Allievo del piccolo seminario d'Aix-en-Provence, poi studente alla facoltà di diritto di questa città, François Raynouard fece parte dell'ordine degli avvocati di Draguignan. Nel 1791 venne eletto sostituto deputato all'Assemblea legislativa[5]. Fu imprigionato sotto il Regime del Terrore nel carcere del’Abbaye per le sue simpatie girondine, esperienza questa che lo porterà a scrivere la tragedia Caton d'Utique (1794). Liberato dopo il 9 termidoro, ritornò nella sua città natale dove riprese con successo la sua professione d'avvocato.
Nel 1809, il dramma Les états de Blois ou la mort du duc de Guise ("le condizioni di Blois o la morte del duca di Guisa") non venne apprezzato da Napoleone, che lo fece interdire. Alla fine del Primo Impero, Raynouard abbandonò il teatro per consacrarsi alla filologia e allo studio delle lingue del medioevo, in particolare dell'antico provenzale[9][10]. Sarà in questo campo, e per le sue ricerche sui trovatori e le corti d'amore, che Raynouard acquisterà fama duratura. Robert Lafont lo presenta, insieme a Honnorat, come uno dei due grandi precursori del Félibrige':
«Sarebbe ozioso enumerare ciò che la scuola felibrista, nei suoi primi proponimenti teorici, deve a Raynouard e a Honnorat, due eruditi che, con la loro opera, ne hanno poste le basi ideologiche. In una parola, essa deve loro le ragioni della sua esistenza; il ricordo dell'antico splendore e il sentimento della dignità ritrovata[11]»
Ufficiale della Légion d'honneur, nel XVIarrondissement di Parigi, ebbe intitolate una strada e una piazza.[12]. A Brignoles un monumento[13] gli rende omaggio sulla piazza Saint-Pierre presso la sua casa natale, così come un liceo[14] e un viale della città.
^Lo "stile trovatore" (style troubadour) è un movimento artistico tendente a ricostituire, tramite diverse arti, un'atmosfera idelizzata del medioevo e del rinascimento. Può apparire come una reazione al movimento néoclassico che termina con il Consolato.
^(FR) Joseph Savarelli, Les administrateurs du département du Var, 1790-1897 : notices biographiques, Éditions Olivier-Joulian, 1897.
^(FR) René Merle, Raynouard de Brignoles, Chroniques, La Marseillaise varoises, 1995.
^(FR) Tyrtée Taster, Histoire des quarante fauteuils de l'Académie française, Éditions Lacroix, 1855.
^(FR) Émile Ripert, La Renaissance Provençale (1800-1860), Éditions Laffitte, 1882.
^(FR) Louis Bergeron, Guy Chaussinand-Nogaret, Grands notables du Premier Empire: notices de biographie sociale, vol. 18, Centre national de la recherche scientifique, 1988.
^(FR) Simon Calamel, Dominique Javel, La langue d'oc pour étendard, les Félibres (1854-2002), Éditions Privat, 2002, p. 34.
^(FR) Auguste Doniol, Histoire du XVIe arrondissement de Paris, Éditions Hachette, 1902.
^(FR) Le Livre d'or du centenaire de Raynouard, Brignoles, Toulon, Société Nouvelle des Imprimeries Toulonnaises, 1939.