Rivanazzano Terme
Rivanazzano Terme (La Rìva in dialetto oltrepadano[4]) è un comune italiano con 5 134 abitanti[1] della provincia di Pavia in Lombardia. Località termale, è situata presso il torrente Staffora nell'Oltrepò Pavese. StoriaLa più antica località della zona, nota fin dal 1006, era Vico Lardario, luogo della pieve di San Germano (diocesi di Tortona), che si trovava probabilmente nel luogo della parrocchia di Rivanazzano, leggermente decentrata rispetto al centro attuale dell'abitato. Il nome Vico Lardario fu utilizzato in campo ecclesiastico per tutto il medioevo. Già dal XII secolo però si ha notizia di un nuovo centro, Ripa, situato verosimilmente presso la Staffora, al centro dell'abitato attuale, dove sorgerà la torre pentagonale. Nel frattempo si andava sviluppando anche Nazzano, situato su un colle sull'opposta riva della Staffora, e il cui castello era il guardiano della valle. Era stato assegnato ai Malaspina, signori della vallata, nel 1164 da Federico I, ma già nel 1191 il successore Enrico VI lo aggiunse ai domini pavesi dell'Oltrepò, sotto i quali fu sede di podesteria. La storia successiva di Riva e di Nazzano non è sempre chiara, anche perché è probabile che almeno fino al XVI secolo esistesse una località Ripa Nazzani posta sulla riva della Staffora, ma ai piedi di Nazzano, dunque sulla sponda opposta rispetto a Riva. Comunque fino al XVII secolo i due centri furono indipendenti. Nazzano fu, dal XIII fino all'inizio del XV secolo, signoria dei Sannazzaro, maggiori feudatari guelfi dell'Oltrepò, sempre in lotta con i Beccaria; in questo periodo Nazzano fu quasi sempre in dissidio con la vicina Voghera. Successivamente passò ai Pusterla. Riva, dal canto suo, dopo essere stato forse sotto la signoria del vescovo di Tortona e poi di un altro ramo dei Sannazzaro, nel 1457 fu infeudato ai Fregoso di Genova, ai Terzago nel 1488, ai Pietra nel 1540 e infine, nel 1609, ai Mezzabarba di Pavia. Essi, nel 1613, acquistarono anche il feudo di Nazzano, determinando così l'unione feudale e ben presto anche comunale dei due centri. Il feudo unito di Riva di Nazzano passò poi ai De Mari di Genova e per eredità ai Rovereto – De Mari (dal 1712), che lo tennero fino all'abolizione del feudalesimo (1797). Nel XIX secolo il nome del comune divenne Rivanazzano. A seguito del risultato positivo del referendum indetto nel marzo 2009, in cui i cittadini sono stati chiamati a pronunciarsi sulla proposta di modifica del nome, il comune ha assunto la denominazione di Rivanazzano Terme Da Rivanazzano transitava la via del sale lombarda, percorsa da colonne di muli che passando per la valle Staffora raggiungevano Genova attraverso il passo del Giovà e il monte Antola. SimboliLo stemma è stato concesso con regio decreto del 7 giugno 1928.[5] Il gonfalone è un drappo troncato di azzurro e di giallo. Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[6] Infrastrutture e trasportiÈ attraversato dalla Strada statale 461 del Passo del Penice, che collega Voghera a Bobbio, nel piacentino. La stazione di Rivanazzano sorgeva lungo la ferrovia Voghera-Varzi, attiva fra il 1931 e il 1966. Fra il 1891 e il 1929 per Rivanazzano transitava altresì la tranvia per Voghera, prolungata nel 1909 fino a Salice Terme. AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
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