Continua il nome ebraico שָׁאוּל (Šā'ūl); generalmente viene ricondotto al participio passato del verbo ša'al ("egli chiese"), e interpretato quindi come "implorato", "richiesto", "domandato", "desiderato"[1][2][3][4][5][6] (lo stesso del nome spagnolo Rogelio), e si tratterebbe quindi di uno dei numerosi nomi ebraici che esprimono ringraziamento a Dio per un figlio tanto desiderato[4]. Altre fonti ritengono invece che l'interpretazione corretta sia "offerto", "prestato" (sottinteso: a Dio)[4][7].
Si tratta di un nome biblico: venne portato infatti da Saul, re d'Israele prima di Davide, e fu anche il nome di san Paolo prima della sua conversione[1][2][4][5]. In Italia è attestato in tutto il Centro-Nord, con più compattezza, specie per la variante "Saulle", in Emilia-Romagna[1]; tale diffusione -comunque scarsa- è però solo in parte di matrice religiosa, ed è dovuta perlopiù a varie opere teatrali che hanno per protagonista il re d'Israele, come il Saul di Alfieri e il Saul di Gide[1][2].
Va notato che la forma lituana Saulius è anche la forma maschile del nome Saulė[8].