Dal 14 settembre 2006 è nel cast della trasmissione televisiva di informazione Annozero, condotta da Michele Santoro: nei minuti finali della trasmissione legge una sequenza di vignette disegnate nel corso della puntata. Alla fine dello stesso anno aderisce alla mostra di vignette satiriche MafiaCartoon organizzata dall'ARCI. Nel 2008 ha presenziato a mostre di fumetti, sempre in collaborazione con l'ARCI, in Sicilia, ad Agrigento, riscuotendo sempre più consensi per la critica sulla satira politica.
Il 15 aprile 2009 viene sospeso dalla Rai per una sua vignetta[4] mostrata durante la trasmissione di Raidue AnnoZero. La vignetta satirica, con la frase "Aumento delle cubature. Dei cimiteri", è stata ritenuta dalla Rai «gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico».[5] Faceva riferimento a due eventi, il terremoto dell'Aquila del 2009 e l'emanazione di un decreto previsto dal governo Berlusconi riguardante l'aumento di spazio abitativo.
Dal 2011 è nel cast del programma Servizio pubblico di Michele Santoro su LA7. Dal 7 ottobre 2011, insieme con il fumettista Vincino ha rilanciato Il Male in edicola (settimanale). Nel 2012 tiene la mostra personale "Vauro in mostra!" presso Paola Raffo Arte Contemporanea di Pietrasanta, esponendo vignette realizzate durante la trasmissione Annozero.[7] Il 30 settembre 2012 Vauro incomincia la sua collaborazione con il Fatto Quotidiano, abbandonando il manifesto.[8]
Dal 15 settembre 2017 ogni venerdì cura la rubrica Il Vauro che tira all'interno del programma L'aria che tira condotto da Myrta Merlino su LA7.[9]
Nell'ottobre 2018 partecipa al primo numero del rifondato quotidiano Il Paese Sera.
Gli anni 2020 e la guerra in Ucraina
In seguito all'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Vauro si schiera a più riprese contro il presidente ucraino Zelens'kyj e contro l'invio di armi al Paese invaso da parte di vari Stati tra cui l'Italia, posizione per cui viene criticato da alcuni manifestanti il 25 aprile.[10] In varie interviste nel corso del conflitto definisce il presidente ucraino un "pupazzo"[11], posizione ribadita in una serie di vignette per il Fatto Quotidiano[12][13]. In precedenza l'autore aveva ripetuto[14] alcuni punti tipici della propaganda russa, in particolare che l'Ucraina avrebbe attuato una pulizia etnica contro la popolazione russa nel suo territorio, un'affermazione non supportata dai fatti.[15]
È stato vignettista e giornalista per PeaceReporter. Nel febbraio 1991 - durante la Guerra del Golfo - fu tra promotori la campagna “Un Ponte per Baghdad”, che poi avrebbe dato vita all'associazione umanitaria Un Ponte Per[21]. Collabora con la ONGEmergency, occupandosi dell'informazione e della comunicazione. Nel dicembre 2008 ha collaborato alla stesura del calendario della società per l'anno seguente, collaborazione che si è ripetuta per il calendario 2013 (vignetta per il mese di marzo).
Ha collaborato anche con Freedom Flotilla di cui ha disegnato la bandiera ritraendo una colomba bianca con un ramo di ulivo nel becco, simbolo della pace.[22]
Premi ricevuti
Nel 1996 ha vinto il Premio di satira politica di Forte dei Marmi.
Opere
Mille e non più 1000, con Massimo Bucchi. Daga ed., 1989
Appunti di guerra. Pensieri e vignette di un mese sotto le bombe. Terre di Mezzo Editore, 2001. ISBN 8888424121 (Premio Pieve - diario del presente, 2002)
Premiata macelleria Afghanistan. Vignette dalla guerra. Zelig, 2002. ISBN 8887291721
^Vauro, su vaurosenesi.it. URL consultato il 10 aprile 2024.
^ Marco Dal Fior, La Cassazione: la satira è un diritto, in Corriere della Sera, 30 dicembre 1998, p. 15. URL consultato il 21 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2009).