Estate 1953, la Triestina registra un passivo di sessanta milioni di Lire e viene commissariata. Componenti della commissione sono il presidente uscente Brunner, e gli ex alabardati Cudicini (Guglielmo, padre di Fabio, futuro "Ragno Nero del Milan"), Umer, Moradei e Maracchi. Viene proposto come nuovo allenatore il ritorno di Nereo Rocco. Ma Cudicini si oppone fermamente, così Rocco nicchia, ma quando Cudicini viene a sapere di essere in pesante minoranza, si dimette, dando via libera al ritorno di Rocco. Poco prima dell'inizio del campionato, viene eletto come nuovo presidente l'avvocato Camillo Poillucci.
C'è aria di rinnovamento: via Invernizzi, La Rosa, de Vito e Zorzin (al Padova), in arrivo Ganzer (dal Padova in cambio di Zorzin), Lucentini (dalla Fiorentina), Travagini, Pugliese e Secchi (arrivato nel mercato di riparazione di novembre), ritornano Licio Rossetti e il vecchio Memo Trevisan (a cui viene proposto un contratto a gettone, 50.000 Lire a partita). La squadra viene schierata con il sistema: Nuciari o Cantoni in porta, Maldini e Valenti terzini, Feruglio al centro, quadrilatero di centrocampo formato da Trevisan e Petagna arretrati, Curti e Soerensen mezzali; in attacco Boscolo e De Vito ali, Secchi (o Ispiro) centravanti. Altri giocatori utilizzati sono il secondo portiere Cantoni, Mariuzza, Claut, Maldini, Pellegrini, Dorigo, Giannini, Zorzin e Jugovaz.
Con l'arrivo di Nereo Rocco, allenatore che predilige il rapporto con ciascun componente della squadra, si pensava di rinvigorire i fasti di quella Triestina che arrivò seconda nel 1947-48, ma non sarà così, infatti Nereo si ritrovò a giocare con una squadra senz'anima, sfilacciata, in poche parole con un gruppo quasi inesistente. Esordio a Torino contro la Juve, alcuni giocatori sono in disaccordo con la società, e così Rocco fa giocare molti giovani, risultato tre a uno per la Juve. Poi vittoria contro il Bologna (3 a 1), altro pareggio casalingo con il Genoa e botta terribile a Milano contro il Milan (4 a 0). Poi altre sconfitte con Udinese e Napoli, l'andata si conclude con solo quattro vittorie, poi pareggi di prestigio casalinghi con Inter (0 a 0 e Juventus (2 a 2), ma è di nuovo nero con le sconfitte contro Bologna e Genoa.
Nereo Rocco rischia il posto, e con la batosta interna contro il Milan (6 a 0), lo perde. Al suo posto viene messo in panchina Severino Feruglio, giocatore che faceva parte della rosa. Oltre a Nereo Rocco viene messo fuori rosa Memo Trevisan, una fine ingloriosa per un campione come lui. Ma con l'arrivo del giovane tecnico friulano, la situazione migliora: la squadra oltre che a salvarsi, centra anche un onorevole dodicesimo posto, impensabile ad inizio campionato.