Componente della V COMMISSIONE (DIFESA) (II legislatura)
Componente della COMMISSIONE SPECIALE PER L'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N.1946: "MODIFICAZIONI ED AGGIUNTE ALLE DISPOSIZIONI SULLA CINEMATOGRAFIA" (II legislatura)
Componente della VII COMMISSIONE (DIFESA) (III, VII legislatura)
Componente della XII COMMISSIONE (INDUSTRIA E COMMERCIO) (IV, V, VI, VII legislatura)
Componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER IL PARERE AL GOVERNO SUI DECRETI DA EMANARE IN ESECUZIONE DEI TRATTATI DI LUSSEMBURGO DEL 21 E 22 APRILE 1970 IN MATERIA DI BILANCIO DELLE COMUNITÀ EUROPEE, IN SOSTITUZIONE DEI CONTRIBUTI FINANZIARI DEGLI STATI MEMBRI CON RISORSE PROPRIE DELLA COMUNITÀ NONCHÉ DI REGOLAMENTO DEI FINANZIAMENTI DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE (VI legislatura)
Componente della RAPPRESENTANZA ITALIANA AL PARLAMENTO EUROPEO (VI legislatura)
Componente del COMITATO PARITETICO BICAMERALE PER L'INDAGINE CONOSCITIVA SULL'ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA DEGLI AUTOVEICOLI (VII legislatura)
Componente della III COMMISSIONE (ESTERI) (VIII legislatura)
Componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER IL PARERE AL GOVERNO SUI DECRETI DA EMANARE IN ESECUZIONE DEI TRATTATI DI LUSSEMBURGO DEL 21 E 22 APRILE 1970 (VIII legislatura)
Nacque in una famiglia di Predappio, terzo di cinque figli di Valzania Romualdi, compaesano, coetaneo e amico d'infanzia di Mussolini[1], e Maria Luigia Proli. Combatté nel 1935 nella guerra d'Etiopia come volontario nel battaglione universitario, congedandosi l'anno dopo con il grado di capitano. E proprio in Africa Orientale Italiana, nel 1939, ebbe il suo primo incarico politico di rilievo, come vicesegretario federale del Partito Nazionale Fascista a Gimma, in Etiopia.
«Gli ebrei sono stati messi al loro posto. ... I puri sangui saranno messi in campi di concentramento, mentre i sangui misti saranno guardati e controllati molto da vicino dalle autorità di polizia.[2]»
(Gazzetta di Parma, 3 dicembre 1943)
Fu segretario federale del partito nella stessa Parma dall'aprile all'ottobre del 1944; durante quel periodo avviene un eccidio di partigiani in piazza Garibaldi[3][4].
Nell'ottobre del 1944 fu nominato vicesegretario del PFR.
Il dopoguerra e la fondazione del MSI
Uscito dalla clandestinità nel giugno 1946 grazie all'amnistia Togliatti, nel dicembre dello stesso anno Romualdi fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano, di cui sarà fino al 1948 il leader effettivo, nonostante la sua latitanza a causa della sua compromissione con la RSI. Sempre nel 1946 fondò il movimento neofascista Fasci di Azione Rivoluzionaria, che si rese protagonista di attentati e azioni dimostrative e che venne sciolto nel 1947. Nel 1948 fu il primo presidente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma, che riuniva i giovani sotto una sigla che non era direttamente di partito.[5]
Durante la campagna elettorale per le politiche del 1948, un mese prima delle elezioni, Romualdi fu arrestato e dovette scontare circa tre anni di galera per la condanna a morte (nel frattempo derubricata) del febbraio 1947.[6]
L'attività parlamentare e di partito
Dal 1952 al 1965 fu vicesegretario del partito, ed ancora dal 1970 al 1977.
Nel 1953 venne eletto deputato alla Camera nelle liste del MSI e fu riconfermato sino al 1983[7].
Nel 1956 fondò e diresse Il Popolo Italiano, quotidiano ufficiale del partito per un biennio. Nel 1959 fondò la rivista mensile "L'Italiano".[6]
All'epoca della segreteria Michelini, apertamente filo-matteiana, sostenne apertamente la necessità che l'Italia fosse attenta al mondo arabo che «vi sono dal Mar Rosso al Mar Mediterraneo circa 80-90 milioni di arabi con i quali noi abbiamo oggi ed avremo domani degli interessi, dalla cui vita e dalle cui condizioni di sviluppo né l'Italia né gli altri Stati dell'Europa possono prescindere».[8] Nel 1979 appoggiò la Rivoluzione Islamica Iraniana dell'Ayatollah Khomeyni in contrapposizione al partito comunista Tudeh ed al sionismoisraeliano, con cui Romualdi entrò in contrasto, in virtù delle sue posizioni filo-arabe, dalla fine degli anni '50[9].
Dopo la scissione promossa nel dicembre 1976 dai parlamentari che diedero vita a Democrazia Nazionale, si consolidò nel partito la 'diarchia' Almirante-Romualdi, col primo nel ruolo di segretario e leader carismatico ed il secondo nel ruolo istituzionale di presidente del partito. Restò presidente del partito fino al 1982.
Dal 1979 e fino al 1988 Romualdi fu anche parlamentare europeo per due legislature, e dal 1984 fu vicepresidente del gruppo delle Destre europee.
Nel 1984, a sorpresa, lui ed Almirante si recarono a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer, il segretario comunista prematuramente scomparso a Padova.
Nel 1983 venne eletto al Senato fino al settembre 1984, quando si dimise perché parlamentare europeo. Con la sua corrente Destra italiana, nel dicembre 1987 al congresso di Sorrento sostenne l'elezione a segretario del MSI di Gianfranco Fini. In quel periodo fu nominato direttore del Secolo d'Italia, ma lo restò per pochi mesi.
Era sposato con Vera Versari, conosciuta a Forlì e scomparsa a 94 anni nel dicembre 2014.[10] Due i figli: Adriano Romualdi, scomparso nel 1973 a soli 32 anni in un incidente stradale, teorico e studioso della cultura di destra, e Marina.[10][11]
Memorie
Le memorie che Romualdi scrisse durante la latitanza a Roma tra l'inverno 1945 e la primavera 1948 sono state pubblicate postume dopo quasi mezzo secolo dalla loro redazione, in due testi, con il titolo Fascismo Repubblicano e Caro Lettore. Offrono una visione dall'interno del mondo composito che ruotava attorno al Partito Fascista Repubblicano e degli uomini e delle idee che animarono la classe dirigente della Repubblica Sociale Italiana.
Opere
Fascismo Repubblicano, Milano, SugarCo, 1992
Caro lettore, 1989, Roma, L'Italiano (Quaderni)
Filippo Anfuso e l’idea di Europa-Nazione, Palermo, ISSPE, 1983
Intervista sull’Europa, Palermo, Thule, 1979,
Dossier 25 luglio 1943, Roma, Ciarrapico, 1978
L’ora di Catilina. Rivoluzioni e colpi di Stato nell’Europa moderna, Roma, TER, 1962
Fronte Antibolscevico Italiano, s.e., s.d. ma 1947