La prima classificazione è stata attuata con il decreto del ministero dei Lavori pubblici del 6 agosto 1997 in via provvisoria. Il decreto interveniva solo per quanto riguarda la classificazione amministrativa. Questo raccordo è stato quindi classificato come raccordo autostradale A4-Trieste[1].
Successivamente il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461[2][3][4] non incluse il RA 13 tra le autostrade italiane ma, appunto, tra la rete stradale a viabilità ordinaria di interesse nazionale.
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In altri documenti di legge il RA13 è definito come autostrada in attesa di classificazione tecnica-funzionale.[8]
In ogni caso il RA13 ha i segnali di inizio e fine autostrada.
Nel 1987 iniziò la costruzione (assieme alla sopraelevata di Trieste/nuova SS 202), a cura dell'Anas, del raccordo autostradale RA 13 con le caratteristiche attuali sul sedime della SS 202/Camionale, con l'apposizione del guard-rail fra le corsie e la creazione delle corsie di emergenza, affinché potesse diventare, a tutti gli effetti, parte dell'autostrada A4. Venne costruita una galleria nei pressi di Prosecco al fine di consentire l'attraversamento di animali selvatici che creavano un pericolo per il traffico e si decise di deviare dal tracciato originario della SS 202/Camionale (in quel tratto ora SP 35) all'altezza di Opicina al fine di evitare il trafficato "quadrivio" e di avvicinarsi al confine di Stato di Fernetti per collegarsi direttamente con l'autostrada A3 e successivamente l'A1 per Lubiana. Il tratto tra Padriciano e Trebiciano venne aperto il 12 ottobre 1991.[9]
Il RA 13 venne però interrotto a Padriciano per via di problemi burocratici e delle crescenti proteste ambientaliste che ritenevano l'impatto dell'opera eccessivo e rimase quindi scollegato al tratto a 2 corsie per senso di marcia della nuova SS 202/sopraelevata di Trieste.
Il tratto finale (di collegamento tra il RA 13 e la nuova SS 202/sopraelevata di Trieste) di 3,450 km, è stato inaugurato, con l'apertura di un tunnel a doppia canna (una per senso di marcia, con due corsie) denominato galleria Carso, il 19 novembre 2008 come NSA 344 completando così la cosiddetta Grande Viabilità Triestina-GVT. Attualmente la numerazione NSA 344 è decaduta ed ora fa parte del primo dei due tronchi dell'autostrada Sistiana-Rabuiese.
^abcdefghIn corsivo sono indicate le strade statali facenti parte sino al 1945 - per l'intera estensione - del territorio italiano e poi parzialmente cedute agli Stati vincitori della Seconda guerra mondiale, in seguito alla modifica dei confini nazionali stabilita dal trattato di Parigi del 1947.
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