Basic Instinct (spesso trasmesso in televisione con il titolo Basic Instinct - Istinto di base) è un filmthriller erotico-neo-noir del 1992 diretto da Paul Verhoeven, e interpretato da Michael Douglas e Sharon Stone. Il film segue il detective di San Francisco Nick Curran mentre indaga sul brutale omicidio di una rock star, rimanendo invischiato in una relazione appassionata e intensa con Catherine Tramell, un'enigmatica scrittrice e principale sospettata.
Basic Instinct è stato distribuito nelle sale statunitensi il 20 marzo 1992. Il film ha ricevuto recensioni contrastanti al momento della sua uscita, con elogi per le interpretazioni del cast, la colonna sonora e il montaggio, ma critiche verso la sceneggiatura e lo sviluppo dei personaggi. Ha anche suscitato polemiche a causa del suo contenuto sessualmente esplicito, della violenza e della rappresentazione di relazioni omosessuali. Nonostante l'iniziale protesta pubblica, il film è stato rivalutato e definito come "rivoluzionario" e fu un successo al botteghino, incassando $ 352,9 milioni in tutto il mondo, diventando uno dei film con maggiori incassi nella storia del cinema degli anni novanta.[1]
San Francisco: l'ex star del rock Johnny Boz viene trovato morto, ucciso con un punteruolo da ghiaccio all'apice di un infuocato amplesso e il detective Nick Curran, soprannominato "Giustiziere" (in passato aveva accidentalmente sparato a due turisti, uccidendoli), è incaricato di occuparsi del caso. I sospetti cadono sulla scrittrice e psicologa Catherine Tramell, che si trovava insieme a Boz nel suo locale la notte del delitto. Curran, insieme al suo collega Gus Moran, si reca a interrogare la Tramell e trova in casa della donna Roxy Hardy, l'amante di lei, la quale dice loro che Catherine si trova nella sua casa sulla spiaggia, dicendosi certa dell'innocenza della Tramell. I due poliziotti, dopo aver parlato con la scrittrice nella sua villa di Stinson Beach, scoprono che in uno dei suoi libri un uomo viene ucciso nel letto con la stessa arma usata per sopprimere Johnny Boz: un punteruolo da ghiaccio.
Catherine accetta di essere interrogata al commissariato e, durante il confronto, accavalla le gambe rivelando di non indossare mutandine; il che lascia senza fiato i poliziotti. Quella sera, al bar, Nick ha un alterco con l'agente degli affari interni Marty Nielsen; subito dopo l'investigatore accompagna la propria ex, la psicologa Beth Garner, a casa di lei. Una volta a destinazione, Nick, come posseduto, si scaglia con incontenibile ardore su Beth, che dapprima lo asseconda ma, quando Nick inizia a usare le maniere forti, cerca di ribellarsi, supplicandolo di fermarsi. Tuttavia lui la stupra. Dopo la violenza subita da Nick, Beth gli riferisce di aver frequentato alcuni corsi con Catherine Tramell a Berkeley; poi chiede a Nick il perché della sua immotivata aggressione, ma l'uomo reagisce con noncuranza e le domanda una sigaretta. La psicologa gli dice dove trovarla e gli ordina di andarsene.
Indagando, Nick scopre che Catherine ha alle spalle una storia travagliata: i suoi genitori sono stati uccisi in un incidente in barca quando era adolescente, lasciandola così erede d'una fortuna; uno dei suoi professori dell'università, Noah Goldstein, è stato colpito nel sonno con un rompighiaccio quando Catherine frequentava UC Berkeley; il suo ex fidanzato, il pugile Manny Vasquez, è stato ucciso durante un combattimento ad Atlantic City; Nick scopre anche che molti amici di Catherine sono assassini, tra cui Hazel Dobkins, una donna che ha accoltellato a morte il marito e i tre figli il giorno di Natale del 1950.
Catherine schernisce Nick, confessandogli di sapere tutto del suo passato. Sapendo che Beth è l'unica persona in possesso del fascicolo con le sue informazioni, Nick si arrabbia con Beth, la quale ammette di averlo mostrato a Nielsen (con il quale Nick ha un violento alterco davanti a tutti gli agenti) perché questi aveva minacciato di farlo espellere dalla polizia; Nielsen viene trovato morto nella sua auto quella notte, ucciso con un colpo di pistola, e Nick è il primo sospettato: viene perciò sospeso, in attesa dei risultati d'una perizia psichiatrica.
