Il porto di Palermo è uno dei maggiori porti per traffico passeggeri e per dimensioni del Mediterraneo. Si estende da est per alcuni chilometri da via Francesco Crispi (nei pressi dell'antico porticciolo della Cala), inglobando le zone marinare dell'Arenella e dell'Acqua Santa.
Le origini del porto di Palermo si sovrappongono con quelle della città, perché fu proprio lo scalo marittimo a essere il fulcro centrale dello sviluppo del capoluogo siciliano. I navigatori fenici, che la fondarono, la scelsero per la conformazione della sua insenatura e i greci chiamavano la metropoli Panormos, cioè “tutto porto”. Fu al centro degli scambi commerciali per i Fenici, i Cartaginesi, i Romani, gli Arabi e, soprattutto, i Normanni.
Passato
L'attuale porto di Palermo vide la sua nascita nel 1567, su volontà del Viceré di SiciliaGarcía Álvarez de Toledo y Osorio, quando l'antico porto della Cala diventò insufficiente e troppo angusto per le crescenti esigenze cittadine. Essendo il lato Sud della Cala occupato dalla passeggiata della marina, si scelse, come luogo di sviluppo per la nuova zona portuale, il lato Nord del centro abitato presso il nuovo quartiere di Santa Lucia (l'attuale Borgo Vecchio), fondato da Carlo d'Aragona Tagliavia nel 1570, che, proprio in funzione del porto, andò poi a sviluppare un carattere tipicamente marinaro.[1]
Nel 1590, quando i lavori del Molo Nuovo furono ultimati, fu posto, all'ingresso del porto, un cippo in memoria dell'avvenuta costruzione. Il cippo, sormontato dall'aquila palermitana, presenta, su uno dei quattro lati, lo stemma del Viceré García de Toledo e, su un altro lato, la più antica raffigurazione esistente del Genio di Palermo.
L'area portuale andò sempre più espandendosi verso Nord, con la creazione, nel XIX secolo, dei cantieri navali, fino a raggiungere il porto dell'Acquasanta.
All'inizio del XX secolo, venne collegata da un binario alla stazione centrale: questo binario fu successivamente eliminato e venne creata una congiunzione più larga e sotterranea, in modo da unire anche la stazione Notarbartolo.
È stato recentemente approvato il nuovo Piano Regolatore Portuale, che prevede lo sviluppo del porto per i prossimi dieci anni: in questo piano vi è una quasi dismissione del settore merci che verrà spostato a Termini Imerese, mentre il porto di Palermo si svilupperà nel settore turistico e crocieristico, in particolare con la creazione di un ampio parco urbano archeologico e di club marini, con l'eliminazione delle barriere che lo separano dalla città, con il rifacimento della viabilità interna ma anche esterna e con una nuova e moderna stazione marittima. Per quanto concerne i collegamenti esterni al porto, è previta la creazione di un tunnel che, passando, colleghi il porto con la tangenziale; sono previste anche due rotatorie in corrispondenza degli ingressi del porto ed una fermata ferroviaria del servizio ferroviario metropolitano.
Di seguito una tabella che descrive come cambieranno gli spazi all'interno del porto, i numeri si intendono in metri quadrati:
Aree funzionali
Dimensione attuale
Dopo i lavori
Stoccaggio merci e magazzini e accumulo mezzi e banchine merci
203.982
243.873
Container
42.600
46.524
Crociere
21.759
55.420
Nautica da diporto
127.212
206.489
Cantieristica
213.201
271.628
Aree parcheggio e sosta
12.823
76.253
Approdi
Attualmente il porto dispone dei seguenti approdi operativi:
6 per navi di grande portata
1 per navi container di grande portata
2 per navi feeders
8 per navi (RO-RO) di media portata
8 per navi convenzionali di media portata
Collegamenti principali
Le principali destinazioni del porto di Palermo sono:
Sono ogni anno in forte aumento i dati di traffico dei crocieristi che transitano da Palermo, i dati lo portano ad essere il settimo scalo nazionale nel settore e il primo scalo della Sicilia avendo superato nel 2005 il Porto di Messina, i dati sulle merci si intendono in tonnellateIl porto di Palermo dispone di 2 gru Container e una banchina per navi da 200m destinate solo alle navi porta container[2][3]: