In quest'annata il Perugia tornò a calcare i prati della Serie B, dopo diciannove anni di assenza trascorsi a barcamenarsi tra C e IV Serie. La stagione vide i biancorossi lottare per la permanenza in categoria: alla fine del giugno 1968, il campionato regolare si chiuse cogli umbri nella parte bassa della classifica, avendo maturato lo stesso punteggio di Genoa, Lecco, Messina e Venezia; cinque squadre in lotta per accaparrarsi gli ultimi tre posti valevoli la salvezza.
Il Perugia partecipò così nel luglio successivo a uno speciale girone di spareggio, resosi necessario per decretare le due formazioni destinate alla retrocessione in terza serie — seguendo le già declassate Novara e Potenza —: sui campi neutri di Bologna e Caserta i grifoni, battendo messinesi e lecchesi, pareggiando coi genoani e cadendo coi veneziani, si salvarono a spese dei siciliani. Tuttavia, dato che ancora una volta si verificò una situazione di pari punti, con quattro club per tre posti in palio, si dovette ricorrere a un nuovo raggruppamento di spareggio: ormai alla fine del mese, i perugini superarono genovesi e lagunari e pareggiarono coi lacustri, terminando in testa questo secondo girone e conquistando la definitiva permanenza in cadetteria — al Messina, finì per far compagnia in Serie C il Venezia —, ottenendo il 15º posto finale in classifica[3] al termine di una stagione monstre che, iniziata il 10 settembre 1967, per il club umbro si chiuse solamente il 21 luglio dell'anno seguente.[4]
Due nuovi acquisti estivi, il centrocampista Vasco Dugini arrivato dalla Maceratese, e l'attaccante Amedeo Balestrieri proveniente dal Siracusa, emersero quali migliori marcatori della squadra grazie alle 9 reti a testa siglate in campionato, cui si aggiunsero rispettivamente 1 e 4 gol nell'ambito degli spareggi-salvezza di fine torneo.[5] Sempre sul lato sportivo l'annata vide — dopo quasi trent'anni d'assenza — il ritorno del Perugia in Coppa Italia, nella parte del tabellone riservata alle compagini di Serie B, dove uscì al primo turno per mano della Lazio: col doppio confronto, andata al Santa Giuliana e ritorno al Flaminio, chiusosi a reti inviolate anche dopo i tempi supplementari, la formazione umbra venne estromessa dalla coppa nazionale solamente per sorteggio, perdendo l'allora usuale lancio della monetina.[6]
La stagione fu altresì segnata dal lutto per la scomparsa dell'estremo difensore biancorosso Enzo Magnanini, deceduto prematuramente il 4 marzo 1968, all'età di 32 anni, a seguito di un incidente automobilistico occorsogli sull'autostrada del Sole, nelle ore successive la sfida di campionato in casa dei potentini.[7]
Divise
Nella stagione 1967-1968 il Perugia sfoggiò una divisa casalinga composta da maglia rossa con colletto e bordini bianchi, pantaloncini dello stesso colore e calzettoni rossi con dettagli bianchi. L'uniforme da trasferta riprendeva lo stesso semplice stile, ma a colori invertiti. Il classico stemma del club, il grifone rampante, era inserito come consuetudine nella parte sinistra del petto, inglobato all'interno d'uno scudo con fondo bianco.