L'Africa del Sud-Ovest (in ingleseSouth West Africa; in afrikaansSuidwes-Afrika; in tedescoSüdwestafrika; in olandeseZuidwest-Afrika) è il predecessore dell'odierna Namibia.
A seguire, nel 1931 l'Unione Sudafricana ottenne lo status di dominion e nel 1961 ottenuta la piena indipendenza dal Regno Unito uscì dal Commonwealth delle nazioni abolendo la monarchia e assumendo contestualmente la denominazione di Repubblica del Sudafrica; nondimeno, l'Africa del Sud-Ovest rimase sotto l'amministrazione del governo sudafricano.
Anche se il mandato delle Nazioni Unite era stato abolito nel 1966, il Sudafrica continuò a mantenere illegalmente il controllo sull'Africa del Sud-Ovest.[1] Il territorio rimase sotto amministrazione sudafricana dal 1915 fino al 1978, quando la conferenza costituzionale di Turnhalle gettò le basi per una gestione semiautonoma. Tra il 1978 e il 1985, il governo sudafricano cominciò a concedere all'Africa del Sud-Ovest una limitata forma di autonomia che culminò nella formazione del governo di transizione dell'unità nazionale della Namibia.
Nel 1990, a conclusione della guerra d'indipendenza, il Paese raggiunse la piena sovranità dal Sudafrica con la proclamazione della Repubblica di Namibia; la città di Walvis Bay e le Isole dei Pinguini rimasero tuttavia sotto il controllo del Sudafrica e furono aggregate alla Namibia solo nel 1994.
Note
^The End of Apartheid, in Archive: Information released online prior to January 20, 2009, United States Department of State, 2009. URL consultato il 5 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2009).
«South Africa had illegally occupied neighboring Namibia at the end of World War II, and since the mid-1970s, Pretoria had used it as a base to fight the communist party in Angola.»