I tifosi entelliani sono storicamente considerati l'espressione borghese[1] di una città ricca[2]. Negli anni 1970 questa immagine rivestì una particolare importanza, specificamente nel confronto con la vicina Sestri Levante - contro la cui squadra i biancocelesti disputano il Derby del Tigullio[1] - ritenuta a quell'epoca una città operaia[3]. La contrapposizione e in generale lo status dei sostenitori della Virtus Entella sono nel tempo sfumati[1], nonostante Chiavari sia rimasta stabilmente uno dei comuni più abbienti della Liguria[4].
La tifoseria biancoceleste era consolidata già negli anni 1930, quando cinquecento tifosi seguirono la squadra allo Stadio Luigi Ferraris di Genova[5] per assistere allo spareggio della finale contro la Rivarolese[6], valido per la Seconda Divisione 1932-1933. Negli anni 1960, con la squadra stabilmente in Serie C, nacquero i primi club di tifosi[7] e nel decennio successivo si registrarono le maggiori presenze di pubblico allo Stadio comunale, che raggiunse il record di 6 000 spettatori in due diverse occasioni[8][9]. Il seguito della squadra scemò sensibilmente durante le difficili vicende societarie successive alla mancata iscrizione alla Serie C2 1988-1989[10] e nuovamente dopo la mancata iscrizione all'Eccellenza Liguria 2001-2002[11].
Un interesse crescente da parte del pubblico si registrò invece negli anni 2010 - con il ritorno tra i professionisti[12] - e in particolare con il raggiungimento della Serie B[13], avvenuto nel 2014. La politica societaria fu quella di mantenere nel tempo bassi prezzi per gli abbonamenti[14][15], puntando ad attrarre famiglie e giovani[16]. Nel campionato cadetto, la stagione che fece registrare la più alta media di spettatori fu la Serie B 2016-2017, con 2 252 tifosi a partita[17]; la stessa media fu comunque la più bassa tra le squadre iscritte a quel campionato[17].
La tifoseria della Virtus Entella attrasse l'attenzione dei media nazionali durante la trasferta in occasione della partita Roma-Virtus Entella valevole per gli ottavi di finale della Coppa Italia 2018-2019[18] e per l'iniziativa di un club che affittò delle gru per poter assistere all'ultima giornata della Serie B 2019-2020, disputatasi a porte chiuse[19].
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Presenza su nuovi media e social
La società avviò la propria presenza sul web nel 2003 con l'apertura del sito ufficiale biancocelesti.net[20], trasferito nel 2008 sul dominio entella.it[21]. Nel 2010 aprì il proprio canale YouTube[22], nel 2013 la pagina Facebook[23] e nel 2014 i profili Twitter[24] e Instagram[25].
Ad ottobre 2020 i follwer della Virtus Entella erano circa trentaduemila su Facebook[23], ventisettemila su Instagram[26] e diciottomila su Twitter[24], mentre gli iscritti al canale YouTube erano circa duemila[27].
Fan club
L'organizzazione in club da parte dei tifosi dell'Entella risale agli anni 1960 e 1970, quando la squadra disputò alcune stagioni in Serie C e furono attivi il Club Tifosissimi dell'Entella «Bar Corso» ed il Club Entella Sport[7], con quest'ultimo che pubblicava la fanzineAlè alè Entella[7]. Dopo la rinascita del sodalizio, avvenuta nel 2002, il primo club di tifosi fu il Diaspora Club Entella - sorto nel 2006[28] e gestore di un blog[29] - seguito dal Fedelissimi Biancocelesti 1914 nel 2008[30] e dal'Asso di Picche, curatore della pubblicazione L'urlo del comunale[31], nel 2012[32].
