«Making love with his ego Ziggy sucked up into his mind Like a leper messiah When the kids had killed the man I had to break up the band»
(IT)
«Facendo l'amore col suo ego Ziggy fu risucchiato nella sua mente Come un messia lebbroso Quando i ragazzi l'hanno ucciso Ho dovuto sciogliere il gruppo»
Uscito lo stesso anno come lato B di The Jean Genie, venne pubblicato di nuovo alla fine del 1978 in un singolo che includeva anche Breaking Glass e Art Decade, tutte nelle versioni live estratte da Stage.[3]
Ziggy Stardust rappresenta forse il nodo centrale dell'album dal punto di vista narrativo.[7] Sostenuto da una delle più famose melodie eseguite dalla chitarra di Mick Ronson, il brano descrive l'ascesa e la caduta della superstar protagonista della storia con un testo ricco di allusioni che sembrerebbero identificare Ziggy con Marc Bolan, già oggetto di ispirazione per Bowie in altre canzoni come Holy Holy, Hang On to Yourself e Lady Stardust,[8] mentre i citati Weird e Gilly sarebbero in realtà Trevor Bolder e Mick Woodmansey.[9]
(EN)
«Ziggy played guitar Jamming good with Wierd and Gilly, the Spiders from Mars He played it left hand but made it too far Became the special man then we were Ziggy's band»
(IT)
«Ziggy suonava la chitarra Spassandosela con Wierd e Gilly, gli Spiders from Mars Suonava con la sinistra ma si spinse troppo oltre Divenne il tipo speciale e noi diventammo la band di Ziggy»
Anche se il nome Stardust era stato ispirato dall'artista texano Legendary Stardust Cowboy, considerato l'inventore del genere psychobilly,[10] nella costruzione della figura del protagonista si possono ritrovare accenni anche a Jimi Hendrix (il chitarrista mancino),[8] mentre la criptica osservazione "he was the nazz" potrebbe suggerire l'abbreviazione di Nazareno, che insieme a "leper messiah" ("messia lebbroso") contribuirebbe a conferire un ruolo messianico a Ziggy.[8]
Riguardo al verso «making love with his ego» («facendo l'amore col proprio ego»), la lista dei possibili riferimenti comprende soprattutto Jim Morrison e Mick Jagger,[8] ma tutti i potenziali riferimenti falliscono nel tentativo di attribuire contorni precisi al personaggio di Ziggy Stardust, che forse incarna semplicemente un coacervo di archetipi rock.
Nel 1972 David Bowie eseguì Ziggy Stardust in tre sessioni BBC successive, registrate l'11 e il 18 gennaio e il 16 maggio, nelle quali venne presentato gran parte del materiale che di lì a breve sarebbe finito nell'album.
La canzone fece parte stabilmente delle scalette dello Ziggy Stardust Tour 1972 e la versione del 20 ottobre al Civic Auditorium di Santa Monica venne utilizzata per un videoclip prodotto nel 1994 per promuovere il bootleg Santa Monica '72, montato con sequenze riprese durante il concerto del 21 giugno alla Civic Hall di Dunstable. Il video offriva suggestive immagini di uno dei primi allestimenti degli spettacoli del tour e venne trasmesso per la prima ed unica volta nel programma Chart Show di ITV il 16 aprile 1994.[11]
15 giugno 2002, Live by Request, programma trasmesso da A&E Network.
5 luglio 2002, Friday Night with Jonathan Ross, programma trasmesso da BBC One.
29 novembre 2003, Parkinson, programma trasmesso da BBC One.
Una versione dal vivo degli Spiders from Mars dedicata a Mick Ronson, scomparso il 29 aprile 1993, è stata inclusa nell'album Mick Ronson Memorial Concert registrato nel 1994 e pubblicato nel 2001. Oltre che da Trevor Bolder e Mick Woodmansey, per l'occasione gli Spiders erano formati da Joe Elliott e Phil Collen, voce e chitarra dei Def Leppard, e dal chitarrista Bill Nelson.[12]
Pubblicazioni
Ziggy Stardust è inclusa in numerose raccolte e album live: