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Raggruppamento unità difesa

Voce principale: Servizi segreti italiani.
Raggruppamento unità difesa

Stemma del R.U.D.
Descrizione generale
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Forze armate italiane
TipoRaggruppamento
RuoloVigilanza installazioni Intelligence
Guarnigione/QGRoma, Forte Braschi
Motto"Certa Constans"
Parte di
Stato Maggiore della Difesa
Comandanti
Generale di brigata (E.I.)Carmelo Covato
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Il RUD - Raggruppamento unità difesa è un ente militare interforze, inquadrato nello Stato maggiore della difesa.

La sede di comando è a Roma con distaccamenti periferici ad Alghero, Oristano, Ladispoli, Lecce, San Donà di Piave. Ha compiti di vigilanza e difesa della logistica nelle installazioni preposte ad attività di intelligence.

Storia

Nel secondo dopoguerra lo Stato maggiore dell'Esercito crea il 2º Reparto autonomo ministeriale (2º R.A.M.) a livello di battaglione;

Il 1º luglio 1960 viene trasformato in Raggruppamento unità speciali (R.U.S.) a livello battaglione;

Il 16 ottobre 1961 viene elevato a livello reggimento;

Nel 1963 cambia denominazione in Raggruppamento unità difesa, livello reggimento, organizzato in distaccamenti (battaglioni) e compagnie. È stata la sede della organizzazione Gladio, durante gli anni 1960-70.

Negli ultimi anni della storia italiana, per la liberazione di Aldo Moro, la squadra delle forze speciali che era incaricata dell'azione, si addestrò alcuni giorni presso la sede odierna del distaccamento di Ladispoli (RM). Questo distaccamento è stato anche il centro di addestramento degli uomini della "Sezione K" del SISMI.[senza fonte]

Con la riforma dei servizi del 1977 ha operato in collegamento con il SISMI.

Il R.U.S. prima e il R.U.D. poi, contabilmente dipendevano dall'Ufficio centrale dei servizi contabili presso la Ragioneria centrale, con la Legge nº 30 del 20 febbraio 1981 (articolo nº 5) le competenze venivano prese dalla costituenda Direzione di amministrazione interforze cambiando nuovamente ordinamento nel 2007. Alle sue dipendenze vi è il Centro addestramento guastatori.

Organizzazione

Organigramma

  • Raggruppamento Unità Difesa
    • Segreteria comando
    • Ufficio Personale
    • Ufficio operazioni, addestramento e infrastrutture
    • Ufficio logistico
    • Ufficio amministrazione
  • Battaglione sicurezza e supporto
    • Compagnia comando e supporto
    • Compagnia carabinieri
    • Compagnia sicurezza esterna dalla quale dipendono cinque distaccamenti.

Caserme del RUD

Le sedi sono tratte da documentazione ufficiale on line del Ministero della difesa[1][2] e della Regione Autonoma della Sardegna[3][4]:

Tipologia Indirizzo Comune Regione Note
Raggruppamento Via della Pineta Sacchetti, 216 Roma Lazio presso la caserma "Casal Forte Braschi-Nicola Calipari"
Distaccamento tipo "A" Via Aurelia, km 42+500 - Località Pian del Candeliere - Cerveteri Ladispoli Lazio
Distaccamento tipo "B" Via Giammatteo, 5 Lecce Puglia
Distaccamento tipo "B" Viale della Repubblica, 19 Oristano Sardegna superficie circa 9.000 m²
Distaccamento tipo "B" Via Fornetto, 5 San Donà di Piave Veneto composto dalla Zona "A" e Zona "B"
Distaccamento tipo "C" Strada provinciale nº 105 "Alghero - Bosa", km 6+300 - Poglina Alghero Sardegna presso il Centro Addestramento Guastatori, che fu sede anche della struttura N.A.T.O. Stay Behind "Gladio". La sede dispone del Porticciolo di Poglina. La base è conosciuta anche come "Base di Capo Marrargiu", sebbene il capo sia più a sud; la base si trova tra Capo di torre di Poglina ed il monte Fogheras, affacciandosi su cala Griecas

Cronologia dei comandanti del Raggruppamento

  • Generale di brigata EI Luca Rajola Pescarini
  • Colonnello EI Paolo Nanni
  • Generale di brigata EI Mario Chiabrera
  • Colonnello Carmine Caramente
  • Generale di brigata EI Giovanni Maria Pieri
  • Generale di brigata EI Giuseppe Giannuzzi
  • Generale di brigata EI Mario Chiusaroli
  • Generale di brigata EI Silvio Napoli
  • Generale di brigata EI Carmelo Covato

Armoriale

Lo stemma del reparto è composto da un cerchio di colore blu sormontato da una corona a otto torri merlate (quattro visibili) e circondato da una corda e dei rami di alloro di colore oro lungo tutto il perimetro.

All'interno del cerchio trovano posto un'ancora (Marina), un'ala (Aeronautica), un gladio (Esercito) e una granata con tredici fiamme piegate dal vento (Carabinieri), sovrapposte ad indicare la cooperazione e l'unità tra le quattro forze armate presenti nel reparto.

In basso a congiungere i rami di alloro vi è una lista nel quale sono inscritte le lettere R.U.D. cioè l'abbreviazione del nome.

In alcune varianti si può trovare un'ulteriore lista sottoposta con all'interno il motto del reparto.

Fregi e distintivi

Il personale militare appartenente all'Esercito Italiano indossa sull'uniforme ordinaria le mostrine della fanteria fuori corpo (fiamme a due punte rosse).

Sul taschino sinistro dell'uniforme ordinaria è presente il distintivo metallico, smaltato, a spillo a forma di scudo sannitico dello Stato maggiore della difesa. Lo scudo è inquartato in decusse dai filetti d'oro; nel 1º, di rosso,alla granata dell'Esercito, d'oro, infiammata dello stesso; nel 2°, troncato di azzurro e di rosso, alla granata dei Carabinieri, attraversante, d'oro, infiammata dello stesso; nel 3°, di azzurro, all'ancora della Marina, d'oro, con la gomena dello stesso attorcigliata; nel 4°, campo di cielo, all'aquila dell'Aeronautica, volante, rivolta, d'oro. Alla stella di cinque raggi d'argento attraversante l'incrociatura dei filetti.[5]

Il fregio da basco per il personale dell'Esercito Italiano è quello della fanteria fuori corpo composto da una coppia di fucili incrociati, sormontati da una bomba con fiamma diritta.

Mostrine e fregio

Motto

Il motto latino "Certa Constans" tradotto in italiano con "Sempre affidabile" deriva da un'onorificenza assegnata dagli imperatori alle legioni romane come ad esempio la Legio XII Fulminata.

Pubblicazioni

  • AA. VV., "L'intelligence nella letteratura - Da Maksim Gorkij a Ian Fleming", Raggruppamento Unità Difesa, Roma, 2005

Note

Bibliografia

Voci correlate

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