Con il termine flotta d'alto mare, flotta d'altura o flotta oceanica (in inglese blue-water navy) si intende una forza navale capace di operare con larga autonomia e su vasta scala, lontano dalla madrepatria in mare aperto[1]. Il termine è spesso usato nel Regno Unito per descrivere una «forza navale in possesso di capacità di spedizione marittime»[2]. Benché le definizioni di ciò che costituisca questa forza possano variare, permane il requisito di poter effettuare un controllo marittimo ad ampio spettro.
Il Defense Security Service del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America ha definito una blue-water navy come «una forza marittima in grado di operare in maniera continua attraverso le acque profonde degli oceani aperti. Una blue-water navy permette a un paese di proiettare il potere lontano dal paese di origine e di solito comprende uno o più portaerei. Piccole blue-water navies sono in grado di inviare un numero di navi all'estero per brevi periodi di tempo»[3].
Nel linguaggio comune, una capacità d'alto mare è identificata nelle operazioni navali di capital ships come corazzate e portaerei. Ad esempio, durante il dibattito nel 1970 se l'Australia dovesse sostituire la HMAS Melbourne, un ex capo della Marina sostenne che se l'Australia non sostituiva la sua ultima portaerei «non avrebbe più avuto una flotta d'alto mare»[4]. Alla fine l'Australia non ha acquistato una nuova portaerei, ma l'ex consigliere della difesa, il parlamentare Gary Brown continuava a pretendere ancora nel 2004 che la sua marina militare rimanesse «una efficace marina d'altura»[4]. La marina sovietica verso la fine della guerra fredda è un altro esempio di una blue-water navy che ha avuto una minima aviazione di marina, basandosi invece su sottomarini, navi di superficie missilistiche e bombardieri a lungo raggio basati a terra[5].
Una flotta d'alto mare implica una capacità di protezione da sottomarini, navi di superficie, forze aeree e una capacità logistica sostenibile, tali da permettere una persistente presenza al largo (lontano dalle proprie coste). Un tratto distintivo di una flotta d'alto mare è la capacità di condurre il rifornimento in mare (RAS)[6], e la messa in servizio di navi di rifornimento è un forte segno delle ambizioni di flotta d'altura di una marina[7]. Mentre una marina d'altura può proiettare il proprio potere di controllo nei mari litoranei di un'altra nazione, essa rimane suscettibile alle minacce da parte delle forze meno capaci (guerra asimmetrica). Manutenzione e logistica a distanza hanno costi elevati, e ci potrebbe essere un vantaggio di saturazione su una forza dispiegata attraverso l'uso di basi aeree terrestri o di missili superficie-superficie, di sottomarini diesel-elettrici o di tattiche asimmetriche quali Fast Inshore Attack Craft. Un esempio di questa vulnerabilità è stato l'attentato allo USS Cole dell'ottobre 2000 a Aden[8][9].
Il termine flotta d'altura non deve essere confuso con la capacità di una singola nave. Ad esempio, le navi di una flotta costiera spesso operano in mare aperto per breve i periodi di tempo. Un certo numero di nazioni hanno una vasta flotta navale ma non hanno la capacità di mantenerla in alto mare per via dell'assenza di una adeguata flotta logistica[10]. Alcune di queste marine integrano coalizioni e task force in dispiegamenti in alto mare, come ad esempio il pattugliamento anti-pirateria al largo della Somalia.
In pratica si tratta di flotte composte da navi di grosso tonnellaggio, come le portaerei e gli incrociatori, con una adeguata scorta, che possono operare per lunghi periodi in piene acque oceaniche o in quelle di altri continenti, con in aggiunta la capacità di lanciare operazioni anfibie (quindi con la presenza di navi da sbarco)[11]. Spesso molte navi della flotta sono dislocate in più porti lontani dalla madrepatria per avere una migliore e più rapida capacità di intervento. Il concetto attorno a cui è nata la marina d'altura è la "proiezione di potenza", teorizzata da Alfred Thayer Mahan.
Queste flotte vengono distinte da quelle per il pattugliamento e la difesa costiera, lacuale o fluviale (dette in inglese rispettivamente green-water navy, termine creato ed in uso presso la United States Navy[12] e brown-water navy), generalmente composte da navi di tonnellaggio inferiore, come le corvette.