In seguito alla prima promozione in Serie B della Virtus Entella, il numero di club aumentò sensibilmente, con la fondazione nel 2015 di Entella Club Milano[33], Entella Club Mondo Piccolo «Andrea Paroni»[34] e Entella Club Val d'Aveto «Renato Mario Gozzi»[35] e nel 2016 di Alta Val di Vara Albiceleste[36], Entella Club «Ermes Nadalin» gli Amici della Vetreria[37], Entella Club Leivi[38], Entella Club Rapallo[39], Le Diavolette[40], Supporter San Salvatore[41] e Valgraveglia Biancoceleste[42]. La nascita di Ovada Biancoceleste Entella Chiavari[30] avvenne nel 2017, mentre Entella Chiavari Simpatizzanti Grosseto[43] sorse nel 2019.
La nascita del tifo organizzato tra i sostenitori della squadra risale agli anni 1980, quando fu presente il gruppo Gioventù Biancoceleste[46] che seguiva gli incontri allo Stadio comunale alternativamente dal settore Parterre antistante la tribuna o dall'opposta Gradinata Est. Data invece al 1996 la fondazione del Gruppo Storico[46], i cui membri assunsero nel tempo l'appellativo di Rude Boys[30].
Nel 2010 si unì all'interno del tifo organizzato per la Virtus Entella il gruppo Under 33[30], prima della riunione di tutte le denominazioni sotto l'insegna Chiavari 1914[47], avvenuta nel 2013[48]. Risale al 2015 la nascita del gruppo Gradinata Sud Chiavari[49] - all'interno del quale è nuovamente confluita l'intera tifoseria organizzata biancoceleste[50] - che prende il nome dal settore occupato allo stadio: la Gradinata Sud Ermes Nadalin.
Il principale gemellaggio dei tifosi entelliani è quello con gli omologhi della Sanremese[51] - sorto negli anni 1990[30] - dal quale deriva l'amicizia con i sostenitori dell'Albenga[30], a loro volta gemellati con i Matuziani. A partire dagli anni 1980 nacquero gemellaggi con le tifoserie della Lucchese[52], del Brescello[53] e della Pro Recco di pallanuoto[54], mentre risalgono agli anni 2010 i gemellaggi con quelle di Carpi[55], Crotone[56] e Grosseto[57]. I tifosi biancocelesti hanno inoltre buoni rapporti con i sostenitori del Genoa[58] e del Perugia[30].
La rivalità storicamente più sentita dai sostenitori biancocelesti è quella con i tifosi del Sestri Levante[59], squadra contro cui la Virtus Entella disputa il Derby del Tigullio[1]. Sono accese anche le rivalità con le tifoserie delle squadre che rappresentano le città capoluogo delle province liguri: Savona[60] - i cui sostenitori considerano la Virtus Entella la loro principale antagonista[61] - Imperia[62] e Spezia[63], con cui i biancocelesti diedero vita a diversi derby disputati in Serie B[64] vissuti con particolare sentimento dai tifosi chiavaresi[65], anche in seguito a vicende accadute negli anni 1980[66][67]. Tra le squadre aventi sede nel Tigullio, vi sono rivalità che raggiungono il secolo di vita[68] con le tifoserie di Lavagnese[69], che nella Serie C 1946-1947 batté l'Entella alla terz'ultima giornata di campionato precludendole l'accesso alle finali per la Serie B[70], Rapallo[71] - a lungo avversaria nei derby disputati in Serie C - e Sammargheritese[72], che nella Seconda Divisione 1932-1933 si ritirò dal campionato in seguito a gravi scontri in occasione della partita contro l'Entella[73]. Altri antichi antagonismi regionali hanno per oggetto i tifosi del Molassana Boero - che nella Terza Divisione 1923-1924 schernirono i giocatori dell'Entella lanciando mazzi di radici di Chiavari[74] - e del Quarto, squadra che nella Seconda Divisione 1922-1923 fu bersaglio di colpi d'arma da fuoco da parte dei sostenitori entelliani, con successiva squalifica del terreno di gioco[74]. Risalgono invece al 2018 le tensioni con i sostenitori dell'Albissola[75].
