Share to: share facebook share twitter share wa share telegram print page

Mura della Mirandola

Mura della Mirandola
Le fortificazioni della Mirandola nel 1704, periodo di massimo splendore
Localizzazione
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
Regione  Emilia-Romagna
CittàMirandola
Informazioni generali
Tipolinea fortificata
Materialemattoni
DemolizioneXIX secolo
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

Le mura della Mirandola erano un sistema di fortificazioni che cingevano completamente la città di Mirandola.

Costruite a pianta ottagonale a partire dal XVI secolo, le fortificazioni protessero la città durante i numerosi assedi che si susseguirono fino al XVIII secolo, facendo guadagnare alla piccola capitale del regno della famiglia Pico la fama di fortezza inespugnabile, tanto che nell'accademia militare francese di Saint-Cyr era in uso l'espressione "imprenable comme une Mirandole" (imprendibile come una Mirandola).

Le fortificazioni vennero abbattute nel XIX secolo e al loro posto venne realizzato l'attuale anello dei viali di circonvallazione, avente una circonferenza di circa due chilometri. Una brevissima porzione delle mura, lunga appena 26 metri, è tuttora visibile all'angolo del castello dei Pico.

Storia

L. De Vegni, Giulio II entra nella Mirandola per la breccia

La prima menzione di un castrum Mirandulae risale al 1049, confermato in un'investitura dell'abbazia di Nonantola del 1115. Mentre nel 1212 e nel 1264 viene citato un locus qui dicitur Mirandula, in un documento del 1267 compare il castrum Mirandulae con il vicino fortilizio della Motta dei Papazzoni (Mota Papazonum) a Cividale. Nel 1267, in seguito alla cessione di Bernardo Pico, il castello della Mirandola vennero rasi al suolo dai modenesi. Nel testamento di Prendiparte Pico del 1275 si cita una "rocchetta" di Mirandola (Mirandula proprio rochetam).[1]

Nel 1321 il castrum di Mirandola era circondato da un vallum, che fu spianato dai Bonaccolsi dopo l'assedio del duca Passerino. Il castello venne poi riedificato dai Gonzaga nel 1330. Nella prima metà del XIV secolo, altre fortificazioni erano presenti tutto intorno alla Mirandola e in mano ad esponenti dei Figli di Manfredo.[1]

Già nel XV secolo e fino alla prima metà del XVI secolo è attestata una cinta muraria a forma di quadrilatero, rinforzata agli angoli da torri e bastioni. Lo storico Leandro Alberti attesta nel 1577 che sotto al ponte di accesso alla cittadella vi era una pietra che ricordava la costruzione delle mura avvenuta nel 1490 per volere di Giovanni Francesco II Pico della Mirandola.[2]

A seguito dell'assedio della Mirandola del 1510-1511, con cui Papa Giulio II riuscì ad espugnare la Mirandola, la famiglia Pico della Mirandola iniziò un risistemazione urbanistica per unire il borgo del castello con il cosiddetto borgo nuovo, ingrandendo così le fortificazioni cittadine e portando la base urbanistica della città a forma quadrangolare.[3]

La costruzione dei bastioni dei rivellini avvenne dal 1522 circa al 1524, mentre i bastioni angolari furono realizzati tra il 1541 e il 1544: in tal modo la città della Mirandola è considerata una delle prime città interamente bastionate in Italia.[4]

Le mura della città ideale

Progetto di città ideale attribuito a Giambattista Pelori (XV secolo)

Dopo l'assedio della Mirandola del 1551 di papa Giulio III, la famiglia Pico decise di realizzare un imponente progetto di ingegneria militare, moderno e molto costoso dal punto di vista economico, ma che garantì alla città una grande situazione di sicurezza contro gli assedi grazie alla fortificazione alla moderna, conferendole altresì grande prestigio a livello internazionale.[5]

