Sentiero del Viandante
Il sentiero del Viandante è un percorso escursionistico costituito in gran parte da sentieri e mulattiere che fiancheggia il lato orientale del lago di Como e continua poi in Valtellina, partendo da Lecco e terminando a Morbegno. Il tragitto completo è lungo circa 75 km e viene solitamente percorso a tappe. Nel 2020 è stato il primo cammino a essere certificato dal Touring Club Italiano.[1] Il percorsoIl sentiero riprende una serie di tracciati che anticamente collegavano i paesi della sponda orientale del lago da Lecco a Colico e che facevano parte di un più ampio sistema di collegamento da Milano ai passi alpini, come il passo del Settimo.[2] L'origine della rete di comunicazione non è certa, attribuita da alcuni a epoca romana.[3][4] Sicuramente costituiva un sistema alternativo al trasporto tramite imbarcazioni sul lago, ma più scomodo, e collegava diverse fortificazioni presenti sul territorio.[5] Il tratto iniziale tra Lecco e Abbadia Lariana era in parte scomparso in seguito alla costruzione di più ampie vie di comunicazione (ultima la strada statale 36 [6]), ma dal 2021 è di nuovo completamente percorribile. Tra la località Génico (Lierna) e il castello di Vezio (Perledo-Varenna) il percorso è oggi presentato con due possibili tracciati e la variante alta, considerata più antica, raggiunge quota 992 m presso la chiesa di San Pietro in località Ortanella (Esino Lario);[7] in passato esisteva invece un maggior numero di diramazioni e percorsi alternativi.[8] Era probabilmente utilizzato anche da pellegrini e sul percorso erano presenti antiche chiese e monasteri per l'accoglienza dei viandanti.[9] Dalla metà dell'Ottocento venne abbandonato per la realizzazione delle gallerie della strada dello Spluga, oggi strada provinciale del lago di Como, che migliorò notevolmente le modalità di trasporto.[10] «Quand'io visitai la prima volta queste rive (quanti anni son già!) non c'era modo di venire da Lecco a Colico se non colle barche. Alle terre che sono messe a scanceria sulla sua riva sinistra, non camminavasi che per viottoli sassosi, dirupati; ed anche nell'interno da casa a casa arrivavasi per strade, graficamente indicate dal nome di scalotte. Chi mi avesse allora detto che da Lierna, da Varenna, da Bellano passerebbe un giorno le bare e i velociferi, quando a mala pena vi si reggevano i muli!» Attualmente alcuni tratti del percorso sono su strade asfaltate, in prossimità o all'interno dei centri abitati. Le guide indicano la divisione del percorso in un diverso numero di tappe;[12] la presenza delle stazioni ferroviarie della linea Lecco-Tirano permette infatti agli escursionisti di stabilire tappe di diversa lunghezza.
Il nomeIl nome "sentiero del Viandante" è di recente invenzione ed è riconducibile al 1992,[8] quando venne completato il recupero e il ripristino dei vari tratti del percorso da parte dell'Azienda di promozione turistica del Lecchese. Il primo a interessarsi ad una riscoperta del sentiero fu Pietro Pensa,[4] che scrisse anche un romanzo intitolato La strada del Viandante (1984). In passato la strada di comunicazione della sponda orientale era nota come "via Ducale" o "via Regia"; in epoca recente alcuni tratti ebbero la denominazione "Napoleona" per gli interventi di risistemazione effettuati in età napoleonica.[2] Eventi sportiviDal 2014 con cadenza annuale lungo parte del percorso si svolge una manifestazione sportiva denominata Trail del Viandante.[13] Note
Bibliografia
Altri progetti
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