I tifosi biancocelesti vivono inoltre forti antagonismi con quelli di due squadre piemontesi: Casale - i cui sostenitori hanno rapporti di amicizia con quelli del Sestri Levante[30][76] e contro cui la semifinale di ritorno della Lega Pro Seconda Divisione 2011-2012 terminò in rissa[77] - e Pro Vercelli, a seguito del testa a testa nella Lega Pro Prima Divisione 2013-2014 e delle relative polemiche[78], che portarono a frequenti scherni tra le due tifoserie negli anni successivi[30][79]. Nel 1986 i tifosi dell'Alessandria danneggiarono l'autobus della squadra[80], ma i rapporti con i sostenitori di questa squadra si sono nel tempo rilassati[81]. Nel 2014, in Sicilia, un gesto di rivalità venne mosso da esponenti del tifo organizzato del Catania che sottrassero degli striscioni ad un sostenitore della Virtus Entella[82].
Derby del Tigullio
Il Derby del Tigullio è la partita maggiormente sentita dai tifosi della Virtus Entella e del Sestri Levante[3]. Le città rappresentate dalle due squadre sono situate a 8 kilometri di distanza tra loro e già agli albori del XX secolo presentavano marcate differenze sociali: Chiavari era un importante centro politico ed economico, sede del circondario[83], della diocesi[84] e del Banco di Sconto del Circondario di Chiavari[85], Sestri Levante ospitava grandi stabilimenti industriali quali la Fabbrica Italiana Tubi[86] e il cantiere navale di Riva Trigoso[87]. Il primo incontro ufficiale tra le due compagini si tenne a Chiavari il 25 novembre 1923 in Terza Divisione e venne sospeso al 45' per impraticabilità del campo con l'Entella in vantaggio 3-0: la gara fu recuperata il 16 dicembre e vinta per 5-1 dalla squadra di casa[88]. Nella Seconda Divisione 1927-1928 il Sestri Levante vinse entrambi i derby concludendo il campionato al secondo posto e venendo successivamente ripescato in Prima Divisione[89] - secondo livello assoluto del calcio italiano - mentre nella Seconda Divisione 1932-1933 fu l'Entella, pareggiando il derby in casa e vincendo quello in trasferta in una partita segnata da sei espulsioni[90], a concludere la stagione con la promozione in Prima Divisione[91], divenuta nel frattempo campionato di terzo livello.
Gli incontri successivi tra le due società si disputarono nel clima teso del dopoguerra[92]: il 9 dicembre 1945 in Prima Divisione l'Entella vinse 1-2 il derby a Sestri Levante e al termine dell'incontro i giocatori furono assediati negli spogliatoi dai tifosi avversari[93]. Nella Serie C 1947-1948 vincendo il derby casalingo all'ultima giornata, i rossoblu conquistarono l'accesso al vittorioso spareggio con la Sestrese[94], che però non permise loro la promozione in Serie B. Fu in questi anni di sfide seguite da un pubblico numeroso - 5 000 spettatori allo Stadio Comunale per l'incontro di andata della Promozione 1949-1950[95] - che le ideologie politiche dei sostenitori delle due squadre e in generale degli abitanti delle due città assunsero tratti contrapposti[96]: a Chiavari il popolarismo della Democrazia Cristiana[97], a Sestri Levante il marxismo-leninismo del Partito Comunista Italiano[98]. In conseguenza delle divergenze e di una rivalità ormai antica[99], vi furono eventi contrassegnati dalla tensione sportiva, quali il derby di Sestri Levante del 24 ottobre 1954 in Promozione vinto 3-0 dai padroni di casa grazie a tre autoreti[100], l'amichevole del 25 settembre 1955 sospesa a cinque minuti dal termine per gli incidenti verificatisi in campo[101] cui fece seguito un testa a testa[102] in campionato conclusosi con la promozione dell'Entella all'ultima giornata[103] e l'incontro in casa dei rossoblu del 24 aprile in Serie D 1959-1960 che vide cinque espulsi tra cui l'allenatore locale Vittorio Bergamo e scontri sugli spalti[104].
