David Rudisha domina la specialità dal 2010, quando ha stabilito il nuovo record del mondo con il tempo di 1'41"09, poi portato a 1'41"01. Anche quest'anno il miglior tempo della stagione appartiene al keniota: 1'41"54 stabilito il 6 luglio. I suoi rivali più pericolosi sono il sudanese Abubaker Kaki (argento lo scorso anno ai campionati mondiali, dietro lo stesso Rudisha) e il diciottenne etiope Mohammed Aman, che a marzo ha vinto il titolo mondiale indoor e il 18 settembre 2011 ha battuto Rudisha interrompendo la sua striscia di 34 vittorie consecutive. Da segnalare anche un altro diciottenne, il botswano Nijel Amos, detentore della seconda prestazione mondiale dell'anno e fresco vincitore del titolo mondiale juniores a luglio.
Tutti i migliori passano il primo turno. Le tre semifinali sono vinte rispettivamente da Kaki (1'44"51), Rudisha (1'44"35) e Aman (1'44"34): il nome del vincitore uscirà da questa terna. Restano fuori dalla finale il campione europeo del 2010 Marcin Lewandowski (1'45"08) e il campione olimpico di Atene 2004, nonché campione europeo in carica, Jurij Borzakovskij (1'45"09). Per ciascuno dei finalisti si tratta della prima finale olimpica della propria carriera.
In finale, Rudisha non pensa a tatticismi e parte a tutta velocità. Conduce tutta la gara in testa fino a concludere con un sensazionale 1'40"91, abbassando di un decimo il proprio record mondiale e diventando il primo atleta della storia a scendere sotto 1'41". I suoi parziali: 23"5 ai 200 m, 49"28 ai 400 m e 1'14"30 ai 600 m. Sulla sua scia, un sorprendente Nijel Amos stabilisce il record mondiale juniores (nonché record nazionale) con il tempo di 1'41"73. Anche il terzo gradino del podio è appannaggio di uno junior, il diciassettenne keniota Timothy Kitum (1'42"53). Si tratta del podio olimpico più giovane della storia, con una età media di circa 19,9 anni. Le altre posizioni: quarto lo statunitense Duane Solomon (1'42"82), seguito dal connazionale Nick Symmonds (1'42"95). Delusi Aman e Kaki, che giungono rispettivamente sesto e settimo, pur stabilendo, il primo, il record nazionale. Abubaker Kaki è stato l'unico che ha cercato di stare al passo con Rudisha (49"4 ai 400 m), pagando però nel secondo giro di pista (53"9).
In una delle gare più veloci della storia, l'ultimo classificato ha concluso in 1'43"77, tempo che sarebbe valso l'oro nelle ultime tre edizioni dei Giochi olimpici e nelle ultime cinque dei campionati mondiali. Gli atleti in gara hanno stabilito la migliore prestazione mondiale per ciascuna delle posizioni di classifica, in una finale che ha visto ben sette primati personali (di cui un record mondiale e due record nazionali) e un primato stagionale.
Era dal 1976 che non veniva battuto il record mondiale ai Giochi olimpici su questa distanza, quando Alberto Juantorena vinse a Montréal in 1'43"50.
Risultati
Batterie
Si qualificano alle semifinali i primi tre di ogni gruppo (Q) e i tre tempi più veloci degli esclusi (q).