Nel 1944, prima della seconda invasione di Leopoli da parte dell'Armata Rossa, si dovette trasferire a Cracovia e, successivamente, nella vicina Proszowice, dove rimase sino al gennaio 1945. In quei due anni, Herbert si dedicò allo studio dell'economia prima all'Università Jagellonica, poi presso l'Accademia di Belle Arti. Fu questo il periodo di maggiore collaborazione con l'AK. La guerra terminò nel 1945 e, sebbene si fosse dissolta la minaccia nazista, la storia della Polonia continuò ad essere - almeno sino al 1956 - tormentata.
Presa la laurea, fece svariati lavori: il 1º marzo 1948 fu assunto dalla fiale della Narodowy Bank Polski, la Banca Nazionale polacca, nella città portuale di Gdynia, che si affaccia sulla baia di Danzica. Esercitò quella professione sino al 30 giugno dello stesso anno, poi si diede al giornalismo senza grande successo, lavorando per il giornale Przegląd Kupiecki con alcune recensioni firmate con lo pseudonimo Patryk. Facendo quel lavoro, venne ammesso all'Unione degli Scrittori Polacchi (ZLP), dalla quale fu però radiato nel 1951 e, successivamente, riammesso nel 1955.
In quel periodo incontrò Halina Misiołkowa, con la quale intrattenne una relazione sino al 1957. Tornato nel 1949 a Toruń, lavorò prima presso il museo distrettuale, poi insegnò alla scuola primaria locale. Nel 1951 si trasferì nuovamente, questa volta a Varsavia dove per un breve periodo frequentò i corsi universitari di filosofia, vivendo in modeste condizioni, che in seguito migliorarono. In quegli anni tentò di vivere scrivendo saggi su teatro e musica e componendo poesie, che furono a lungo ignorate dalla critica, come il ciclo Poetyka dla Laików (Poesia per profani), pubblicato dalla rivista Tygodnik Wybrzeża anni prima.
Il successo
Nel 1952 collaborò con la rivista Przegląd Powszechny, gestita da un padre gesuita, con lo pseudonimo Bolesław Hertyński e, inoltre, dal 1950 al 1953 fu in contatto con un'altra rivista, Dziś i Jutro - diretta da PAX, un'associazione filo-comunista -, per la quale scrisse come Stefan Martha. La collaborazione con quella rivista terminò nel 1953, alla morte di Stalin. Allora lo Przegląd Powszechny chiuse i battenti e Herbert si trovò senza un lavoro.
Alla collaborazione con queste riviste seguì un anno da cronometrista per l'Inwalidzka Spółdzielnia Emereytów Nauczycieli Wspólna Sprawa (1º ottobre 1953 - 15 gennaio 1954) e quasi un altro intero come assistente per il Centralne Biuro Studiów i Projektów Przemysłu Torfowego Projekt Torf (19 gennaio - 30 novembre). Si guadagnò da vivere, oltre che con queste due professioni, anche scrivendo biografie e donando il proprio sangue regolarmente, cosa che faceva sin dal 1952. Grazie all'amicizia con lo scrittore, pubblicista e politicoStefan Kisielewski, ottenne il posto di manager all'Unione Compositori Socialisti (ZKP) per un anno (settembre 1956 - marzo 1957).
La fine dello stalinismo in Polonia nel 1956 permise lo sviluppo del realismo, una nuova corrente artistica e letteraria nella quale Herbert trovò la propria fortuna: nel 1957, supportato dal drammaturgo e scrittoreJerzy Zawieyski, ottenne un piccolo studio a Varsavia e prestigio all'interno dell'Unione Scrittori Polacchi (ZLP).
In quest'anno pubblicò la sua prima opera letteraria di liriche intitolata Struna światła (La corda di luce), con la quale riscosse un buon consenso di critica.[1] Il titolo Natura morta con briglie di un suo saggio sull'Olanda del XVII secolo, è preso da un dipinto del pittore olandese del Seicento Johannes van der Beeck.
Nell'estate del 1964 tornò in Italia, poi visitò la Grecia e ancora nuovamente la Francia. Tornato in Polonia nel 1965, collaborò sino al 1968 con una rivista di poesia e fu sino al 1966 direttore del teatro Juliusz Osterwa di Gorzów Wielkopolski. Nell'ottobre 1965 vinse il premio Lenau e fu quello l'anno in cui fu maggiormente considerato in Polonia. Divenne membro dell'Accademia delle arti di Berlino Ovest (RFT) e dell'Accademia bavarese delle belle arti di Monaco di Baviera. Nel 1966 tornò in Austria per soggiornarvi a lungo, poi riprese i propri viaggi nelle due Germanie, nei Paesi Bassi, in Belgio e ancora una volta soggiornò a Parigi. Si sposò presso il consolato polacco della capitale francese con Katarzyna Dzieduszycka, poi riprese a viaggiare prima andando a Berlino e poi in estate negli Stati Uniti, dove le sue opere iniziavano a circolare tradotte in lingua inglese. Frequentò i circoli letterari più illustri, accrescendo la propria fama oltre i confini europei. A Los Angeles, inoltre, tenne una serie di conferenze presso la California State University.
Il ritorno in Polonia
Dal 1971 al 1973 visse nell'appartamento di Artur Międzyrzecki a Varsavia. In quegli anni prese coscienza del regime dittatoriale del suo paese, forse mosso dal confronto con le realtà che viaggiando aveva toccato con mano. Sostenne quindi l'attività di sensibilizzazione democratica dei circoli letterari e per questo venne inserito nella lista dei possibili sovversivi anti-comunisti. Ebbe quindi diversi problemi con la censura polacca.
Dal 1975 al 1981 visse in diversi Paesi: soprattutto in Germania, in Italia (soggiornando di frequente a Siena, più volte ricordata nelle sue poesie, dove alloggiava all'albergo Tre Donzelle) e in Austria, tre nazioni alle quali fu sempre legato.
Gli ultimi anni
Tornato nuovamente in Polonia nel 1981, collaborò con il quotidiano Zapis (Record), occupandosi sempre più spesso di Giurisprudenza e Politica - in particolare del Blocco sovietico. Oggetto di continuo interesse da parte della censura, le sue opere iniziarono ad essere pubblicate clandestinamente. Esse divennero manifesti della libertà, espressione della resistenza individuale del poeta nei confronti del mondo.