Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti l'Associazione Calcio Perugia nelle competizioni ufficiali della stagione 1991-1992.
Stagione
L'annata si rivelò un importante punto di svolta nella storia del Perugia. Sul finire del 1991 avvenne infatti il passaggio della società, da tempo in cattive acque, nelle mani dell'imprenditore romano Luciano Gaucci[1] (già vicepresidente della Roma di Dino Viola), il quale rimarrà alla testa del club per i successivi tredici anni portando avanti una delle presidenze più rilevanti nella storia biancorossa.
Nell'immediato il nuovo patron palesò l'intento di fare tornare competitiva quanto prima la squadra umbra,[1] che al contrario da qualche stagione si barcamenava in Serie C1 senza veri obiettivi. In tal senso destò un certo clamore l'ingaggio nel mercato di riparazione dell'affermato Giuseppe Dossena, convinto da Gaucci a lasciare la Sampdoria, campione d'Italia in carica, per scendere tra i campi della terza serie;[2] nell'estate precedente erano già arrivati a rinforzare l'organico biancorosso, tra gli altri, l'attaccante Pasquale Traini, il quale emergerà come migliore marcatore stagionale dei grifoni, e il promettente centrocampista Federico Giunti, il quale diverrà nel corso del decennio un punto fermo dell'undici perugino.
Sul piano sportivo la squadra si mostrò competitiva in campionato nonostante una tribolata gestione tecnica, sfociata in ben tre avvicendamenti in panchina — prima Paolo Ammoniaci, poi Giuseppe Papadopulo e infine Adriano Buffoni. Il Perugia rimase comunque in lotta per la promozione in Serie B fino alle ultime giornate: decisive, a posteriori, si rivelarono le sconfitte esterne patite nel girone di ritorno contro i due maggiori competitori al salto di categoria, la prima con gli storici rivali della Ternana nel derby dell'Umbria dell'8 marzo 1992 al Liberati di Terni (uno 0-1 maturato a soli tre minuti dal fischio finale), e la seconda con la Fidelis Andria il successivo 17 maggio al Comunale di Andria, a tre turni dal termine (0-2). I grifoni chiusero il campionato al terzo posto, vedendo sfumare l'obiettivo della promozione per un solo punto di distacco dai pugliesi e quattro dai corregionali ternani primi classificati.
Brevi e incolori risultarono i cammini nella due coppe nazionali, con i biancorossi eliminati dal Cesena al primo turno dalla Coppa Italia e dal Siena ai sedicesimi di finale dalla Coppa Italia di Serie C.