Risalgono alla metà del XVI secolo due disegni con le fortificazioni della Mirandola e del borgo di San Martino conservati all’Archivio di Stato di Torino e da alcuni attribuiti all'ingegnere militare Giovanni Battista Pelori[6][7], che disegnano una tipica "città ideale" del Rinascimento a forma ottagonale. le mura vennero ulteriormente rafforzate tra il 1561 e il 1566, innestando le nuova mura a quelle preesistenti e realizzando tre nuovi baluardi (dei Gesuiti, dei Cappuccini e dei Servi). Nel 1577 venne rifatto il bastione del castello e vennero costruiti il nuovo bastione di Cantarana spianando l'isola-giardino e il nuovo bastione di San Martino. Dopo circa 50 anni venne così completata la cinta muraria ottagonale, con otto bastioni e mura spesse due o tre metri. L'unica porta di accesso alla cittadella, chiamata Porta Mantova, era posta nell'angolo settentrionale dell'ottagono, nei pressi dell'oratorio della Madonnina, difesa dai cannoni del castello dei Pico e del Torrione. In alcuni bastioni erano però nascoste piccole porte di soccorso per ricevere aiuti esterni durante gli assedi o porte di sortita per far uscire inaspettatamente cavalieri e soldati per tentare le sortite contro le linee di comunicazione delle forze assedianti.[8]

Demolizione

La Città di Mirandola nello Stato di Modena (circa 1750)

Al'inizio del XVIII secolo, le strutture difensive di Mirandola avevano raggiunto la loro massima articolazione ed estensione, secondo i canoni dell'epoca. Tuttavia, dopo la cacciata di Francesco Maria II Pico a seguito dell'assedio della Mirandola del 1705 e la successiva acquisizione di Mirandola da parte del duca di Modena, iniziò il lungo declino della città: nonostante la posizione strategica che rese la città teatro di grandi scontri bellici e numerosi assedi (in particolare si ricordano quelli del 1734, 1735 e 1742), i sistemi difensivi non furono più potenziati per rispondere al progresso dell'arte militare, ma furono sottoposti soltanto ad una manutenzione ordinaria continua.[9] Peraltro, il duca di Modena decise di avviare una prima fase di abbassamento delle mura, avvenuta tra il 1783 ed il 1832.

Solo nel 1768 venne aperta al termine della va Montebello (odierna via Roma) la "Porta Maddalena", chiamata anche "Porta Modena", progettata dall'ingegnere Sermoizans per facilitare i collegamenti con il capoluogo estense.[10]

Nel 1783 il duca Ercole III d'Este, oltre a far demolire i ruderi del castello danneggiati dall'esplosione del Torrione del 1714, ordinò l'abbassamento della cinta muraria e la chiusura dei fossati prosciugati con la terra ricavata. Al contempo, vennero abbattute tutte le torri (tranne quella dell'orologio, poi distrutta nel 1888) e alcune fortificazioni periferiche.

L'indebolimento delle difese cittadine consentì nel 1796 l'invasione da parte dell'esercito napoleonico, mentre la rivolta della Mirandola del 1799 comportò l'occupazione della città da parte di 3.000 mantovani.

In seguito alla Restaurazione del duca di Modena, le mura di Mirandola furono ulteriormente danneggiate per prelevarne materiale da costruzione, nonostante un tentativo di restauro compiuto dal podestà di Mirandola, conte Felice Ceccopieri.

Durante il Risorgimento e i primi anni dell'Unità d'Italia le vecchie mura furono rinforzate dal generale Manfredo Fanti, che le fece accrescere di trinceramenti e terrapieni esteriori, in vista di una ormai imminente guerra verso il vicino Lombardo-Veneto.[11]

Benvenuto Berni, Porta Modena a Mirandola (XIX secolo)

Dopo la terza guerra d'indipendenza italiana del 1866, che portò all'annessione del mantovano al Regno d'Italia, la città di Mirandola cessò di essere un punto militarmente strategico, cosicché con il Regio Decreto n. 3549 del 24 febbraio 1867 fu stabilito che la cinta urbana della città di Mirandola cessava di essere considerata come opera fortificata, cessando di conseguenza di essere soggetti a servitù militare i terreni adiacenti alle opere stesse.[12]

L'opera di demolizione delle mura della Mirandola venne poi completata tra il 1876 ed il 1896. All'inizio del 1878, il sindaco Latino Lingeri, sentito il parere della giunta e del consiglio comunale, ordinò la demolizione delle mura e l'interramento dei fossati con la motivazione che non servivano più da un punto di vista strategico-militare ed impedivano lo sviluppo urbanistico della città verso l'esterno. Inoltre, lavori avrebbero offerto occupazione a molti braccianti mirandolesi, che all'epoca manifestavano davanti al palazzo municipale reclamando pane e lavoro.[13] Il materiale di risulta e i terreni vennero venduti per nuove edificazioni.

Il 4 giugno 1883 venne approvata dal consiglio comunale la costruzione della stazione ferroviaria della linea Modena-Mirandola/Finale (inaugurata il 16 settembre 1883), costruita sui terreni spianati degli ex terrapieni, mentre sul perimetro del centro storico venne realizzato uno stradone ad anello, tuttora presente e noto come circonvallazione.

