«Far uscire il genio dalla bottiglia» oppure «il genio è uscito dalla bottiglia» (in inglese rispettivamente «let the genie out of the bottle» e «the genie is out of the bottle») è una frase idiomatica adoperata prevalentemente negli Stati Uniti d'America che delinea la situazione nella quale si fa accadere qualcosa (in particolare se di malevolo o indesiderato) che successivamente non può essere più fermato.[1][2]
L'espressione è ampiamente utilizzata in riferimento al concetto evidente di per sé che dal momento in cui un'entità qualsiasi[4] viene inventata (in altre parole diventa tecnicamente fattibile e ripetibile) poi non esiste più la possibilità di rimuovere dalle menti degli uomini le conoscenze relative alla sua esecuzione assieme a tutte quelle propedeutiche a esse e al modo per acquisirne di nuove.[5] Con l'ineluttabile conseguenza, appunto, che tale entità, anche in presenza di un accordo a livello globale per eliminarla, non potrà mai più essere cancellata completamente e per sempre dal mondo visto che ci sarà sempre qualcuno che, prima o poi (e in segreto o meno), la riprodurrà da qualche parte (in inglese si parla in questo caso di "breakout", cioè di "evasione" del divieto).
«Uccidete pure me, ma l'idea che è in me non l'ucciderete mai[6]»
(Giacomo Matteotti rivolgendosi a degli esponenti fascisti qualche mese prima del proprio assassinio)
«Bisogna essere realisti. Lo sport libero dal doping in generale è un'utopia. Sarebbe ingenuo pensare che nessuno in futuro farà ricorso a sostanze proibite. Nel mondo ci sono circa 400 milioni di persone che praticano sport. Non esistono 400 milioni di santi sulla terra. Truffare fa parte della natura dell'uomo e il doping sta allo sport come la criminalità sta alla società. Ci sarà sempre bisogno di poliziotti, giudici, prigioni e regole[7]»
«In ogni caso, il genio del genoma è uscito dalla lampada e non può esservi ricacciato dentro.[8]»
(Robert Plomin, insegnante di genetica del comportamento presso l'Istituto di psichiatria, psicologia e neuroscienze del King's College di Londra)
Ambito di utilizzo maggiormente consuetudinario
Un contesto in cui questa formula viene particolarmente usata (anche nella lingua italiana) è quello dello sviluppo delle armi nucleari[9][10][11][12] (soprattutto quelle all'idrogeno) che, con i relativi vettori intercontinentali,[13] possono mettere in pericolo la sopravvivenza del genere umano. La principale motivazione addotta in favore del mantenimento degli arsenali nucleari infatti è proprio quella che, nonostante la presenza di trattati internazionali, nulla può impedire il rischio di "nuclear breakout",[14][15] ossia che una qualche nazione non decida ugualmente di munirsene in futuro.[16]
«[...] sapemmo che il mondo non sarebbe stato più lo stesso»
^(EN) Sally Wehmeier (a cura di), Genie, in Oxford Advanced Learner's Dictionary of Current English (paperback/cd pack), 7ª ed., Oxford, Oxford University Press, 2005, p. 646, ISBN0-19-431649-1. URL consultato il 4 gennaio 2025.
^(EN) genie, su The Free Dictionary, Farlex. URL consultato il 4 gennaio 2025.
^ AA. vv., Storia di Aladino e della lampada meravigliosa, in Le mille e una notte, 3ª ed., Roma, Newton & Compton editori (collana "Grandi Tascabili Economici Newton/I Mammut 2"), 1998, pp. 679-769, ISBN88-7983-620-X.
^Nel senso più ampio del termine, può infatti essere un oggetto fisico, una tecnica, ma anche un'ideologia o un tipo di comportamento umano. In quest'ultimo caso si pensi, banalmente, a quando l'uomo primitivo si accorse che poteva togliere la vita a un altro essere vivente colpendolo con forza in certi punti del corpo e imparò così a uccidere.