Definizioni
Secondo una definizione da dizionario, la capacità d'altura si riferisce ad una flotta oceanica in grado di operare in alto mare lontano dal porto base della sua nazione. Alcune operano in tutto il mondo[14].
Nella sua pubblicazione del 2012, Sea Power and the Asia-Pacific, il docente di scienze politiche Patrick C. Bratton delineato quello che ha definito come criteri sintetici per quanto riguarda la classificazione di marine marrone, verde e blu. Lui scrive:
(EN)
«...a brown-water navy standing for a navy capable of defending its coastal zones, a green-water navy for a navy competent to operate in regional sea and finally [a] blue-water navy described as a navy with capability to operate across the deep waters.»
(IT)
«... una flotta delle acque marroni è una marina capace di difendere le sue zone costiere, una flotta delle acque verdi è una marina militare competente per operare in mare regionale e, infine, [una] flotta delle acque blu è una marina con capacità di operare attraverso le acque profonde.»
Bratton continua a dire che anche con tale definizione e la comprensione della gerarchia navale, il termine blue-water navy è ancora "ambiguo". Ad esempio, mentre la Francia e gli Stati Uniti possono essere considerate entrambe blue-water navy, egli afferma che la «capacità operativa e la portata geografica di entrambe le marine sono decisamente diverse»[15].
Un'altra definizione afferma che brown-water si riferisce alle acque litoranee entro le 100 miglia nautiche dalla costa. Green-water inizia dalle 100 miglia nautiche fino alla successiva piattaforma continentale. Mentre blue-water è la capacità di proiettare la forza navale per almeno 1.500 miglia nautiche al di là della costa[16]. Tradizionalmente una distinzione era in uso per differenziare una brown-water navy, che operava nelle acque litoranee all'interno delle 200 miglia nautiche (o 370 chilometri), e una flotta d'altura (blue-water navy), oceanica. Tuttavia, la Marina degli Stati Uniti creò un nuovo termine, green-water navy, di sostituire il termine brown-water navy nel gergo della USN[17][18]. Oggi, una brown-water navy è considerata come una forza prevalentemente fluviale.
Il USA's 2010 Naval Operations Concept definisce blue-water come il mare aperto, green-water come le acque costiere, i porti e gli approdi, e brown-water come i fiumi navigabili e le loro foci[19]. Robert Rubel del US Naval War Colleg include le baie sua definizione di brown-water[20], e in passato commentatori militari statunitensi estesero le brown-waters al di là di 100 miglia nautiche (190 km) dalla costa[21].
Nonostante quanto sopra però, non esiste una definizione concordata del termine[22].
Classificazione
Gerarchia delle marine militari mondiali nel 2019, secondo il sistema di classificazione Todd & Lindberg[13][23][24]
Rango
Designazione
Capacità
Esempi
Blue-water
1
Global-reach Power projection
Possibilità di sostenere missioni multiple di proiezione di potenza su scala globale
Questa sezione sull'argomento marina è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
Marine considerate blue-water navy
Queste marine sono state descritte da vari esperti di difesa o docenti universitari come blue-water navy. Alcune di esse hanno utilizzato con successo le loro capacità d'altura per esercitare un controllo in alto mare e hanno proiettato la loro forza in acque litoranee di altre nazioni[25][26][27]. Tuttavia, non esiste una definizione concordata in merito a ciò che costituisce una marina blu-water.
Cina
La Marina dell'Esercito Popolare di Liberazione mantiene una portaerei in fase di addestramento operativo, la Liaoning, con un embrione di gruppo aereo imbarcato, vari cacciatorpediniere antiaerei e antinave di squadra, tra cui due della classe Sovremenny, e moderne fregate antisommergibile; è in piena espansione con diversi progetti in corso.
La Marina militare dell'India mantiene un gruppo di navi con la portaerei Viraat e con navi da trasporto anfibio INS Jalashwa; è in piena espansione con diversi progetti in corso.
