Visita di Stato di Fidel Castro in CileLa visita di Stato di Fidel Castro in Cile del 1971 fu un evento fondamentale per la politica interna cilena e per quella estera cubana. La visita di Castro avvenne in un momento di forti agitazioni politiche durante la presidenza di Salvador Allende, eletto nel 1970. AntefattiNel 1971, l'isolamento diplomatico cui Cuba era soggetta in America del Sud era tale che nessun Paese latinoamericano consentiva ai suoi aeroporti di essere utilizzati dalle delegazioni cubane; per questo motivo l'Unione Sovietica dovette intervenire per consentire a Castro di fare la sua visita. ItinerarioLa visita di Stato durò 23 giorni,[1] durante i quali Fidel attraversò il paese, viaggiando da nord a sud. All'arrivo in ogni città Castro era solitamente accolto da folle di sostenitori.[2] La sua visita finì per mettere a disagio Salvador Allende, mentre la destra cilena struttò la situazione per screditare il governo di Unità Popolare.[3] Castro arrivò da Cuba con un volo diretto, a bordo di un velivolo della Ilyushin. Il giorno successivo al suo arrivo venne ricevuto al Palacio de La Moneda da Salvador Allende, con cui ebbe un colloquio che durò diverse ore.[3] I giorni seguenti Castro si recò prima nel Norte Grande, dove visitò Antofagasta, Iquique, Santa Elena (la culla del movimento operaio cileno) e la miniera di rame di Chuquicamata, recentemente nazionalizzata.[3] Poi si spostò a sud verso Concepción e la città mineraria di Lota.[2] Castro si incontrò di nuovo con Allende a Puerto Montt, dove entrambi si imbarcarono sul cacciatorpediniere Riveros e navigarono verso sud, diretti a Punta Arenas. Quando ritornò a Santiago, Castro incontrò il cardinale Raúl Silva Henríquez, che gli regalò una Bibbia.
Incontri e opinioni di CastroDurante la sua visita, Castro parlò a lungo con studenti universitari, lavoratori e negozianti.[3] Il più famoso degli incontri con gli studenti avvenne all'Università di Concepción.[2] Castro elogiò vari aspetti del Cile durante la sua visita, tra cui i suoi paesaggi e la sua cultura politica, che riteneva superiore a quella della Cuba pre-rivoluzionaria. Durante la sua visita gustò una serie di cibi e bevande tipiche cilene, tra cui il pisco, la chirimoya e le empanadas.[10] In un'occasione, a Santa Cruz, Castro si vestì da huaso. Gli aspetti più controversi della sua visita riguardarono le sue opinioni critiche nei confronti delle questioni interne cilene, dei proprietari terrieri, della stampa e dell'opposizione ad Allende.[3] Note
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