^Fenomeno questo che determina altresì l'inarrestabilità del processo di ricerca e di continuo accrescimento del sapere (e quindi anche di quello del riapprendimento collettivo delle nozioni che, per assurdo, fossero state, sempre collettivamente, disimparate) e che si è reso ancor più veritiero da due secoli a questa parte in virtù dell'aumento esponenziale della capacità divulgativa (in termini sia di capillarità sia di velocità) dei media moderni e del sempre più ragguardevole sviluppo industriale della società che abbreviano, in misura continuamente maggiore, il lasso di tempo che intercorre tra il momento della scoperta e quello in cui la tecnologia di sua derivazione diventa patrimonio largamente diffuso.
^ Robert Plomin, L'impronta genetica. Come il DNA ci rende quelli che siamo, Milano, Raffaello Cortina Editore (collana "Le conchiglie"), 2019, p. 11, ISBN978-88-3285-103-8.
^(EN) John Conway O'Brien, Freud's civilization revisited in the nuclear age[collegamento interrotto] (abstract), in International Journal of Social Economics, vol. 28, n. 5/6/7, 2001, pp. 409-425, ISSN 0306-8293 (WC · ACNP).
^ Michelangelo De Maria, Fermi: un fisico da via Panisperna all'America, in Le Scienze - I grandi della scienza, vol. 6, n. 8, 2004, p. 85.
^ Giuseppe Cucchi, Il genio nucleare nella bottiglia, in Affari esteri, vol. 37, n. 147, 2005.
^Missili balistici con gittata superiore a 5 500 chilometri e bombardieri a lungo raggio.
^(EN) Andrew Mack, Nuclear 'Breakout': Risks and Possible Responses (PDF), Canberra, Australian National University (numero 1997/1 della collana "Department of International Relations Working Paper"), 1997, ISBN0-7315-2860-3 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2007).
^Non potendo più fare in modo di eliminare le armi atomiche, si è così pensato di rendere il loro uso militarmente inutile (in quanto controproducente per lo stesso utilizzatore) mediante la cosiddetta "distruzione mutua assicurata", all'inizio riguardante solo Stati Uniti d'America e Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, ma poi via via allargata anche ad altre potenze nucleari emergenti.
(EN) Sally Wehmeier (a cura di), Genie, in Oxford Advanced Learner's Dictionary of Current English (paperback/cd pack), 7ª ed., Oxford, Oxford University Press, 2005, p. 646, ISBN0-19-431649-1. URL consultato il 4 gennaio 2025.
AA. vv., Storia di Aladino e della lampada meravigliosa, in Le mille e una notte, 3ª ed., Roma, Newton & Compton editori (collana "Grandi Tascabili Economici Newton/I Mammut 2"), 1998, pp. 679-769, ISBN88-7983-620-X.
Robert Plomin, L'impronta genetica. Come il DNA ci rende quelli che siamo, Milano, Raffaello Cortina Editore (collana "Le conchiglie"), 2019, p. 11, ISBN978-88-3285-103-8.
(EN) Andrew Mack, Nuclear 'Breakout': Risks and Possible Responses (PDF), Canberra, Australian National University (numero 1997/1 della collana "Department of International Relations Working Paper"), 1997, ISBN0-7315-2860-3 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2007).
(EN) John Conway O'Brien, Freud's civilization revisited in the nuclear age[collegamento interrotto] (abstract), in International Journal of Social Economics, vol. 28, n. 5/6/7, 2001, pp. 409-425, ISSN 0306-8293 (WC · ACNP).
Michelangelo De Maria, Fermi: un fisico da via Panisperna all'America, in Le Scienze - I grandi della scienza, vol. 6, n. 8, 2004, p. 85.
Giuseppe Cucchi, Il genio nucleare nella bottiglia, in Affari esteri, vol. 37, n. 147, 2005.