Il tema centrale del brano – diversamente dalla tragedia shakespeariana richiamata nel titolo – è l'amore perduto o non corrisposto[1][21]. Il protagonista della canzone rappresenta l'archetipo dell'innamorato sincero i cui sentimenti sono stati traditi oppure non vengono ricambiati[21][22]. Il testo del brano, contraddistinto da una notevole carica poetica[23], fu ispirato a Mark Knopfler dal fallimento della sua relazione sentimentale con la cantante statunitense Holly Beth Vincent[22][24].
La canzone è in gran parte incentrata su di un dialogo estremamente realistico[8] tra un giovane uomo e una giovane donna, chiamati rispettivamente «Romeo» e «Juliet» come i due protagonisti della celeberrima tragedia scritta da William Shakespeare nel 1594-1596[25].
Il narratore descrive un Romeo «sconvolto dall'amore» mentre si accinge a cantare una malinconica serenata sotto la finestra della ragazza, che lo accoglie ostentando distacco e indifferenza[8]. Il dialogo tra i due giovani si trasforma in un monologo di Romeo, il quale – dopo aver rievocato le promesse che la ragazza non ha mantenuto – richiama alla mente i momenti piacevoli trascorsi con lei, cercando di persuaderla a ricominciare il loro rapporto[22][26]. Giulietta non dà alcuna risposta e la canzone si conclude con i medesimi versi che il narratore aveva utilizzato per introdurre la vicenda, lasciando quindi intendere come le accorate parole di Romeo non abbiano sortito l'effetto sperato[27].
Mark Knopfler illustrò brevemente il significato del brano in un programma televisivo trasmesso in occasione della pubblicazione dell'album liveOn the Night (1993)[28]:
«Nella canzone, la figura di Romeo è intesa in senso ironico: si rende ridicolo perché quando una ragazza non ne vuole sapere, non c'è niente da fare. Anche se il suo cuore è infranto, ha un lato divertente. Ricordo che una volta ero turbato a causa di una ragazza e mio padre mi disse: "Sei proprio come me, arriverà il momento in cui ci riderai sopra"; ed è vero, ci si distacca. Ricordo anche di aver sorriso all'impaccio di Romeo mentre stavo scrivendo il brano: in un certo senso si rende ridicolo, ma questo fa parte della vita. Lui percepisce dentro di sé dei sentimenti molto forti.»
«All'epoca di Romeo and Juliet vivevo a Camberwell. Non avevo mobili, mi ero appena trasferito da Deptford e ricordo di aver scritto il brano stando seduto sul pavimento, con un bisogno direi piuttosto disperato di mobili. Ricordo di aver pensato che la figura del Romeo della canzone era buffa perché c'è sempre un momento "tragico" quando vieni scaricato da una ragazza, o qualcosa del genere. Ma poi, dopo quello, c'è sempre un momento in cui ci ridi sopra. E mi è entrato questo in testa: la figura tragica di Romeo, se può andarvi, è una figura buffa.»
Il testo di Romeo and Juliet contiene alcuni riferimenti ad altri brani musicali[22]:
la canzone che Giulietta sta cantando all'arrivo di Romeo è My Boyfriend's Back (1964) del girl group statunitense The Angels;
la «canzone del film» citata più volte da Romeo è Somewhere del film West Side Story (1961), tratto dall'omonimo musical del 1957, anch'esso ispirato a sua volta a Romeo e Giulietta.
Di seguito sono elencati i musicisti che hanno partecipato alla registrazione della versione di Romeo and Juliet tratta dall'album Making Movies[9] e il personale tecnico che ha collaborato alla sua realizzazione[10].
^(EN) Awards Record, su El Portal de Música. URL consultato il 12 febbraio 2024. Digitare "Dire Straits" in "Artist" per visualizzare il contenuto desiderato.
^(EN) John Illsley, Mark Knopfler Guitar Stories, Sky Arts 1, 16 ottobre 2012, a 0 h 12 min 28 s.
^(EN) The Irish Charts, su irishcharts.ie, Irish Recorded Music Association. URL consultato il 16 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2018).
^(EN) Chart Archive – Romeo and Juliet, su chartarchive.org, chartstats.com. URL consultato il 16 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2018).
^(EN) Mark Knopfler's Tunes, su creedence.6te.net, creedence.6te.net. URL consultato il 16 ottobre 2012.
Bibliografia
Andrea Del Castello, Mark Knopfler. Il crogiolo dei generi culturali, Lanciano, Move Editore, 2005, ISBN non esistente.