Nick s'innamora di Catherine e i due iniziano una torbida relazione messa a dura prova da Roxy, che è gelosa di Catherine e muore nella Lotus di quest'ultima, dopo aver tentato di uccidere il poliziotto. Catherine ha intenzione di scrivere un romanzo su un uomo che cade nelle mani della persona sbagliata per poi venire da questa ucciso, e sceglie Nick come personaggio. Si scopre che anche Roxy aveva un passato criminale: aveva ucciso i suoi due fratelli con un rasoio quando aveva sedici anni. Catherine rivela in seguito di avere avuto un'avventura sessuale al college con Lisa Hoberman, che poi si rivelò ossessionata da lei; Nick scopre che Lisa non è altro che la sua ex, Beth; si scopre anche che Beth era stata sposata con un uomo poi ucciso nel corso d'una sparatoria.
Nick va nella casa di Catherine, la quale sta stampando le ultime pagine del suo nuovo libro. Dopo aver letto velocemente poche righe, Nick capisce che il romanzo parla d'un investigatore che giace morto con le gambe sporgenti dalle porte di un ascensore. Catherine arriva e spiega d'aver concluso il proprio libro; ambiguamente, dice addio a Nick. Questi vede Gus, che s'è organizzato per incontrare un compagno d'università di Catherine in un albergo, e scopre poi che cosa realmente è successo tra Catherine e Beth. Mentre Nick aspetta in macchina, Gus entra nell'ascensore dell'albergo ma, quando esce, una figura incappucciata salta fuori e colpisce Gus più volte con un punteruolo. Nick raggiunge Gus troppo tardi e lo trova agonizzante con le gambe sporgenti dalle porte dell'ascensore: la stessa scena descritta nel libro di Catherine.
Proprio in quel momento arriva Beth, giunta lì dopo aver ricevuto il messaggio di Gus. Appena Beth avvicina la mano alla propria tasca, Nick prende la pistola di Gus e spara a Beth, uccidendola. Nick sospetta che lei abbia ucciso Gus, ma nella tasca della donna vi sono solo chiavi. La polizia arriva e scopre una parrucca bionda, un impermeabile SFPD e un punteruolo, l'arma usata per uccidere Gus, in una scala: gli agenti concludono che Beth ha abbandonato gli oggetti sentendo arrivare Nick; nella casa di Beth, messa a soqquadro, vengono trovati indizi che sembrerebbero indicare che è lei l'assassina.
Nick torna a casa sua, dove trova Catherine ad aspettarlo, e mentre i due fanno l'amore lei sembra intenzionata ad afferrare il punteruolo posizionato sotto il letto; ma, mentre sta per ucciderlo, lascia andare l'arma perché ormai è innamorata di lui, e i due continuano il rapporto sessuale.
Produzione
La sceneggiatura, scritta nel 1980 da Joe Eszterhas, ebbe subito un grande risalto mediatico, a tal punto da essere alla base di un'asta economica tra varie compagnie cinematografiche; alla fine la Carolco Pictures ebbe la meglio, per una somma pari a 3 milioni di dollari.[4][5] Eszterhas, che aveva scritto il soggetto in soli 12 giorni,[6] fu sostituito dallo sceneggiatore Gary Goldman in fase di preproduzione.
Il budget del film fu di circa 49 milioni di dollari.[7]
La scena del primo rapporto consumato tra i personaggi di Douglas e della Tripplehorn venne girata all'insaputa degli attori, che pensavano fosse solo una prova.[13] Nelle intenzioni del regista, inoltre, la sceneggiatura prevedeva una scena di sesso lesbico alla quale avrebbe dovuto partecipare anche Curran, ma Douglas rifiutò, così come declinò qualsiasi scena che prevedesse un nudo frontale integrale; Verhoeven allora rimosse la scena, d'accordo con Eszterhas.[8] I due collaboreranno nuovamente nella pellicola Showgirls.
