Beauveria bassiana è la forma anamorfica (cioè la forma di riproduzione asessuale) della specie Cordyceps bassiana. Questa forma a riproduzione sessuale (detta teleomorfo) è stata scoperta nel 2001[2].
Il fungo provoca una malattia conosciuta come calcino o malattia del baco da seta. Quando le spore del fungo entrano in contatto con il corpo di un insetto suscettibile, si introducono nel corpo, germinano e vi si sviluppano, uccidendo l'insetto e utilizzandolo come fonte di nutrimento. Dopo la morte dell'insetto il micelio (dall'aspetto di una schiuma bianca) si sviluppa sul cadavere producendo nuove spore. L'insetto parassitato ma non ancora morto diffonde il fungo ad altri esemplari durante i suoi spostamenti.
Gran parte degli insetti che vivono sul suolo hanno sviluppato difese naturali contro Beauveria bassiana, tuttavia molti altri ne sono suscettibili.
Il fungo non infetta l'uomo né gli altri mammiferi ed è pertanto considerato un insetticida naturale contro insetti infestanti come le termiti.
È attualmente allo studio il suo utilizzo come mezzo di controllo della zanzaraAnopheles, portatrice della malaria, attraverso la dispersione delle spore sulle aree infestate.
Il nome della specie è un omaggio al naturalista italiano Agostino Bassi che nel 1835, grazie ad un'approfondita sperimentazione dimostrò che il mal del calcino del baco da seta era causato da questo fungo[3].
Sinonimi e binomi obsoleti
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^Z. Z. Li, C. R. Li, B. Huang, M. Z. Fan. Discovery and demonstration of the teleomorph of Beauveria bassiana (Bals.) Vuill., an important entomogenous fungus Chinese Science Bulletin 2001;46:751–753
^Bassi A., 1835 - Del Mal del Segno, Calcinaccio o Moscardino malattia che affligge i bachi da seta e del modo di liberarne le bigattaje, anche le più infestate. Lodi Tipografia Orcesi
Bibliografia
Domsch, K.H., W. Gams, and T.H. Anderson. 1980. Compendium of soil fungi. Volume 1. Academic Press, London, UK.
Beauveria bassiana, su National Centre for Integrated Pest Management. URL consultato il 27 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2006).