Inquartato: nel primo e nel quarto d'oro, all'aquila di nero, coronata del campo; nel secondo e nel terzo fasciato di azzurro e d'argento, al leone di rosso attraversante. Sul tutto uno scudetto scaccato d'argento e d'azzurro. Il capo dello scudo d'oro, all'aquila dell'Impero
Nobile famiglia italiana che dal XIV secolo ebbe la sovranità sulla Mirandola e su altri territori vicini, come Concordia, finché i propri domini non vennero acquisiti dagli Estensi di Modena nel XVIII secolo. Proprio dal loro feudo più importante deriva il nome con il quale è meglio nota la famiglia: Pico della Mirandola.
I Pico di Monferrato furono il ramo primogenito dei Pico della Mirandola (eredi di Giovanni Francesco II Pico della Mirandola) che, scacciati dai cugini dalla terra natìa, si ricoverarono nel Monferrato. Ottennero i titoli di Conti di Uviglie, di Casorzo e sul nome; Signori di Borgo Vecchio di Trino; Consignori di Terruggia, Rosignano, Cellamonte, Borgomale, Ottiglio; Patrizi e Nobili di Baldacchino della città di Casale Monferrato. Bonifacio con decreto 20 Marzo 1497 venne adottato ed aggregato ai Gonzaga di Mantova da parte del Marchese Francesco II, con il godimento alla corte gonzaghesca di tutte le prerogative di membri della casa marchionale (poi ducale).
Pico di Blais (Pic de Blais)
I Pic de Blays sono un ramo venuto da Scipione Pico (Scipion Pic), figlio di Francesco III Pico primo conte della Concordia, ferito nel 1451 nell'assedio di Blais (Francia) e stabilito in questa città.[3] Questo ramo si divide in numerose famiglie: Pic, Blays, Pic de Boulaire, Pic de Père, Pic de la Mirandole.[4]
Pico di Gazzuolo e di Belforte
Nel XV secolo il condottiero Brausio Pico, figlio naturale di Giovanni I Pico, originò una nuova linea secondaria. Nel 1520 il nipote Giovan Francesco si trasferì da Mirandola a Mantova, dopodiché il figlio Lodovico divenne vicario di Gazzuolo, dando quindi vita al ramo dei Pico di Gazzuolo, che nel 1639 si suddivise ulteriormente: mentre la linea di Gazzuolo si estinse nel 1814, i Pico di Belforte si trasferirono a Mantova nella prima metà del XIX secolo. Il Regio Tribunale Civile di Modena emise la sentenza del 23-25 giugno 1898 che riconobbe l'agnazione di Luigi Pico quale erede del ramo ducale; i suoi discendenti si stabilirono poi tra Lombardia e Canton Ticino.
^ Bruno Andreolli,, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 83 (2015), 2015.
^ Henri-Stanislas Pic, Histoire de la seigneurie de La Mirandole, Paris, 1865.
Bibliografia
Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti di Giovanni B. Crollalanza, Editore Dir. del Giornale Araldico, 1886