Per dare risposta alla crescente crisi economica, il 23 maggio 1887 il consiglio comunale deliberò altre demolizioni che si conclusero nella primavera del 1889, seguite da scioperi per la mancanza di lavoro e dure proteste della cittadinanza a cui fece fronte l'intervento delle forze dell’ordine.

Nel 1890 venne abbattuta l'ultima porzione occidentale delle mura, portando alla luce alcuni resti di costruzioni medioevali e reperti risalenti a vari assedi. In tale occasione venne piantata l'alberatura che abbellisce i viali della circonvallazione.

Risale al 1896 la demolizione dell'ultimo bastione del castello dei Pico.

Struttura

La cinta muraria, avente una circonferenza di circa due chilometri, circondava completamente la città di Mirandola.

Oltre il muro di cinta erano presenti fossati profondi e di larghezza compresa tra 50 e 200 metri, al cui margine esterno vi era la prima linea difensiva, composta da terrapieni e fortificazioni più piccole e realizzate per rallentare l'avanzata degli eserciti nemici.

Bastioni

Bastione dei Gesuiti
L'oratorio della Madonnina nel 1868, con a lato gli ultimi resti delle mura

Agli otto angoli della cinta muraria vennero realizzati in tempi diversi altrettanti bastioni che ospitavano anche le artiglierie utilizzate per le finalità difensive.

Il bastione della Porta venne costruito nel 1524 per volere di Giovanni Francesco II Pico della Mirandola per proteggere meglio la Porta Mantova, unico accesso alla città, che fino ad allora era presidiata da una piccola fortificazione vicino al ponte levatoio.

Il baluardo di San Francesco venne fatto costruire da Galeotto II Pico tra il 1541 ed il 1544. Dopo l'assedio della Mirandola del 1551 di papa Giulio III, venne ampliato tra 1561 ed il 1566 e ridenominato nel XVII secolo come bastione dei gesuiti per la vicinanza con la chiesa del Gesù e il convento dei frati gesuiti.

Tra il 1561 ed il 1566 venne realizzato il baluardo della Giazzara, meglio noto poi come bastione dei Cappuccini, data la vicinanza al convento dei frati Cappuccini posto a fianco della chiesa di Santa Caterina in via Larga di Terranova (oggi via Francesco Montanari).

Sempre tra il 1541 ed il 1544 e poi ampliato tra il 1561 ed il 1566, Galeotto II fece costruire il baluardo di san Giorgio, detto anche bastione dei Servi, così chiamato per la vicina chiesa ed il convento dei frati Serviti, costruiti nel XVIII secolo alla fine di via Fulvia da Correggio.

Il baluardo del Bonaga venne ricostruito da Alessandro I Pico della Mirandola tra il 1620 e il 1625, chiamato in seguito bastione di Strada Grande (attuale via Giovanni Pico).

Il baluardo di San Martino venne fatto costruire da Galeotto II tra il 1541 ed il 1544 all'inizio dell'odierna via per San Martino Carano. Prese poi il nome di bastione di San Ludovico o bastione delle monache, essendo vicino alla chiesa di San Ludovico e al convento delle suore Clarisse. Il bastione era prospiciente .

Il baluardo di Cantarana, detto anche bastione di Sant'Agostino venne fatto realizzare nel 1576 da Fulvia da Correggio, spianando l'isola-giardino voluta da Gianfrancesco II Pico che si trovava nei pressi dell'odierno palazzo della Cassa di risparmio di Mirandola.

Il bastione del castello venne rafforzato nel corso 1576 da Fulvia da Correggio. Questo bastione, l'ottavo, è tuttora visibile in parte, nella parte occidentale del castello dei Pico. Il lacerto di mura che si è conservato, della lunghezza di 26 metri, consente di collocare la cortina muraria nella sua esatta posizione rispetto sia agli edifici costituenti il Castello dei Pico sia del bastione di difesa del lato di nord-ovest. Tale porzione residua della cinta muraria si è conservata in quanto costitutiva il muro di sostegno di una rampa in terra, ovvero la "montagnola", di accesso al settecentesco teatro Greco Corbelli. Il rilevato era caro ai giovani mirandolesi, quale terreno per giochi estivi ed invernali.[14]

Note

  1. ^ a b Bruno Andreolli e Mauro Calzolari (a cura di), Mirandola nel Duecento: dai Figli di Manfredo ai Pico, Mirandola, 2013.
  2. ^ Alberti, p. 360 (retro).
  3. ^ Alberti, p. 360.
  4. ^ Cappi (1973), p. 17.
  5. ^ Cappi (1973), p. 25.
  6. ^ Carlo Promis, Dell'arte dell'ingegnere e dell'artigliere in Italia dalla sua origine sino al principio del XVI secolo: memorie storiche, Torino, tipografia Chirio e Mina, 1841, p. 89.
  7. ^ Marilena Pigozzi, Carpi e Mirandola, sguardi reciproci nell'evoluzione della forma urbana e delle difese, in M. Rossi (a cura di), La città del principe. Semper e Carpi, attualità e continuità della ricerca. Atti del convegno. Carpi, 1999, Pisa, 2001, pp. 65-93.
  8. ^ Vanni Chierici, Mura e bastioni della Mirandola, su Al Barnardon, 5 marzo 2015. URL consultato il 13 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2016).
  9. ^ Federico Garuti, La fortezza di Mirandola nelle prime attività di manutenzione sotto gli Estensi (1711-1750), in Quaderni della Bassa Modenese, n. 74.
  10. ^ Gruppo sudi Bassa modenese, Quaderni della Bassa modenese: storia, tradizione, ambiente, n. 2, San Felice sul Panaro, dicembre 1987, p. 14.
  11. ^ Luigi Zini, Storia d'Italia, M. Guigoni, 1869, p. 453.
  12. ^ Regio Decreto n° 3549 del 24 febbraio 1867, in Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, vol. 18, Firenze, Stamperia Reale, 1867, p. 176. URL consultato il 13 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2017).
  13. ^ Giuseppe Morselli e Claudio Sgarbanti, 1878 Mirandola – Cadono le mura, su Al Barnardon, 6 agosto 2019. URL consultato il 14 maggio 2020 (archiviato il 22 agosto 2019).
  14. ^ Federico Garuti, Le condizioni materiali del bastione dei Gesuiti e della fortezza di Mirandola in una lettera di Giuseppe Scarabelli Pedoca (1738), in Quaderni della Bassa modenese, n. 78, Gruppo Studi Bassa Modenese, 2020.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Read other articles:

Revolusi SerbiaTanggal1804–17 (1833)LokasiBalkan (terutama di Serbia dan Republik Srpska)Hasil Pendirian Kepangeranan SerbiaPihak terlibat Kaum revolusioneri Serbia Sukarelawan dari Kekaisaran Habsburg Kekaisaran Rusia  Kesultanan Utsmaniyah PrancisTokoh dan pemimpin Karađorđe Petrović Miloš Obrenović Mateja Nenadović Veljko Petrović Stanoje Glavaš Sultan Selim III Marashli Pasha Sultan Mahmud II Napoleon BonaparteKekuatan 80.000[butuh rujukan] 300.000 tentara Utsmaniyah&#…

Epiphyllum Epiphyllum chrysocardium Klasifikasi ilmiah Domain: Eukaryota Kerajaan: Plantae Divisi: Magnoliophyta Kelas: Magnoliopsida Ordo: Caryophyllales Famili: Cactaceae Subfamili: Cactoideae Tribus: Hylocereeae Genus: EpiphyllumHaw. Spesies tipe Epiphyllum phyllanthus Spesies Lihat teks Sinonim[1] Phyllocereus Miq. Marniera Backeb. Phyllocactus Link Epiphyllum (/ˌɛpɪˈfɪləm/;[2] berasal dari bahasa yunani yang berarti di atas daun) adalah genus tumbuhan epifit dalam kelu…

العلاقات الزيمبابوية الفنلندية زيمبابوي فنلندا   زيمبابوي   فنلندا تعديل مصدري - تعديل   العلاقات الزيمبابوية الفنلندية هي العلاقات الثنائية التي تجمع بين زيمبابوي وفنلندا.[1][2][3][4][5] مقارنة بين البلدين هذه مقارنة عامة ومرجعية للدولتين: وجه …

  ميّز عن جمعية علم النفس الأمريكية. الجمعية الأمريكية للأطباء النفسيين الاختصار (بالإنجليزية: APA)‏  البلد الولايات المتحدة  المقر الرئيسي واشنطن العاصمة  تاريخ التأسيس 16 أكتوبر 1844  المؤسس بنجامين راش  الموقع الرسمي الموقع الرسمي  تعديل مصدري - تعديل   …

