Fin da giovanissimo mostrò inclinazione per la musica. Rivelò le sue doti quando, al ritorno del padre dall'America, nel 1933, ricevette in dono da lui una chitarra da cui imparò subito a trarre delle note.[2][3][4]
Dopo lo studio nelle scuole locali di musica, ancora ragazzo si esibì in pubblico in città come Napoli e Bari[2][3], nelle quali ebbe anche modo di procurarsi dischi, spartiti e altro materiale musicale.[4][5][6]
La presenza delle truppe americane in Italia tra il 1943 e il 1946 segnò una tappa fondamentale per la formazione musicale di Pino Rucher, il quale si inserì nelle orchestre dell'esercito alleato, in cui vi erano notevoli musicisti, tramite i quali si impregnò dello spirito musicale del jazz statunitense.[2][3][4][5][6][7][8][9]
Un'altra collaborazione importante fu quella con il maestro Elvio Monti, che chiamò Rucher in molte delle sue registrazioni (è del pugliese, ad esempio, la chitarra nel brano L'estasi che Monti scrisse con il testo di Armando Stula per Andrea Giordana e Marisa Solinas).[6]
Dalla seconda metà degli anni settanta Pino Rucher fu impegnato nell'attività concertistica, protrattasi fino al dicembre 1983, anno in cui, a seguito di problemi di salute, terminò di lavorare alle dipendenze della Rai, per la quale figurava nell'orchestra Ritmi moderni[14] di Roma, formazione che prese il nome di Big Band della Rai.[3][5][7][8]
In quegli anni gli fu possibile dedicarsi maggiormente al jazz, suonando dal vivo e incidendo con diversi maestri.[3][9][22][23][24][25][26][27][28][29][30][31][32][33][34][35]
Il nome di Pino Rucher figura nell'opera The jazz discography di Tom Lord, imponente lavoro letterario, riprodotto anche in versione CD-ROM e fruibile on line.[5]
Nel corso degli anni Pino Rucher si distinse in svariate esperienze artistiche, riuscendo a passare con grande disinvoltura da un genere musicale all'altro, come è dimostrato dalle esecuzioni di commedie musicali, ad esempio Alleluja brava gente[4][6][8][43], o dai suoi abili spunti chitarristici presenti in tante note canzoni italiane, quali Casetta in Canadà di Carla Boni, Flamenco rock di Milva, Se non ci fossi tu di Mina, Andavo a cento all'ora di Gianni Morandi, Che mi importa del mondo di Rita Pavone, L'edera di Nilla Pizzi, Adesso no di Neil Sedaka, Corde della mia chitarra[14][15] di Claudio Villa, etc.[3][5][8][21]
^abcdef Alessandro Ferri, Pino Rucher, chitarrista nativo di Manfredonia: Una vita di successi nelle orchestre più famose del secolo scorso, in il Provinciale, n. 2, Foggia, dicembre 2017, p. 5.
^abcdefghijklm Maurizio De Tullio, Dizionario Biografico di Capitanata: 1900-2008, Foggia, Edizioni Agorà, 2009, pp. 252-3, ISBN88-89329-03-3.
^Il compositore e direttore d’orchestra Gianni Ferrio, tra i più autorevoli compositori di musica da film, ha stilato un pensiero su Pino Rucher e ha attestato la partecipazione di Rucher come solista alla chitarra elettrica in decine di colonne sonore del Maestro Ferrio, tra cui quelle per alcuni dei primi film western e parodie western (tra cui “Gli eroi del West” del 1963). Pensiero di Gianni Ferrio su Pino Rucher (PDF), su pinorucher.it.
^Il Maestro Benedetto Ghiglia dichiara la partecipazione solistica di Pino Rucher con la chitarra elettrica in numerose colonne sonore composte e dirette da Ghiglia, tra cui il western del ’66 “Un dollaro tra i denti”, dove è già in evidenza l’uso del distorsore. Pensiero di Benedetto Ghiglia su Pino Rucher (PDF), su pinorucher.it.
d.a., Manfredonia: "La nemica" di Niccodemi al Teatro Pesante, in La Capitanata (Foggia), anno II (1945), nº 27 (28 ottobre), p. 4
Recita di beneficenza pro Patronato Scolastico a Mattinata, in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 10 gennaio 1950, p. 2 (Cronaca di Foggia)
Musica jazz stasera all'Unione, in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 17 novembre 1951, p. 4
l.m., Jazz e blues alla Sala Unione, in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 18 novembre 1951, p. 4
Serata danzante «La Pentolaccia», [annuncio spettacolo con il Quintetto Principe e il chitarrista Pino Rucher], in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 22 febbraio 1958, p. 4
Mario Bellucci, Giuseppe Rucher, in Lira musicale di Manfredonia: Musicisti del passato e del presente, Frascati, Tip. Laziale, [1966], p. 67
Marco Laratro, Successo del Festival per bambini organizzato dai frati di S. Maria delle Grazie: Vuol fare la parrucchiera la mini-cantante di Manfredonia, in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 10 agosto 1968, p. 9
Carlo Carfagna, Mario Gangi, Rucher Giuseppe (Pino), in Dizionario chitarristico italiano, Ancona, Edizioni musicali Bèrben, 1968, p. 63
Al Teatro Giordano: Domani prosa stasera jazz, in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 9 novembre 1969, p. 19
