In araldica l'agnello è simbolo di innocenza e mansuetudine. Di norma è rappresentato passante e, molto raramente, con due teste.
In campo religioso è stato simbolo, oltre che di Gesù, degli Apostoli, dell'Eucaristia, della castità e dei Martiri. Nei primi tempi del cristianesimo il Cristo veniva raffigurato quasi esclusivamente con l'agnello, come disposto con un canone del Concilio in Trullo, perché i Padri della Chiesa temevano che la rappresentazione di Gesù messo a morte in croce potesse influenzare negativamente le popolazioni ancora idolatre ed ignoranti. Solo il Concilio di Costantinopoli del 692 autorizzò la rappresentazione della realtà e non più dell'allegoria.
Luigi Volpicella, Dizionario del linguaggio araldico italiano, a cura di Girolamo Marcello del Majno, presentazioni di Luigi Michelini di San Martino et al., disegni dell'autore, Udine, Paolo Gaspari, 2008 [concluso negli anni 1940], p. 31, ISBN88-7541-123-9, SBNIT\ICCU\MIL\0767647.