Negli anni 1970 il derby si disputò in Serie D per sette stagioni consecutive durante le quali la frequenza degli incontri ed il generalizzato contesto di esasperazione politica lo resero costantemente la partita più attesa dai tifosi[3][96]. La Chiavari democristiana e la Sestri Levante ora divenuta socialista[105] erano fortemente rappresentate tra i giocatori in campo, in larga parte indigeni[1][3]: i tifosi dell'Entella Chiavari contestarono duramente il passaggio dei giocatori Mario Pelizzoni e Luigi Stagnaro al Sestri Levante nel 1975[106], mentre l'allenatore Bruno Baveni fece il percorso inverso nel 1976[107]. Nell'ultima giornata della Serie D 1978-1979 entrambe le squadre persero il proprio incontro[108], terminando la classifica appaiate assieme ad Abbiategrasso - vittorioso in quella giornata proprio a Sestri Levante - Aosta, Asti e Solbiatese: a causa della peggiore differenza reti i biancocelesti furono retrocessi in Promozione[96] ed il presidente del Sestri Levante dichiarò che non vi era stata alcuna premeditazione nella sconfitta interna, e che alla vigilia dell'ultima giornata non era ipotizzabile la situazione di classifica poi creatasi[108].
Il Derby del Tigullio si disputò nel Campionato Interregionale ad inizio anni 1980[109] e successivamente nei campionati regionali tra gli anni 1990 e gli anni 2000[110], quando il significato ideologico della sfida scemò a causa del mutato assetto politico nazionale[97]. Il seguito dell'incontro da parte delle tifoserie rimase comunque nel tempo sostenuto[1]: in Eccellenza Liguria 1998-1999, in occasione dell'incontro di ritorno a due giornate dal termine, i tifosi dell'Entella Chiavari - che alla partita successiva vinse il campionato - organizzarono un corteo in scooter per raggiungere Sestri Levante[111]. Nella stagione 2008-2009, terminata con la retrocessione in Eccellenza del Sestri Levante, si disputarono quattro derby: ai due del campionato si aggiunsero gli incontri del primo turno di Coppa Italia Serie D, superato dai rossoblu[112]. Seguì un lungo periodo di assenza di partite giocate, ma nel 2016 la rivalità[113] tra i tifosi delle due squadre diede comunque luogo ad alcuni incidenti[51] e continuò ad essere considerata una delle più importanti tra squadre liguri[1][46][114].
Nel 2023 il derby tornò a disputarsi in Serie C dopo 75 anni: la vittoria in traserta del Sestri Levante davanti a 4 221 spettatori[115] comportò l'esonero dell'allenatore entelliano Gennaro Volpe[116]. A causa della mancata omologazione del proprio campo da gioco i rossoblu disputarono le proprie gare casalinghe in altri impianti, suscitando polemiche per l'ipotesi – solo paventata – di utilizzare il Comunale di Chiavari[117]; in tale contesto, il derby del girone di ritorno terminato 0 a 0 venne disputato allo stadio Luigi Ferraris di Genova[118].
^Sito ufficiale, su Chiavari VL, 4 ottobre 2003. URL consultato il 31 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2003).
^Sito ufficiale, su Associazione Calcio Dilettantistica Virtus Entella, 25 settembre 2008. URL consultato il 31 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2008).
^La Storia - Banco BPM, su Banco BPM. URL consultato il 6 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2020).
^ Francesco Baratta e Giuseppe Boccoleri, L'insediamento di un'industria siderurgica nel levante ligure agli inizi del Novecento. I primi quarant'anni della "Tubifera" a Sestri Levante, Chiavari, Interòs Edizioni, 2012, ISBN978-88-95952-35-2.
Giovanni Bacigalupo, La storia dell'U.S. Sestri Levante dal 1919, Genova, Riccardo Rossi Editore, 2009.
Dario Costa, Entella 50: Numero unico per la celebrazione del cinquantennio della Società, Rapallo, 1964.
Carlo Fontanelli, 100 anni biancocelesti, Empoli, Geo Edizioni, 2014.
Jacopo Giaiero e Max Cambellotti, Quei colori biancocelesti: Storia a fumetti del primo secolo di Entella, San Giuliano Terme, Goalbook Edizioni, 2013, ISBN978-88-908115-6-2.