Spettacolo d'arte varia a Manfredonia per il Seminario, in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 29 gennaio 1974, p. 12 (Cronaca di Foggia)
Nel convento della Madonna della Vetrana: Da oggi le manifestazioni dell'Estate Castellanese, in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 23 agosto 1974, p. 13
Vittorio Franchini, Jazz della Rai (prima volta) esce dal Palazzo con tante «star», in Corriere della Sera, 28 gennaio 1980, p. 9
Alla radio questa settimana, in Radiocorriere TV (Roma), a. LVII (1980), nº 13 (marzo), p. 61
Michele Ferri, Profilo di un musicista: Il chitarrista Pino Rucher, in il Sipontiere (Manfredonia), anno III (1986), nº 2 (aprile-giugno), p. 3
Michele Apollonio, Manfredonia: Le intitolazioni a 14 concittadini simbolo: Vie e nuovi nomi nel quartiere «Algesiro-Gozzini», in La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 15 dicembre 2005, p. 11 (Edizione di Foggia)
Maurizio Becker, C'era una volta la RCA, Roma, Coniglio Editore, 2007, [riferimento a Pino Rucher quale chitarrista della RCA a p. 299]
Carlo Ferrini, L'orchestra Angelini trasmise per radio musiche composte a Faenza in Faenza... la città, Faenza, Tip. Faentina, 2008, p. 103
Francesco Pesante, Pino Rucher, con la sua chitarra wawa dalla trilogia del dollaro alla Carrà..., in l'Attacco (Foggia), 3 ottobre 2008, p. 19
Manfredonia: Domenica in piazza si celebra il chitarrista Pino Rucher, in La Gazzetta di Capitanata - La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 3 ottobre 2008, p. 20
A. M. V., Manfredonia: Omaggio al chitarrista Pino Rucher, in La Gazzetta di Capitanata - La Gazzetta del Mezzogiorno (Bari), 5 ottobre 2008, p. 19
Michele Ferri, Omaggio a Pino Rucher grande chitarrista scomparso, in il Provinciale (Foggia), anno XX (2008), nº 10 (ottobre), p. 3
Maurizio De Tullio, Pino Rucher, in Dizionario Biografico di Capitanata: 1900-2008, Foggia, Edizioni Agorà, 2009, pp. 252–3
Fernando Fratarcangeli, I Musicarelli, in Raro!. Mensile di collezionismo, cultura musicale e cinema (Roma), a. XXI (2009), nº 216 (dicembre), pp. 46–49 [riferimento a Pino Rucher quale chitarrista solista del film La battaglia dei Mods a p. 48]
Fernando Fratarcangeli, Pino Rucher, in Raro!. Mensile di collezionismo, cultura musicale e cinema (Roma), a. XXI (2010), nº 217 (gennaio), pp. 42–45
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Maurizio De Tullio, A tu per tu con Renzo Arbore, in Diomede. Tra passato e futuro (Foggia), a. 2 (2010), nº 4 (settembre-ottobre), pp. 23–26 [riferimento a Pino Rucher quale grande chitarrista di Manfredonia a p. 25]
Anna Lucia Sticozzi, La musica rende omaggio alla chitarra dei «western», in La Gazzetta di Capitanata - La Gazzetta del Mezzogiorno, 11 ottobre 2010, p. 1
Anna Lucia Sticozzi, L'omaggio alla chitarra dei «western», in La Gazzetta di Capitanata - La Gazzetta del Mezzogiorno, 11 ottobre 2010, p. 11
a.l.s., San Nicandro, questa sera al teatro: Omaggio al chitarrista Pino Rucher, in La Gazzetta di Capitanata - La Gazzetta del Mezzogiorno, 16 ottobre 2010, p. 21
Giuseppe Brigida: Una vita con il teatro, a cura di Andrea Pacilli, Manfredonia, Andrea Pacilli Editore, 2011, [riferimento a Pino Rucher quale chitarrista dell'orchestra jazz Razzo a p. 19]
Lucia Piemontese, Manfredonia ingrata dimentica Pino Rucher, il chitarrista di Sergio Leone, in l'Attacco (Foggia), 27 settembre 2011, p. 16
Salvatore Coppolecchia, Giacomo Piccoli, Pino Guerra - Storia di un chitarrista di Manfredonia, Manfredonia, Andrea Pacilli Editore, 2013, [riferimenti a Pino Rucher nelle pp. 5, 28, 29, 30, 32]
Mario Patry, Le Bon, la Brute et le Truand - Coups de feu dans la Sierra Leone (2e partie) in Séquences. La revue de cinéma (Haute-Ville, Québec, Canada), a. LIX (2014), nº 291 (gennaio-agosto), pp. 26-27 [riferimento a Pino Rucher a p. 27]
Federico Savina, Cicognini, Rota, Lavagnino, Savina, Trovajoli: tecniche di post-produzione a confronto in Musica/Tecnologia (Firenze), nº 8-9 (2014-2015), pp. 39-55 [riferimento a Pino Rucher a p. 46]
Germano Barban, Voci dal lontano West italiano, in Raropiù. Mensile di cultura musicale, collezionismo e cinema (Roma), a. III (2015), nº 29 (novembre), p. 51 [riferimento a Pino Rucher a p. 51]
Ulrich Adelt, Thrown into a Cruel World: Neil Young's Dead Man (1995), in All by Myself: Essays on the Single-Artist Rock Album, a cura di Steve Hamelman, Lanham, Maryland, Rowman & Littlefield, 2016, pp. 135-148 [riferimento a Pino Rucher quale chitarrista di Morricone a p. 144]
Alessandro Ferri, Pino Rucher, chitarrista nativo di Manfredonia: Una vita di successi nelle orchestre più famose del secolo scorso, in il Provinciale (Foggia), anno XXIX (2017), nº 2 (dicembre), p. 5
Mariantonietta Di Sabato, Pino Rucher, il musicista manfredoniano che suonò con Luis Bacalov, in ManfredoniaNews.it (Manfredonia), anno VIII (2017), nº 23 (2 dicembre), p. 3