Il territorio comunale era abbastanza esteso (circa 90 km²) e comprendeva, oltre agli estesi prati, pascoli e boschi della Val Canali, anche un'exclave comprendente l'alta Val Venegia, una sezione molto ampia delle vette e dell'altopiano delle Pale di San Martino e la porzione orientale di San Martino di Castrozza, che oggi costituisce l'omonima circoscrizione del comune di Primiero San Martino di Castrozza.
Geografia fisica
Il paese di Tonadico si trova allo sbocco della Val Canali, percorsa dall'omonimo torrente, che rappresenta la zona meridionale d'accesso al gruppo delle Pale di San Martino. All'altezza di località Sabbionade, si innesta una vallata laterale, la Val Pradidali, ancora più selvaggia, che permette di raggiungere il rifugio omonimo e l'altopiano delle Pale.
I prati Fosne sono una conca prativa dov'è presente, accanto ai masi, un grande masso staccatosi dalle cime sovrastanti e i prati Piereni con vista su cima Cimerlo.
Non è chiara l'origine del toponimo Tonadico, il cui suffisso celtico in -icum fa pensare ad un insediamento della tarda romanità.
Il paese presenta numerose testimonianze storiche, per essere stato il centro politico della comunità di Primiero e del capitano che reggeva la giurisdizione del Castel Pietra, arroccato a nord del paese.
Il marzollo di Tonadico (cioè il borgomastro del comune) aveva inoltre il privilegio di custodire gli statuti con i quali veniva governata la comunità del Primiero.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Tonadico erano stati approvati con D.G.P. del 13 dicembre 1988.[5]
Stemma
«Partito: nel primo troncato di verde e d'azzurro, alla lontra d'argento posta in palo sulla troncatura; nel secondo di rosso, al castello d'argento, movente da una roccia al naturale, posti in cuore. Corona: Civica di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale, legate da un nastro d'argento e di rosso.»
Gonfalone
«Vessillo di bianco affiancato su entrambi i lati, da un palo di rosso ciascuno di larghezza pari a 1/6 della larghezza totale del drappo, terminante con tre punte al ventame, recante al centro lo stemma comunale, munito dei suoi ornamenti, sovrastante la dicitura in argento "Comune di Tonadico", disposta su tre file, appeso ad un bilico unito all'asta mediante un cordone a nappe, il tutto d'argento.»
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa dei Santi Vittore e Corona. La piccola chiesa, risalente all'XI secolo, fu costruita sul colle che sovrasta l'abitato di Tonadico. Venne dedicata ai Santi Vittore e Corona, patroni di Feltre, poiché in età medievale Tonadico apparteneva alla diocesi feltrina. Il recente restauro ha permesso una datazione precisa, specialmente in riferimento agli antichi affreschi presenti. Sono emersi infatti quattro diversi strati di dipinti, ciascuno risalente ad un'epoca storica diversa. Il più antico, realizzato nel Duecento, presenta caratteri tipicamente medievali, con battaglie tra cavalieri armati a cavallo nel registro inferiore dell'aula, mentre nella controfacciata sono presenti raffigurazioni allegoriche dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Chiesa di San Sebastiano. La chiesa parrocchiale venne edificata nel 1655 ed è priva di campanile. Ampliata nei primi anni dell'Ottocento, presenta all'interno l'altare maggiore con il tradizionale ciborio trentino in legno.
Architetture militari
Castel Pietra. Antico maniero edificato nel 1100 su un masso originato da una frana all'imbocco della Val Canali, in una posizione strategica per la difesa di Primiero. Inizialmente era sede del capitano del vescovo di Feltre, ma dal XV secolo divenne la residenza della famiglia Welsperg, feudatari per conto degli Asburgo della valle. I Welsperg abbandonarono l'edificio nel 1675, dopo un furioso incendio. Nel 1865 un'alluvione portò al crollo di parte dell'edificio, che già era stato abbandonato, e della torre esagonale.
Architetture civili
Palazzo Scopoli. L'edificio venne costruito attorno all'anno 1000, con una probabile funzione di fondaco o magazzino per la comunità. Nel corso dei secoli esso mutò funzione, diventando un importante edificio di rappresentanza. Fu infatti la residenza del vicario del vescovo, nonché l'edificio dove venivano custoditi gli Statuti di Primiero[6]. Nel Quattrocento divenne proprietà della famiglia Scopoli, che ampliò e ammodernò l'edificio. Gli Scopoli, ricca famiglia di notai, fecero affrescare le sale interne del palazzo e costruire una cappella privata all'interno del complesso. Dopo il restauro concluso nel 2003 il palazzo è divenuto la sede municipale.
La Val Canali si caratterizza per la presenza di numerosi masi, in pietra e legno utilizzati per il ricovero del bestiame, la conservazione del fieno e la vita della famiglia contadina. I masi sono tradizionalmente composti da più unità: la stalla (stala), il fienile (tabià) e l'edificio riservato all'abitazione stagionale dei contadini (casera).
Di seguito è mostrata l'evoluzione demografica dell'ex comune di Tonadico, che si estendeva per 89.88 km2 e comprendeva, oltre all'omonimo centro, le frazioni di Tressane e San Martino di Castrozza.
Il paese ebbe autonomia comunale fino al 1927, quando, sotto il regime fascista, venne soppresso e i suoi territori aggregati al comune di Primiero. Nel 1947 il comune viene ricostituito (Censimento 1936: pop. res. 892)[8], e poi nuovamente soppresso nel 2016, confluendo in Primiero San Martino di Castrozza.
^Approvazione dello stemma e del gonfalone del Comune di Tonadico, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige, n. 10, suppl. 1 del 28/02/1989, p. 5.
^Gli Statuti erano il corpo di norme e leggi con cui venivano governate le quattro regole della valle del Cismón, redatti nel 1367 da Bonifacio Lupi, che era stato infeudato nel 1349 dall'imperatore Carlo IV della valle di Primiero.