Share to: share facebook share twitter share wa share telegram print page

Baressa

Baressa
comune
(IT) Baressa
(SC) Arèssa
Baressa – Stemma
Baressa – Bandiera
Baressa – Veduta
Baressa – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
Provincia Oristano
Amministrazione
SindacoMauro Cau (lista civica) dal 26-10-2020
Territorio
Coordinate39°42′47.92″N 8°52′30.77″E
Altitudine165 m s.l.m.
Superficie12,51 km²
Abitanti549[1] (31-3-2024)
Densità43,88 ab./km²
Comuni confinantiBaradili, Gonnoscodina, Gonnosnò, Siddi (SU), Simala, Turri (SU), Ussaramanna (SU)
Altre informazioni
Cod. postale09090
Prefisso0783
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT095012
Cod. catastaleA655
TargaOR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) baressesi
(SC) baressesus
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Baressa
Baressa
Baressa – Mappa
Baressa – Mappa
Posizione del comune di Baressa all'interno della provincia di Oristano
Sito istituzionale

Baressa è un comune italiano di 549 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica della Marmilla, vi ha sede il consorzio di agenzia di sviluppo locale "due giare" il quale abbraccia un territorio storico-geografica dell'Alta Marmilla, dei monti Arci e Grighine, il paese è noto per le numerose piante di mandorle esistenti nel suo territorio e per i "portali".

Storia

L'area fu abitata già nell'età del bronzo per la presenza sul territorio di numerosi nuraghi.

Nel Medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria della Marmilla. Alla sconfitta del giudicato ad opera degli aragonesi (1410) entrò a far parte della Contea di Quirra, incorporato nell'Incontrada di Parte Monti, feudo dei Carroz. Nel 1603 la contea fu trasformata in marchesato, feudo dei Centelles. Dai Centelles passò agli Osorio, a cui fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.

Nel 1927 venne aggregato a Baressa il comune di Baradili[3], che recuperò l'autonomia nel 1945.

Simboli

Lo stemma del Comune di Baressa è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 7 aprile 2003.[4]

«Di rosso, alla porta di due imposte chiuse, di legno al naturale, con i pilastri d'oro, con arco a tutto sesto, formato da sedici conci e dalla chiave di volta centrale, dello stesso, essa porta fondata in punta e sormontata in capo da due ramoscelli di olivo e di mandorlo, passati in croce di Sant'Andrea, il ramoscello di olivo, attraversante, fogliato di diciotto di verde e fruttato di dodici di nero, il ramoscello di mandorlo fogliato di venticinque di verde e fiorito di sei di argento, le parti legnose dei ramoscelli al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse

Siti archeologici

Nel territorio di Baressa sono presenti tre nuraghi:

  • Nuraghe Molas
  • Nuraghe Monte Majore
  • Nuraghe su Sensu

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[5]

Lingue e dialetti

La variante del sardo parlata a Baressa è il campidanese occidentale.

Cultura

Eventi

A fine agosto o inizi di settembre si svolge la "Sagra della mandorla".

Amministrazione

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Piergiorgio Corona Lista civica "Uniti per Baressa" Sindaco
26 ottobre 2020 in carica Mauro Cau Lista civica "Baressa rinasce" Sindaco

Note

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Regio Decreto n° 1649 del 19 agosto 1927, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 221 del 24 settembre 1927
  4. ^ Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, Emblema del Comune di Baressa, su presidenza.governo.it. URL consultato il 19 aprile 2021.
  5. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàVIAF (EN248305252
  Portale Sardegna: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Sardegna
Kembali kehalaman sebelumnya