisso dentale) e forte (usando l'apofonia). L'inglese ha 161 verbi forti; quasi tutti sono di origine anglosassone.
L'uso di aggettivi deboli e forti. Gli aggettivi inglesi moderni non cambiano tranne che per il comparativo e il superlativo; questo non era il caso dell'antico inglese, dove gli aggettivi erano declinati in modo diverso secondo che fossero preceduti o meno da un articolo o da un dimostrativo.
La rotazione consonantica, comportamento noto anche come Legge di Grimm.
Un numero di parole con etimologie che sono difficili da ricondurre ad altre famiglie indoeuropee, ma con varianti presenti in quasi tutte le lingue germaniche.
Lo spostamento dell'accento tonico nella radice della parola. Sebbene l'inglese abbia un accento irregolare, le parole originarie spesso avevano un accento fisso.
Albero della famiglia linguistica
Tutte le lingue germaniche possono essere fatte discendere da un ipotetico proto-germanico. Si noti che le divisioni tra le sottofamiglie del Germanico non sempre sono definite con precisione.
Qui sono indicate le lingue appartenente al gruppo e i dialetti principali e quelli insoliti, gli altri sono discussi all'interno di un gruppo più ampio. Ad esempio parecchi dialetti del basso sassone sono discussi nell'articolo basso sassone insieme al basso sassone standard o in aree dedicate.
Alcuni termini della tabella hanno avuto cambiamenti semantici. Per esempio la forma sterben e altri termini per morire sono collegati al termine inglese starve. C'è anche qualche esempio di un termine non-germanico entrato nell'uso germanico (ad esempio ounce dal latino).
Esiste un certo numero di parole comuni a tutte le lingue germaniche la cui etimologia risulta incerta. Per questa ragione il linguista tedesco Sigmund Feist avanzò l'ipotesi dell'esistenza di un substrato preindoeuropeo nella lingua proto-germanica. Tuttavia, questa ipotesi non è sostenuta da prove definitive e non gode del consenso della maggioranza dei glottologi.
Note
^Fausto Cercignani, The Elaboration of the Gothic Alphabet and Orthography, in «Indogermanische Forschungen», 93, 1988, pp. 168-185.
Bibliografia
W.H. Bennett, An Introduction to the Gothic Language, New York, Modern Language Association of America, 1980.
Rolf H. Jr. Bremmer, An Introduction to Old Frisian, Amsterdam / Philadelphia: Benjamins, 2009.
A. Campbell, Old English Grammar, London, Oxford University Press, 1959.