I Sicani (Σικανοί in greco antico, Sǐcāni in latino) sono stati un popolo della Sicilia stanziato anticamente su gran parte dell'isola. In seguito all'avvento dei Siculi, i Sicani occuparono una regione centro-meridionale dell'isola, delimitata dai fiumi Himera e Halykos e chiamata Sicania[1]. Le poche e frammentarie notizie storiche pervenuteci sui Sicani provengono principalmente dagli storiografi greci.
L'origine dei Sicani resta tuttora una vexata quaestio: secondo la fonte di Diodoro Siculo, i Sicani che si stabilirono in Sicilia determinarono il mutamento del toponimo dell'isola da Trinacria a Sikania.
Diodoro Siculo parlando dei Sicani riporta le testimonianze di Filisto di Siracusa e di Timeo di Tauromenio. Il Siracusano informa che i Sicani erano un popolo di origine iberica, mentre dal frammento timaico si apprende che la loro origine era piuttosto autoctona. Diodoro sembra appoggiare l'opinione di Timeo.[2]
Tucidide, come in seguito Filisto, afferma invece che i Sicani fossero Iberi.[3] Resta da capire se questo popolo giunse dalla Spagna alla Sicilia navigando per mare o piuttosto vi giunse via terra.[4]
Se vi fossero giunti via mare si spiegherebbe perché si stanziarono nella parte occidentale dell'isola: quella che si affaccia proprio sull'Iberia.[4] Ma sia la testimonianza di Tucidide — il quale informa che essi un tempo erano in tutta l'isola — e sia la loro cacciata dalla terra originaria a causa dei Liguri, farebbero propendere piuttosto per un raggiungimento via terra.[4] I Sicani, stanziati lungo la paralia che divideva l'Iberia dalla Gallia e dall'Italia, vennero, probabilmente, cacciati dai Liguri che giunsero in quel luogo. Furono dunque sospinti verso la Sicilia, dove si stabilirono.[4]
La provenienza iberica si ritrova pure in Dionigi di Alicarnasso. Lo storico romano, attraverso le sue fonti, riporta come i Sicani fossero originari dell'Iberia; arrivati in Sicilia per sfuggire ai Liguri.[5]
La testimonianza di una migrazione di Sicani via terra viene sostenuta da Pausania il Periegeta, il quale non sembra dipendere da Tucidide[6] quando asserisce che in Sicilia giunsero tre popoli (per cui nessuna autoctonia come vorrebbe invece Timeo): Sicani e Siculi e Frigi: i primi due giunsero dall'Italia, mentre il terzo giunse dalla Troade.[7]
La scienza archeologica sembrerebbe confermare quanto tramandato dalla tradizione letteraria sull'anteriorità dei Sicani rispetto ai Siculi nonché sui contrasti e le lotte tra le due etnie, quest'ultimo aspetto verosimilmente confermato dalla violenta distruzione dei villaggi di Mokarta[8] e Sabucina[9].
Secondo una tradizionale visione invasionista, i Sicani sarebbero stati una popolazione di origine preindoeuropea[10]. Secondo invece una visione continuista, i Sicani rappresenterebbero un ramo meridionale di un sostrato etno-linguistico molto antico, ma comunque indoeuropeo, che avrebbe occupato tutta l'area tirrenica, dalla Liguria (Liguri) alla Sicilia, passando per l'Italia meridionale (Enotri), costituendo dunque uno strato ligure-sicano[11].
Pietrina Anello, I Sicani nel IV secolo a.C., in Atti del convegno di studi su Diodoro Siculo e la Sicilia indigena, n. 2005, pp. 150-157.
Vincenzo La Rosa, Le popolazioni della Sicilia: Sicani, Siculi, Elimi, in Italia omnium terrarum parens, Milano, Libri Scheiwiller. Collana Antica Madre, XII, 1989, pp. 3-110.
Antonio Sciarretta, Liguri, Enotri e Sicani, in Toponomastica d'Italia. Nomi di luoghi, storie di popoli antichi, Milano, Mursia, 2010, pp. 174-194, ISBN978-88-425-4017-5.