In un'intervista concessa nel 2006, Sharon Stone ha rivelato che la famosa scena dell'interrogatorio venne girata a tradimento dal regista Verhoeven: secondo la Stone, il regista le avrebbe chiesto di togliere le mutandine bianche perché troppo evidenziate nella cinepresa, promettendole che non si sarebbe visto nulla; tuttavia alla prima al Festival di Cannes, quando la Stone vide la scena, sentendosi tradita s'avvicinò al regista e lo schiaffeggiò.[14]
In Italia il film arrivò il 18 settembre 1992, distribuito da Penta Distribuzione: uscì col visto censura (vietato ai minori di 14 anni). Fu poi trasmesso in prima visione su Canale 5 il 3 ottobre 1994, facendo registrare un ascolto di 10 599 000 spettatori e un indice del 40,31%, divenendo una delle pellicole più viste in prima TV sulle reti Mediaset.[15] Nel 2008 la Universal Pictures ha ridoppiato il film[16]
Accoglienza
Il film arrivò nelle sale americane il 22 marzo 1992; al suo primo fine settimana d'apertura incassò 15 milioni di dollari, spodestando Fusi di testa; nel fine settimana successivo venne superato da Chi non salta bianco è, ma continuò a registrare ottimi incassi, fino a tornare definitivamente in testa al botteghino il successivo 19 aprile 1992 con oltre 6,6 milioni di dollari, rimanendovi per quasi un mese, periodo in cui gli incassi salirono sempre più, oscillando tra i 4 e i 5 milioni ogni fine settimana, per poi cedere la prima posizione il 17 maggio 1992 ad Arma letale 3. Negli Stati UnitiBasic Istinct ha incassato in totale 117 727 000 dollari.[17]
Alla sua uscita, ricevette critiche contrastanti. Il sito Rotten Tomatoes gli assegnò una valutazione positiva del 56%, mentre Metacritic diede un giudizio di 41 pareri positivi su 100 recensioni.[20][21] Venne tuttavia ben accolto dal quotidiano New York Times e dalla rivista Rolling Stone,[22] mentre tra i giudizi più freddi ci furono quelli di Dave Kehr[23] e Roger Ebert, il quale valutò la pellicola con 2 stelle su 4, scrivendo: «Il film è come un cruciverba: ti mantiene interessato finché non lo risolvi, dopo di che diventa solo un inutile scarabocchio di caselle riempite».[24]
Controversie
Il clamore suscitato dal film, anche sui media, è stato notevole; a ciò hanno contribuito pure i variegati giudizi critici ricevuti, che vanno dall'entusiasmo alla stroncatura.
Violenza delle scene di sesso
Molto criticate sono state le scene di sesso presenti nel film; in particolare hanno provocato scandalo il primo rapporto tra i protagonisti (la Stone e Douglas), quella iniziale del primo omicidio e quella tra Curran e la psicologa Beth. Numerosi critici contestarono la palese sessualità di quelle scene, definite «eccessivamente spinte» e, in alcuni punti, «tendenti al violento», quasi inscenando un rapporto sadomaso.[25]
In risposta alle critiche, il regista Paul Verhoeven disse che «[l]e scene bollenti sono frutto di ore e ore di revisione della sceneggiatura da parte mia e di Joe Eszterhas; non ci vergogniamo di nulla: la nostra è stata una scelta di lavoro"».[25][26] Anche il critico Roger Ebert espresse il proprio disappunto verso le critiche al film, pur riconoscendo un certo sadismo nella rappresentazione delle scene di sesso da parte di Verhoeven.
Furono molte inoltre le proteste di chi considerava la raffigurazione di Catherine Tramell un'offesa nei confronti dei diritti delle donne, in particolare quelle impegnate nella difesa dei diritti omosessuali;[27] anche in questo caso non mancarono posizioni controverse tra i critici, divisi tra chi appoggiava tale posizione e chi invece ne minimizzava l'importanza.[28]
Proteste dei movimenti omosessuali
Durante le riprese il film è stato contestato da molti attivisti per i diritti gay, i quali hanno constatato una rappresentazione negativa degli omosessuali:[21][25] svariati membri del gruppo di attivisti lesbiche e bisessuali LABIA si adoperarono per boicottare la pellicola alcuni giorni prima della sua uscita.