La Royal Navy in questo momento (2018) non possiede alcuna portaerei, e neanche velivoli ad ala fissa dell'aviazione imbarcata, pur avendo una lunga esperienza nell'operare portaerei; possiede delle navi da assalto anfibio, come la portaelicotteri d'assalto HMS Ocean[28] e le navi anfibie della classe Albion. La marina britannica inoltre ha due classi di sottomarini SSN e SSBN a propulsione nucleare per garantire permanentemente la propria deterrenza nucleare. Diversi programmi navali sono in corso: nuova classe di 2 superportarei (che imbarcheranno gli F-35B), una classe di 7 SSN e una classe di 4 navi da rifornimento (per la RFA) sono in corso di costruzione e/o ingresso in servizio; una nuova classe di 8 fregate e una nuova classe di SSBN sono in corso di progettazione. Oltre alle basi navali nel Regno Unito, la marina possiede della basi navali nelle isole Falkland, a Akrotiri e Dhekelia, a Gibilterra, un'installazione navale a Singapore e, anche se la base navale è della US Navy, l'isola di Diego Garcia è di proprietà del Regno Unito, nel 2015 inoltre ha riaperto la base HMS Jufair nel Bahrain.
Poche nazioni oggi operano delle blue-water navies, ma alcune green-water navies hanno la possibilità e l'ambizione di sviluppare della capacità d'altura[29].
Daehanminguk Haegun dispone della LPHDokdo, di diverse altre navi come cacciatorpediniere, fregate, da guerra anfibia e sottomarini, ma non di una componente aerea imbarcata.
Giappone
La Kaijō Jieitai ha una flotta numerosa, composta principalmente da cacciatorpediniere, che ha il compito di difendere il vasto arcipelago giapponese. Inoltre, recentemente, la JMSDF ha collaborato con le forze statunitensi per pattugliare le acque del golfo persico. Il Giappone può contare sulle portaelicotteriClasse Hyuga e classe Izumo che in realtà sono delle vere e proprie portaerei leggere, ma non dispone di alcun gruppo aereo imbarcato.
^Special Focus Area: Marine Sensors, su Targeting U.S. Technologies: A Trend Analysis of Reporting from Defense Industry, Defense Security Service (United States Department of Defense), 2010. URL consultato il 15 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2012).
«a maritime force capable of sustained operation across the deep waters of open oceans. A blue-water navy allows a country to project power far from the home country and usually includes one or more aircraft carriers. Smaller blue-water navies are able to dispatch fewer vessels abroad for shorter periods of time»
^ Geoffrey Till, Naval Modernisation in South-East Asia: Nature, Causes and Consequences, Londra, Routledge, 15 agosto 2013, p. 267, ISBN1-135-95394-5.
^U.S. Navy Chief of Naval OperationsAdmiralMichael Mullen pointed out in an interview with KQV (Pittsburgh): "We are looking at, in addition to the blue-water ships which I would characterize and describe as our aircraft carriers and other ships that support that kind of capability, we're also looking to develop capability in what I call the green-water and the brown-water, and the brown-water is really the rivers . . . These are challenges we all have, and we need to work together to ensure that the sea lanes are secure." KQV RADIO (PITTSBURGH) INTERVIEW WITH JOE FENN MAY 19, 2006 (TXT) (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2017).
^ Robert C. Rubel, Talking About Sea Control (PDF), in Naval War College Review, vol. 63, n. 4, Autunno 2010, pp. 44-46. URL consultato il 29 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2017).
^ Laurie Burkitt, Andrew Scobell e Larry M. Wortzel, The Lessons of History : The Chinese People's Liberation Army at 75 (PDF), su strategicstudiesinstitute.army.mil, Strategic Studies Institute, U.S. Army War College, luglio 2003, p. 185. URL consultato il 7 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 5 febbraio 2012).
^ Phifer Michiko, A Handbook of Military Strategy and Tactics, Vij Books India Pvt Ltd, 13 luglio 2012, p. 55, ISBN978-93-82573-28-9.
«...the United States and the United Kingdom have the world's two best world-spanning blue-water navies... with the French being the only other candidate... and China being the most likely competitor in the long term»
^ Alexander S. Skaridov, Naval activity in the foreign EEZ—the role of terminology in law regime, su community.middlebury.edu, St. Petersburg Association of the Law of the Sea, 7 Kazanskaya St., St. Petersburg 191186, Russia, Available online 11 November 2004 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2006).