Le sue musiche rappresentarono per molto tempo l’avanguardia della produzione italiana, sia dal punto di vista stilistico (con il superamento del verismo e la riscoperta di repertori pre-ottocenteschi) sia metodologico (con il progressivo accettare delle novità della Seconda Scuola di Vienna, fino all’accettazione definitiva della dodecafonia e del serialismo post-weberniano) sia formale (nel teatro musicale rifiutò i numeri tradizionali introducendo forme proprie della musica strumentale, su esempi che partivano dai risultati di Alban Berg).[3]
Fonti
Autografi
Gli autografi della quasi totalità delle composizioni di Veretti sono conservati all'Archivio Ricordi di Milano.[4]
Il Fondo Veretti
Gli abbozzi di tutti i suoi lavori (anche gli incompiuti) sono nel Fondo Veretti della Scuola di Musica di Fiesole.[5] Il fondo fu donato dalla moglie Ines all'amico e collega di Veretti Piero Farulli già a partire dal 1978[6], con un'ultima donazione nel 2005.[5] Dapprima conservato in molti ambienti di Villa La Torraccia, dal 1999 il fondo è stato riunito e catalogato nella biblioteca della Scuola.[5] Nonostante 30 pezzi siano rimasti al Conservatorio di Firenze, si può dire che il fondo ha conservato la sua interezza, e contiene tutto l'archivio personale e la biblioteca del compositore. Complessivamente vi si contano 44 autografi (molti abbozzi) di composizioni di Veretti, 41 partiture stampate (soprattutto da Ricordi) di sue opere, 178 spartiti e manoscritti musicali di altri autori (di tutte le epoche, ma in special modo di autori suoi contemporanei), 184 partiturine da studio (con musiche che spaziano da Haydn a Boulez), e quasi 300 monografie di argomento musicale (che parlano di una infinità di argomenti, dall'acustica alla teoria armonica), teatrale, letterario e poetico. Il materiale d’archivio comprende carteggi, biglietti, fotocopie, minute di articoli di e su Veretti (aggiunti anche dopo la sua morte), programmi di sala, onorificenze, note illustrative sulle sue composizioni, anche in lingua straniera, foto personali e di rappresentazioni di sue opere, bozzetti e scenografie.[5] Il fondo è consultabile sull'OPAC della Scuola di Musica di Fiesole, aderente al Sistema Documantale Integrato dell'Area Fiorentina (SDIAF).[7]
Stampe
Veretti ha pubblicato quasi esclusivamente con Ricordi, con occasionali collaborazioni con Suvini Zerboni. La maggior parte delle prime edizioni si trova alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, seguono l'Accademia di Santa Cecilia a Roma, i conservatori di Milano e Cagliari e la Fondazione Levi di Venezia.[8]
Lettere
Gran parte delle lettere che Veretti spedì al suo editore Ricordi sono all'Archivio Ricordi di Milano[9], e molte altre si trovano nel Fondo Veretti della Scuola di Musica di Fiesole.[5]
Opere (selezione)
Veretti compose musica teatrale, vocale-strumentale e strumentale. Fra le composizioni principali:
Musica strumentale o vocale-strumentale
Trio per pianoforte, flauto e violino (1919)
Tre poemi biblici per canto e pianoforte (1921)
Sonata come una Fantasia per violoncello e pianoforte (1922)
Toccata per pianoforte (1923)
Duo strumentale per violino e pianoforte (1925)
Sonata in fa per violoncello e pianoforte (1926)
Partita per pianoforte, (1926)
Sei Stornelli (1926)
Rispetto e canzonetta
Madrigale e Ballata: Due canti del Tasso (1928)
Pascoliana, per canto e pianoforte (1929)
Sinfonia italiana per orchestra (1929)
Suite in do, per orchestra (1934-36)
Sinfonia epica, per orchestra (1939)
Divertimento, per clavicembalo e 6 strumenti (1939)
Quattro Cori (1939)
Sinfonia sacra, per coro maschile e orchestra, su testi biblici (1943-46)
Bicinia per violino e viola (1975)
Teatro musicale
Il medico volante, farsa in tre atti su testo di Riccardo Bacchelli (1923)
Il favorito del Re, opera comica in tre atti e quattro quadri su testo di Arturo Rossato (prima rappresentazione: Milano, 1932)
Il galante tiratore, azione coreografica di Riccardo Bacchelli (prima rappresentazione: Roma, 1933)
Una favola di Andersen, azione mimo-sinfonica su libretto dello stesso Veretti (Venezia 1934)
Il figliuol prodigo, oratorio per soli, coro e orchestra (1942)
Burlesca, opera-balletto in un atto, in tre quadri e due intermezzi (da una novella delle Mille e una notte, rifacimento del Favorito del Re, 1942-45)
Nicola Costarelli, Antonio Veretti, Sonata per violino e pianoforte, in «Rivista musicale italiana», LVI/1 (gen-mar 1954), p. 99.
Nicola Costarelli, Antonio Veretti, in «La rassegna musicale», XXV/1 (gen-mar 1955), pp. 26-32.
Massimo Mila, Sette peccati senza penitenza, in Cronache musicali: 1955-1959, Torino, Einaudi, 1959.
Nicola Costarelli, Antonio Veretti e la sua Prière pour demander une étoile, in «Chigiana», serie 3, 23, 49, 1966, pp. 291-296.
Armando Gentilucci, Guida all'ascolto della musica contemporanea, Milano, Feltrinelli, 1992, ISBN88-07-80595-2.
Giorgio Vigolo, I peccati dodecafonici, in Mille e una sera all'opera e al concerto, Firenze, Sansoni, 1971.
Veretti, Antonio (sub voce), in Harold Rosenthal, John Warrack, Dizionario dell'opera lirica, Firenze, Vallecchi, 1974. Vol. II, pp. 831-32.
Veretti, Antonio (sub voce), in Grande enciclopedia di musica classica, Roma, Curcio, 1982.
Antonio Trudu, Veretti, Antonio, in Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti, diretto da Alberto Basso, serie II: Le biografie, vol. 8: Tem-Z, Torino, UTET, 1988, p. 221.
Armando Gentilucci, Guida all’ascolto della musica contemporanea, Milano, Feltrinelli, 1969, nuova edizione 1992.
Alfredo Gasponi, Il suono dell'utopia. Piero Farulli dal Quartetto Italiano alla Scuola di Musica di Fiesole, Antella (Firenze), Passigli, 1999.
Fiamma Nicolodi, Musica e musicisti nel ventennio fascista, Fiesole, Discanto, 1984; ristampa anastatica con postfazione: Padova, Webster/Libreriauniversitaria, 2018.
Fiamma Nicolodi, Novecento in musica. Protagonisti, correnti, opere. I primi cinquant'anni, Milano, Il saggiatore, 2018.