Pergamumτὸ ΠέργαμονLokasi di TurkeyNama alternatifPergamonLokasiBergama, Provinsi İzmir, TurkiWilayahAiolisKoordinat39°07′57″N 27°11′03″E / 39.13250°N 27.18417°E / 39.13250; 27.18417Koordinat: 39°07′57″N 27°11′03″E / 39.13250°N 27.18417°E / 39.13250; 27.18417JenisPermukimanLuas90 ha (220 ekar)SejarahBudayaYunani, RomawiTerkait denganEpigonus, Sosus dari Pergamon, Aeulius Nicon, GalenusCatatan situs…

Brazilian jiu-jitsu practitioner from Brazil Alessandra VieiraVieira in May 2022BornAlessandra Vieira de Souza[1] (1976-03-14) March 14, 1976 (age 48)São Pedro dos Ferros Minas Gerais, BrazilOther namesAlessandra Vieira Jamgochian[2]NicknameLeka[1]ResidenceValencia, CaliforniaNationalityBrazilian / AmericanDivisionFeathereweightStyleBrazilian Jiu-JitsuTeamCheckmatGracie HumaitáDojo/MachadoRank6th deg. BJJ black belt[a]OccupationBJJ instructorWebsitecheckmat…

Serbian Archpriest Atanasije Antonijević (Serbian Cyrillic: Атанасије Антонијевић; 1734-1804) was a Serbian archpriest of Bukovik known for blessing Karađorđe and the insurgents in Orašac in 1804 which precipitated the Serbian Revolution. He took part not only in the preparation of the First Serbian Uprising and thereafter prosecuting warfare but also in the process of the restoration of the Serbian state. History gives him a hallowed place to be remembered among the like…

Si ce bandeau n'est plus pertinent, retirez-le. Cliquez ici pour en savoir plus. La typographie de cet article ou de cette section ne respecte pas les conventions de Wikipédia (mars 2023). Vous pouvez corriger, en discuter sur l’Atelier typographique ou créer la discussion. Cette page dresse la liste des législatures françaises. Dans les parlements bicaméraux, c’est l'entrée en fonction d'une nouvelle chambre basse qui marque le début d'une législature, soit parce que la chambre haut…

Defunct Political party in India Indian political party Lok Janshakti Party AbbreviationLJPFounderRam Vilas PaswanFounded28 November 2000 (23 years ago) (2000-11-28)Dissolved5 October 2021 (2 years ago) (2021-10-05)Split fromJanata DalSucceeded byLok Janshakti Party (Ram Vilas)Rashtriya Lok Janshakti PartyHeadquarters12, Janpath, New Delhi, India – 110011Political positionCentreColours    Blue, red and greenECI StatusState PartyAlliance…

Cette page concerne l'année 2005 (MMV en chiffres romains) du calendrier grégorien. Pour le nombre 2005, voir 2005 (nombre). Chronologies Données clés 2002 2003 2004  2005  2006 2007 2008Décennies :1970 1980 1990  2000  2010 2020 2030Siècles :XIXe XXe  XXIe  XXIIe XXIIIe Chronologies thématiques Art Animation asiatique, Architecture, Arts plastiques (Dessin, Gravure, Lithographie, Peinture et Sculpture), Bande dessinée, Cinéma, Danse, Disney, Éch…

Guinn Big Boy WilliamsWilliams dalam The Law of the 45's (1935)LahirGuinn Terrell Williams Jr.(1899-04-26)26 April 1899Decatur, Texas, Amerika SerikatMeninggal6 Juni 1962(1962-06-06) (umur 63)Hollywood, California, Amerika SerikatNama lainBig BoyPekerjaanPemeranTahun aktif1919–1961Suami/istriBarbara Weeks(m. 19??; bercerai pada 19??) Kathleen Collins(m. 19??; bercerai pada 19??) Dorothy Peterson ​ ​(m. 1943)​Orang tuaGuinn Williams (bapak) Guin…

Artikel ini membutuhkan rujukan tambahan agar kualitasnya dapat dipastikan. Mohon bantu kami mengembangkan artikel ini dengan cara menambahkan rujukan ke sumber tepercaya. Pernyataan tak bersumber bisa saja dipertentangkan dan dihapus.Cari sumber: Hitachi Consulting – berita · surat kabar · buku · cendekiawan · JSTOR (Maret 2013) Hitachi Consulting CorporationJenisDivisiIndustriJasa profesionalPendahuluExperio SolutionsDidirikanDallas, Texas (2000)Kantorp…

