Il castello di Frascarolo, noto anche come Villa Medici di Marignano,[1] è un castello della Lombardia in provincia di Varese compreso nel territorio del comune di Induno Olona, ai piedi del monte Monarco, tra le valli di Ganna e Ceresio. Non visitabile se non con specifico permesso, dista circa 1 km dal centro di Induno Olona ed è facilmente raggiungibile per mezzo di una strada a tornanti.
Le decorazioni abbelliscono tutte le sale del castello, che all'interno ospita, tra l'altro, un giardino all'italiana, con terrazze e fontane; dal castello si gode un bel panorama sulla pianura lombarda.
Probabilmente il castello sorse nell'Alto Medioevo forse a opera dei Longobardi come fortezza per controllare l'accesso alla Valganna e alla Valceresio; ma si hanno notizie documentate solo a partire dal 1160, quando l'arcivescovo di Milano Oberto da Pirovano usò il castello come fortezza per difendere Varese dai Comaschi che avevano parteggiato con il Barbarossa. A questo periodo risalirebbe l'attuale torre occidentale, a pianta quadrata.[2] Dal XII secolo fu di proprietà della badia di san Gemolo (in Valganna) fino al XVI secolo; nel 1543 fu acquistato da Gian Battista Medici marchese di Marignano. Due anni più tardi vi si tennero le nozze tra Gian Giacomo Medici e la consorte Maria Orsini[3].
Salvo brevi periodi, dal quinto decennio del Cinquecento fino a oggi il castello è sempre stato, e lo è ancora oggi, di proprietà della famiglia Medici di Marignano, e non è visitabile.
Dal XVI secolo in avanti il castello ha perso gran parte della sua fisionomia difensiva, di cui rimane solo la torre a ovest, poiché i Medici lo trasformarono in una residenza tipicamente Cinquecentesca.[1][3] Gli interventi architettonici più rilevanti furono commissionati dapprima da Giovanni Battista Medici e poi, qualche anno dopo, da Gian Angelo Medici.[3] I rifacimenti si ispirarono allo stile di Giulio Romano[1].
Ulteriori lavori interessarono, nel corso del XVII secolo, la cappella gentilizia situata nei pressi dell'accesso principale del castello.[3]
Agli inizi del Novecento, un intervento di ristrutturazione curato da Luca Beltrami comportò una modifica della parte superiore delle due torrette alle estremità nord ed est dell'edificio, a loro volta costruite nel corso degli interventi Cinquecenteschi che portarono alla realizzazione del monumenrale ingresso nord-occidentale.[4]
Descrizione
Il cosiddetto castello costituisce in realtà una dimora nobiliare, introdotta da una serie di rustici. Varcato l'ingresso, un primo cortile porta, da un lato, a una terrazza che ospita un giardino formale, mentre dall'altro lato conduce a due cortili porticati: uno a ovest (dominato dalla torre medievale[2][5][6]) e l'altro a est.[2] La terrazza è dominata da un corpo con impianto a "L",[7] le cui pareti meridionali sono esternamente decorate da affreschi[7] che richiamano analoghe pitture esterne della bisuschieseVilla Cicogna Mozzoni e del Palazzo Vertemate-Franchi di Piuro[2]. Una serie di affreschi orna anche il cortile orientale.[2][8] Il porticato del cortile occidentale si caratterizza, sul proprio lato nord-orientale, per la presenza di una loggia a due piani: i portici al pianterreno presentano archi a tutto sesto,[6] mentre il piano superiore presenta una semplice architrave sorretta da colonne.[9] Sul lato opposto, il cortile occidentale è chiuso da un cancello che si apre verso i campi[2][5][9][6].
Tra gli spazi interni della dimora, al pianterreno spicca la sala d'armi,[10] mentre al piano superiore trova posto il salone d'onore[11]. L'interno ospita inoltre affreschi realizzati dalla scuola di Bernardino Campi[1].
Santino Langè, Ville delle province di Como, Sondrio e Varese, a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi, Vol. Lombardia 2, Milano, Edizioni SISAR, 1968, pp. 56-67.
Carlo Perogalli, Enzo Pifferi e Angelo Contino, Castelli in Lombardia, Como, Editrice E.P.I., 1982.