Il toponimo, attestato nel 999 come "Santilianus", deriva probabilmente dal gentilizio romano gentilius. Compresa in epoca medievale tra i feudi del comitato di Vercelli, appartenne a diversi signori del luogo, finché, nel 999 venne ceduta, per volontà imperiale, all'episcopato vercellese e suddivisa, in seguito, tra i signori di Sandigliano e i Vialardi. Invasa dalle truppe viscontee nel 1353, subì più tardi anche il saccheggio da parte dell'esercito di Facino Cane, durante le lotte tra i Visconti e i Savoia per il possesso del biellese. Ceduta dagli stessi Savoia in parte ai Vialardi e in parte agli Avogadro, venne infeudata a Sebastiano Ferrero nel 1493 e ripetutamente saccheggiata, nel XVII secolo, durante le lotte tra francesi e spagnoli per il possesso dell'Italia settentrionale. Nell'Ottocento l'abitato entrò a far parte dei possedimenti del generale Bernardino Morra, conte di Lavriano. Il castello medievale, edificato nel XV secolo e perfettamente conservato, appartenne ai vari signori del luogo e mantiene, dell'originaria struttura, le mura esterne e il torrione, mentre la zona del ricetto, ossia le casette annesse che servivano da rifugio agli abitanti del luogo, non è più visibile. In località Villa sorge un altro castello, detto del Torrione (XIII e XIV secolo); suddiviso in due nuclei distinti, conserva dell'originario edificio l'imponente torre e un portale duecentesco mentre la corte interna è decorata con pregiate pitture parietali raffiguranti la Sacra Sindone. Nel borgo è possibile ammirare la parrocchiale che fu costruita su una chiesa quattrocentesca crollata, la costruzione risale al 1878 in stile neo-gotico, con magnifiche vetrate, un'Assunta attribuita al Gamba e una Via Crucis di Guglielmo Ciardi (1889). Tra i centri principali del Biellese, basa la sua economia sull'industria, attiva nei settori tessile (lavorazione di fibre naturali, in particolare lana, e sintetiche), meccanico, chimico, delle materie plastiche (reggette, imballaggi). L'agricoltura (cereali, foraggi, uva da vino) e l'allevamento (bovini, ovini, caprini) completano il quadro economico.[4]
Nonostante i treni non vi effettuano più la fermata, la stazione risulta ancora attiva e dal 2019 ha inizio il progetto di ammodernamento per tutta la tratta Biella-Santhia, esso consiste nell'elettrificare tutta la linea. I lavori nei pressi di sandigliano sono iniziati a maggio 2021 e sono terminati a inizio 2022.[9]
Amministrazione
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Sindaci eletti dal Consiglio comunale e non dai cittadini (1946-1995).
^Mario Matto, La tramvia Santhià-Ivrea e la rete tranviaria locale, in Santhià e la ferrovia: una storia che dura 150 anni, GS Editrice, Santhià, 2006, pp. 203-266, ISBN 88-87374-95-3.