Il portamento di queste piante è cespitoso (annuale in Stipellula). Alcune specie hanno le basi nodose con culmi che si diramano dai nodi superiori. I culmi sono cavi a sezione più o meno rotonda. In queste piante non sono presenti i micropeli. Altezza massima: 2,5 metri (Celtica).[1][2][3][4][5][6][7]
Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.
Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e priva di auricole.
Ligula: la ligula è membranosa e a volte è cigliata.
Lamina: la lamina ha delle forme generalmente setoloso-lineari e piatte (rigide e scabrose in Oloptum).
Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, ascellari e terminali, in genere non sono ramificate e sono formate da alcune spighette ed hanno la forma di una pannocchia aperta o contratta. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli, anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale.
Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, generalmente compresse dorsalmente o fusiformi, sottese da due bratteedistiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da un fiore. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione avviene con la rottura della rachilla sopra le glume persistenti. La rachille non si estende oltre ai fiori.
Glume: le glume, con forme da lanceolate a ellittico-oblunghe, hanno degli apici da acuti a acuminati; sono membranose con 3 - 5 venature longitudinali.
Plaea: la palea è un profillo con due venature ed è cigliata.
Lemma: il lemma, con forme lanceolate e affusolate ha una consistenza cartacea o coriacea; i margini non sono sovrapposti; l'apice è privo di una corona di ciglia e a volte è bidentato; le punte sono persistenti e non sono fortemente attorcigliate, ma diritte, flessuose o ginocchiate. La pubescenza può essere brunastra.
Il perianzio è ridotto e formato da due-tre lodicule lanceolate, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.
I frutti sono del tipo cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è piccolo e provvisto di epiblasto ha un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono.
Biologia
Impollinazione: in generale le erbe delle Poaceae sono impollinate in modo anemogamo. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo.
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi cadendo (dopo aver eventualmente percorso alcuni metri a causa del vento – dispersione anemocora) a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle specie di questo gruppo è fondamentalmente cosmopolita.
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questo gruppo (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9.700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9.500[5]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, questo gruppo fa parte della sottofamiglia Pooideae (tribù Stipeae).[1][2]
Filogenesi
Questo clade insieme ad altri 6 cladi forma la tribù Stipeae Dumort.. La tribù fa parte della supertribù Stipodae L. Liu, 1980. La supertribù Stipodae è il quarto nodo della sottofamiglia Pooideae ad essersi evoluto (gli altri tre sono la tribù Brachyelytreae, e le supertribù Nardodae e Melicodae).[8]
Il "Clade IV A" fa parte del "Clade IV", un gruppo formato da tre cladi ("A", "B" e "C") e denominato "Achnatheroid grasses" caratterizzato dalla seguente sinapomorfia: il lemma è formato da cellule isodiametriche o più larghe che lunghe. Il "Clade IV A" inoltre rappresenta il "core" del gruppo individuato dal seguente carattere: le glume sono più lunghe del fiore corrispondente.[1]
Il genere Achnatherum è polifiletico; Achnatherum s.s. comprende solo sezioni Achnatherum, Achnatheropsis e Aristella; altre sezioni come Tomouria, Eriocoma e Pseudoeriocoma sono descritte all'interno di altri gruppi.[9] L'alto numero di cromosomi (96) presenti nella specie Celtica gigantea indica una possibile origine allopoliploide.[1] In altre ricerche in questo clade è compreso anche il gruppo "Melicea" comprendente le specie Piptatherum miliaceum e P. thomasii nella posizione di "gruppo fratello" delle specie del genere Achnatherum.[9]
In questo gruppo sono presenti le seguenti sinapomorfie:
G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN978-88-299-2718-0.
Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 18 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).