Altri gruppi di attivisti si riversarono in teatri e cinema agitando con cartelli con frasi come «Kiss my ice pick» ('Bacia il mio rompighiaccio'), o anche «Hollywood promotes anti-gay violence» ('Hollywood promuove la violenza contro gli omosessuali') e «Catherine did it! The bisexual did It» ('È stata Catherine! È stata la bisessuale');[26][29] alcuni hanno addirittura interpretato le tendenze sessuali presenti nel film una sorta di «fascismo» contro i diritti degli omosessuali.
Alla prima, al Festival di Cannes 1992, non mancarono tentativi di boicottaggio della pellicola. Verhoeven e Eszterhas si difesero dalle critiche; in particolare, il regista sottolineò che «Il fascismo non c'entra niente, non basta alzare la voce; significa non accettare no».[26]Roger Ebert scrisse che «per quanto riguarda le presunte offese verso le comunità omosessuali, i manifestanti contro il film potrebbero prendere atto che anche la rappresentazione degli eterosessuali del film, a partire da Douglas, è ugualmente offensiva. Tuttavia c'è da tempo una certa freddezza da parte di Hollywood verso il casting di omosessuali nei film».[30]
La critica e accademica Camille Paglia ha invece denunciato le proteste e i movimenti degli attivisti omosessuali contro il film, in particolare elogiando la performance di Sharon Stone, a suo parere «una delle più grandi prestazioni di un'attrice sul grande schermo».[31] Anche quest'ultima affermazione di Camille Paglia non fu apprezzata da qualche critico cinematografico che, pur ribadendo la bravura della Stone nel ruolo affidatole, sottolineò che «ci sono ruoli ben più meritevoli».[32]
Scena dell'accavallamento
La scena più nota del film è senz'altro quella dell'interrogatorio, durante il quale il personaggio interpretato da Sharon Stone, mentre risponde alle domande dei poliziotti, accavalla le gambe, mostrando, senza lasciare nulla all'immaginazione, di non indossare alcun indumento intimo; questa scena è diventata molto popolare nel tempo, oltre a essere l'emblema che ha reso celebre la pellicola; tuttavia è stata anche criticata da diverse persone.
In particolare, negli anni molti si sono chiesti se la scena fosse frutto del caso o se invece fosse stata voluta dal regista per innescare la carica erotica nello spettatore. Molti critici hanno ipotizzato che, nel caso questa seconda ipotesi fosse veritiera, il film potrebbe essere indicato, oltre che come thriller, anche come pellicola a sfondo sessuale, e quindi rivolta a un tipo di pubblico selezionato; tali dubbi non sono mai stati chiariti del tutto dal regista Verhoeven, che non ha mai specificato se la scena fosse voluta o fosse un'improvvisazione. La stessa Stone nel 2014 ha criticato quella scena, rivelando che fu un trucco del regista, che le consigliò di togliersi le mutandine, assicurandole che non si sarebbe visto nulla; l'attrice vide successivamente la scena durante la presentazione della pellicola a Cannes e, rivelando di essersi sentita tradita dal regista, gli si avvicinò per schiaffeggiarlo.[33]
Uso di sigarette
Sono piovute critiche anche sull'uso incessante e quasi invitante di sigarette all'interno del film da parte dei due personaggi principali; Joe Eszterhas all'inizio non si curò della cosa ma, quando nel 2001 gli venne diagnosticato un tumore alla laringe, si scusò pubblicamente per questa scelta artistica.[27]
^(EN) Official Selection 1992, su festival-cannes.fr. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2013).
^Goldsmith stesso, in un documentario inserito in una special edition dell'edizione home video, ne definì la colonna sonora come la più difficile e complessa che avesse mai composto.
«But the sexual content of the film helped determine the choice of its female star. Ms. Stone, who played Arnold Schwarzenegger's wife in 'Total Recall', was cast in 'Basic Instinct' only after better-known actresses like Michelle Pfeiffer, Kim Basinger, Geena Davis, Ellen Barkin and Mariel Hemingway rejected her part, largely because it demanded so much nudity and sexual simulation.»