Thomas PesquetLahir27 Februari 1978 (umur 46)Rouen, PrancisStatusAktifKebangsaanPrancisPekerjaanInsinyur, Pilot maskapai penerbanganKarier luar angkasaAntariksawan ESA/CNESWaktu di luar angkasa196 hari 17 jam 49 menitTotal EVA2Total waktu EVA12 jam 32 menitMisiSoyuz MS-03 (Ekspedisi 50/51)Lambang misi Situs webthomaspesquet.esa.int Thomas Gautier Pesquet (pengucapan bahasa Prancis: [tɔma gotje pɛske]; lahir 27 Februari 1978) adalah seorang insinyur penerbangan, pilot dan antariksawan…

Pour les articles homonymes, voir Malawi (homonymie). Ne doit pas être confondu avec Marawi. République du Malawi(en) Republic of Malawi (ny) Dziko la Malaŵi Drapeau du Malawi Armoiries du Malawi Devise en anglais : Unity and freedom (« Unité et liberté ») Hymne en chewa : Mlungu salitsani malawi (« Ô Dieu bénis notre pays le Malawi ») Fête nationale 6 juillet · Événement commémoré Indépendance vis-à-vis du Royaume-Un…

United Nations Declaration on the Rights of Indigenous Peoples ActParliament of Canada Long title An Act respecting the United Nations Declaration on the Rights of Indigenous Peoples CitationS.C. 2021, c. 14Passed byHouse of CommonsPassedMay 25, 2021Passed bySenatePassedJune 16, 2021Royal assentJune 21, 2021CommencedJune 21, 2021Legislative historyFirst chamber: House of CommonsBill titleBill C-15Introduced byDavid Lametti, Minister of JusticeFirst readingDecember 3, 2020Second reading…

Not to be confused with Bagh Lingampally. Suburb in Ranga Reddy, Telangana, IndiaSherilingampally LingampallySuburbA More store in SerilingampallySherilingampallyLocation in Telangana, IndiaShow map of TelanganaSherilingampallySherilingampally (India)Show map of IndiaCoordinates: 17°28′48″N 78°19′48″E / 17.48000°N 78.33000°E / 17.48000; 78.33000Country IndiaStateTelanganaDistrictRanga ReddyCityHyderabadPopulation (2011) • Total153,364Lang…

This article is about the year 1215. For aviation frequency 121.5, see Aircraft emergency frequency. Calendar year Millennium: 2nd millennium Centuries: 12th century 13th century 14th century Decades: 1190s 1200s 1210s 1220s 1230s Years: 1212 1213 1214 1215 1216 1217 1218 1215 by topic Leaders Political entities State leaders Religious leaders Birth and death categories Births – Deaths Establishments and disestablishments categories Establishments – Disestablishments Art …

Country house in Wales Penrhyn CastlePenrhyn Castle - the keep to the right, the main block in the centre and the service wing to the leftTypeCountry houseLocationLlandygai, Bangor, WalesCoordinates53°13′33″N 4°05′41″W / 53.2259°N 4.0946°W / 53.2259; -4.0946ArchitectThomas HopperOwnerNational TrustWebsiteOfficial website Listed Building – Grade IOfficial namePenrhyn CastleDesignated3 March 1966Reference no.3659 National Register of Historic Parks and Ga…

Study of chemical compounds containing actinide-carbon bonds Tetrakis(cyclopentadienyl)thorium(IV) an organoactinide compound Organoactinide chemistry is the science exploring the properties, structure, and reactivity of organoactinide compounds, which are organometallic compounds containing a carbon to actinide chemical bond. Like most organometallic compounds, the organoactinides are air sensitive and need to be handled using the appropriate methods. Organometallic complexes with σ-bonding Mo…

Francisco José I de Austria Emperador de Austria y rey de Hungría, Bohemia, Croacia, Eslavonia, Dalmacia, Galitzia, Lodomeria e Iliria Fotografiado con uniforme de húsar, c. 1905.Emperador de AustriaRey de Bohemia, Dalmacia, Galitzia, Lodomeria e IliriaRey de Hungría, Croacia y Eslavonia 2 de diciembre de 1848-21 de noviembre de 1916 (67 años y 355 días)Predecesor Fernando I de Austria y V de HungríaSucesor Carlos I de Austria y IV de Hungría Otros títulos Rey de Lombardía-Ve…

Kembali kehalaman sebelumnya