Fa parte dell'associazione Atleti di Cristo. È zio del calcettista Thiago Grippi[1].
Carriera
Giocatore
Club
Crebbe calcisticamente nel São Paulo, dove si mise in luce totalizzando 57 presenze con 17 gol conquistando il titolo nazionale nel 1986. Il primo passaggio al calcio europeo, in Portogallo allo Sporting Lisbona, fu altrettanto proficuo: 47 presenze, 11 gol e un ottimo feeling con compagni ed allenatori.
Nell'ottobre 1990 venne ingaggiato del Cesena facendo il suo debutto in Serie A nel settimo turno del campionato 1990-1991 contro il Torino. I granata passarono in vantaggio poi, al 23' del primo tempo, Silas si incaricò della battuta di un calcio di punizione da 30 metri. La forte conclusione del brasiliano si insaccò nel sette riequilibrando il risultato[2]. Purtroppo però per il Cesena fu una stagione deludente, conclusasi in penultima piazza a fine campionato. Silas giocò dignitosamente bene, confermando a tratti le sue doti, collezionando 26 presenze e 3 reti. Nell’estate del 1991 trovò un nuovo ingaggio venendo tesserato dalla Sampdoria di Boškov, fresca dello storico scudetto, che puntava a confermarsi al vertice. Ancora una volta, il brasiliano iniziò la stagione segnando un gol al suo debutto, questa volta contro il Cagliari[3]. Poi però si spense pian piano proprio come la sua Sampdoria che, dopo la sfavillante stagione precedente, dovette accontentarsi del sesto posto. I doriani furono però protagonisti di un entusiasmante cammino in Coppa dei Campioni, arrivando addirittura in finale con il Barcellona di Cruijff a Londra. La storica sconfitta contro i catalani, vittoriosi 1-0 grazie ad una punizione di Koeman, non vide però Silas tra i protagonisti: infatti non entrò in campo neppure per un minuto[4].
Dopo la partecipazione al Mondiale Under-20 del 1985 dove ottiene il riconoscimento di miglior giocatore del torneo, Silas gioca con la Seleção 38 volte, andando a segno in una sola occasione e prendendo parte alle spedizioni verde-oro ai Mondiale del 1986 e del 1990.