PanarmoniconIl panarmonicon o panharmonicon (in tedesco Panharmonikon; dal greco παν-, «totale», e ἁρμονικόν, «armonizzatore»)[1] è un automa musicale ideato da Johann Nepomuk Mälzel nel 1804 e antesignano dell'orchestrion. Consisteva in una sorta di tastiera che, mettendo in funzione un soffietto e una serie di rulli, poteva riprodurre il suono di un'intera orchestra. Il panarmonicon si componeva infatti di quarantadue strumenti della banda militare: a fiato (flauto, clarinetto, oboe, fagotto, tromba, corno) e a percussione (timpani, triangolo, tamburo, piatti, grancassa). Cherubini compose nel 1806 un'Aria per panarmonicon il cui manoscritto si conserva alla biblioteca di Stato di Berlino.[2] Mälzel stesso, per inaugurare il suo secondo esemplare di panarmonicon, dalle dimensioni e dalle possibilità musicali ancora più estese, nel 1813 commissionò a Beethoven una composizione orchestrale (La vittoria di Wellington).[3] Nessun esemplare di panarmonicon è sopravvissuto. L'ultimo, che si conservava al museo industriale di Stoccarda nel 1942, finì distrutto sotto un bombardamento della seconda guerra mondiale. Ne restano solo alcune immagini fotografiche.[3] Note
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