Amores perros«A Luciano, perché siamo anche ciò che abbiamo perso.» Amores perros è un film del 2000 diretto da Alejandro González Iñárritu. È il primo capitolo della Trilogia sulla morte, seguito da 21 grammi e Babel. Il film ha ricevuto una candidatura ai Premi Oscar 2001 come miglior film straniero ed è detentore di oltre 50 premi cinematografici. Il racconto è composto da tre storie ambientate a Città del Messico che, a partire da un incidente automobilistico, si intrecciano e determinano il destino dei suoi personaggi. La doppia natura dell'uomo è presente nella metafora suggerita dalla costante presenza dei cani, alter ego dei personaggi. Lo stesso concetto viene ribadito nel titolo: Perros, che in spagnolo significa cani, è usato come aggettivo all'incirca con il significato di cattivo, dunque "amori cattivi". Questo film è diventato oggetto di studio sia da un punto di vista tecnico sia storico, in quanto si ritiene che abbia segnato l'inizio del nuovo cinema messicano, inteso come cinema capace di attirare l'attenzione del pubblico fuori dalle sue frontiere.[1] TramaNei tre distinti episodi i protagonisti sono persone di diverse estrazioni sociali che in alcuni brevi momenti interagiscono tra loro.
La prima storia ha come protagonista Octavio, che vive con la madre, il fratello Ramiro, la consorte di quest'ultimo e il loro neonato. Tra Octavio e la moglie del fratello nasce una storia, aiutata dai modi bruschi con i quali il violento Ramiro tratta la compagna. Octavio vorrebbe scappare con lei ma la mancanza di denaro non lo aiuta: decide dunque di sfruttare il proprio cane nei numerosi combattimenti clandestini che si svolgono in città. La bestia è molto forte fisicamente e frutta all'uomo denaro sufficiente a permettergli di andarsene di casa. Tuttavia all'ultimo combattimento il cane viene gravemente ferito da un colpo di pistola e Octavio, per vendicarsi, accoltella il padrone dell'altro cane, che aveva premuto il grilletto. Ne consegue uno spettacolare inseguimento nel quale Octavio causa un incidente con un'altra automobile.
Il secondo intreccio ci illustra la patinata vita di una modella di nome Valeria che, portandosi dietro il suo inseparabile cane, va a vivere assieme al suo compagno, appena separato dalla moglie. La vita della bella donna tuttavia prende una brusca sterzata quando viene coinvolta nello scontro con l'auto in fuga di Octavio. Valeria subisce gravi danni alla gamba destra, che la costringeranno ad una lunga riabilitazione. Inoltre, complici gli avvenimenti capitati allo stesso cane, il rapporto tra Daniel e Valeria sembra incrinarsi e i litigi diventano sempre più frequenti. La situazione precipita quando Valeria viene colpita da trombosi, e i medici sono costretti ad amputarle la gamba: per la donna, che delle proprie gambe aveva fatto il punto forte della sua carriera, è un colpo psicologicamente molto duro da assorbire, ma che probabilmente le consentirà di riappacificarsi con il suo compagno.
La terza storia tratta di un sicario che si fa chiamare El chivo e che trascorre la sua esistenza circondato dai suoi numerosi cani, in una squallida abitazione di un quartiere malfamato della città. Prima di essere arrestato, El chivo era stato un guerrigliero che anni prima aveva abbandonato moglie e figlia per cercare di cambiare la società. Nonostante il suo personaggio venga approfondito nell'ultima parte del film, egli appare anche durante la prima metà, e si trova nel luogo dell'incidente tra Octavio e Valeria. In questa occasione raccoglie il moribondo cane del ragazzo e lo porta a casa per curarlo. Il suo incarico successivo consiste nell'uccidere un uomo su commissione del fratellastro. Decide però di cambiare vita: per terminare il suo compito rapisce la vittima, la imprigiona in casa propria e la fa incontrare con il fratellastro, il quale era venuto per pagarlo. Decide dunque di lasciarli lì entrambi, con una pistola in mezzo alla stanza. Successivamente si rade e va a casa della figlia, assente, lasciandole dei soldi, delle foto ed un messaggio di affetto e di riconciliazione nella segreteria telefonica. Fatto questo, accompagnato dal cane che fu di Octavio, parte verso destinazione ignota. ProduzioneIl progetto cinematografico originale comprendeva undici cortometraggi ambientati nella metropoli di Città del Messico. Successivamente solo tre di queste storie vennero espanse e sviluppate in un unico film. L'ideologia di partenza era denunciare le contraddizioni di Città del Messico.[2] La fase di pre-produzione durò 3 anni; prima di ultimare la sceneggiatura furono scritte 36 versioni del film. Il regista si servì di 52 attori provenienti da diversi contesti sociali; molti di loro erano alla prima esperienza cinematografica, come ad esempio Gael García Bernal. Il metodo di selezione degli attori si basò sulle caratteristiche che condividevano con i loro ruoli. Per fare in modo che empatizzassero al meglio, il regista li fece vivere per un po' di tempo nelle stesse condizioni dei personaggi che avrebbero interpretato.[2] Il film è stato realizzato con un budget molto basso di circa 2,4 milioni di dollari.[3] Ha guadagnato oltre 20 milioni di dollari.[4] Stile e temiNel film le vicende dei protagonisti si intersecano a causa di un incidente d'auto, evento che svolge la funzione di connettore fra i tre episodi che altrimenti non avrebbero apparentemente alcun punto in comune. Mettendo in scena tre "tranci di vita" che si risolvono tutti con un tragico finale, il film ritrae un'umanità senza speranza e mostra come il confine fra umanità e animalità sia talvolta impercettibile.[5] Caratteristica peculiare del film è la strategia enunciativa della narrazione che gioca su scarti temporali, flashback, anticipazioni e continui rimandi. Le tematiche che ricorrono in ciascun capitolo (l'amore, la morte, il rapporto con i cani e la famiglia) fanno sì che venga mantenuta la coerenza narrativa permettendo di riconoscere le tre storie come parte di un unico racconto. Un'altra cifra stilistica è l'ossimoro cinematografico, ossia il voluto accostamento di due elementi semantici antitetici: le scene d'amore si accostano a quelle di violenza, la bestialità degli esseri umani segue scene di humanitas, e alle atmosfere squallide di povertà si contrappongono momenti di agiatezza delle classi altoborghesi.[5] Colonna sonoraDisco 1
Disco 2
Riconoscimenti
Note
Collegamenti esterni
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