La collezione Da Canova a Boccioni. Le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo attraversa un intero secolo di storia dell'arte: l'Ottocento italiano. Il percorso ha inizio con una magnifica sequenza di tredici bassorilievi in gesso di Antonio Canova ispirati a Omero, Virgilio e Platone, e si conclude altrettanto emblematicamente con quattro capolavori di Umberto Boccioni, fondamentali per comprendere il decisivo passaggio dal Divisionismo al Futurismo. Nelle sale del museo si trovano le opere dei grandi maestri dell’Ottocento come Francesco Hayez, Francesco Filippini, Gerolamo Induno, Sebastiano De Albertis e Giuseppe Molteni.
Le opere d'arte della collezione Cantiere del 900.2 riuniscono un patrimonio proveniente dai diversi istituti di credito confluiti nel Gruppo Intesa Sanpaolo, e delineano un percorso culturale che attraversa tutto il Novecento. Nell'attuale raccolta vicende e protagonisti dell'arte italiana del XX secolo sono ampiamente rappresentati: dai quattro capolavori di Boccioni alle opere di Balla, Carrà, de Chirico, Funi, Mafai, Sironi, Rosai, Spadini, Tosi, Zanini (oltre a una importante presenza di autori del primo Novecento di carattere "regionale"), fino alla parte più cospicua che copre quasi tutte le tendenze proposte nell’arte italiana del secondo Novecento, tra cui Renato Guttuso, Piero Manzoni, Michelangelo Pistoletto, Salvatore Garau e Mario Schifano.
L'Ottocento
Il percorso espositivo
Il percorso è organizzato in tredici sezioni:
Sezione I
Il genio di Canova nei bassorilievi Rezzonico. Tra epica omerica ed etica socratica, tra virtù cristiane e filantropia illuminata(Sale 1, 2, 3 e 4)
Sono presenti tredici gessi di Antonio Canova, che rappresentano una delle serie più complete di bassorilievi realizzate dal grande scultore.
Opere presenti
1. La speranza, 1792
2. La carità, 1792
3. La giustizia, 1792
4. Briseide consegnata da Achille agli araldi di Agamennone, 1787-1790
5. Ecuba e le donne troiane offrono il peplo a Pallade, 1790-1792
6. Morte di Priamo, 1787-1790
7. Danza dei figli di Alcinoo, 1790-1792
8. Ritorno di Telemaco a Itaca e incontro con Penelope, 1787-1790
9. Socrate congeda la propria famiglia, 1787-1790
10. Socrate beve la cicuta, 1787-1790
11. Critone chiude gli occhi a Socrate, 1790-1792
12. Dare da mangiare agli affamati, 1795
13. Insegnare agli ignoranti, 1795
Sezione II
Hayez e i grandi temi romantici. Tra pittura storica e melodramma(Sala 5)
Sono presenti 4 opere di Francesco Hayez, protagonista assoluto della pittura del Romanticismo storico.
Opere presenti
14. L'ultimo abboccamento di Jacopo Foscari con la propria famiglia (I due Foscari), 1838-1840
15. Papa Urbano II sulla piazza di Clermont predica la prima crociata, 1835
16. La morte di Abradate, 1813
17. Valenza Gradenigo davanti agli Inquisitori, 1835
Sezione III
Giovanni Migliara e il fascino pittoresco degli antichi monumenti. Molteni, Ronzoni, Piccio, Inganni protagonisti del Romanticismo lombardo(Sale 6 e 7)
Sono presenti 22 opere, prevalentemente realizzate da Giovanni Migliara.
Opere presenti
18. Giuseppe Molteni, Ritratto del pittore Giovanni Migliara seduto davanti al suo cavalletto, 1829
39. Angelo Inganni, Contadino che accende la candela con un tizzone ardente, 1850
Sezione IV
Gerolamo Induno, Sebastiano De Albertis e la grande epica del Risorgimento(Sale 8 e 9)
Sono presenti 14 opere dedicate alle vicende e all'atmosfera del Risorgimento, rappresentando con precisione documentaria e vivacità le barricate e i combattimenti, spesso per una partecipazione diretta agli eventi.
Opere presenti
41. Domenico Induno, L'arrivo del Bollettino di Villafranca, 1861-1862
53. Emilio Magistretti, Il 9 gennaio 1878 a Milano. Annuncio della morte di Vittorio Emanuele II, 1879
Sezione V
L'immagine di Milano nella veduta e nella pittura prospettica. Il Duomo(Sale 10, 11, 12 e 13)
Sono presenti 25 opere importanti sia per la qualità sia per il valore documentario; testimoniano l'immagine di Milano e in particolare del suo monumento simbolo, il Duomo, tramite vedute, interni prospettici e scene di vita moderna ambientate nelle strade o nei nuovi spazi urbani.
72. Arturo Ferrari, Nella vecchia via (Il vicolo di San Bernardino alle ossa a Milano), 1912
74. Federico Moja, Interno della cappella del Rosario nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia, 1843
75. Vincenzo Abbati, Veduta del monumento sepolcrale a Paolo Savelli nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia, 1857
77. Fausto Antonioli, Veduta della piazza Contarena di Udine, 1856
78. Luigi Querena, Processione all'interno del Colosseo, 1870
Sezione VI
L'immagine di Milano. Il fascino popolare dei Navigli(Sala 14)
Sono presenti 12 opere che mostrano la Milano popolare dei Navigli, allora contrapposta, per il suo aspetto singolare e la sua vitalità sociale, a quella monumentale del Duomo e delle eleganti vie del centro.
81. Giuseppe Canella, Veduta del canale Naviglio presa sul ponte di San Marco, 1834
87. Giuseppe Elena, Veduta della piazza della Vetra in Milano, 1833
Sezione VII
Il paesaggio lombardo. Tra la suggestione poetica di Manzoni e la ricerca del vero(Sala 15)
Sono presenti 21 opere che dimostrano le diverse trasformazioni, lungo tutto l'arco dell'Ottocento e sino al primo decennio del Novecento, della pittura di paesaggio, un genere prima considerato minore.
106. Pompeo Mariani, La raccolta delle olive a Bordighera, 1917
Sezione VIII
Il revival del Settecento nel salotto borghese(Sala 16)
Sono presenti 7 opere che mostrano come pubblico e collezionisti preferirono l'evasione, il disimpegno in un mondo, come quello del Settecento, dominato dalla grazia, dall'eleganza, dalla spensieratezza, rispetto al modello di una pittura impegnata che faceva riflettere, come era stata quella del Romanticismo.
117. Vincenzo Vela, Ritratto della marchesa Virginia Busti Porro adolescente, 1871
Sezione IX
La pittura di genere. Scene della vita del popolo(Sale 17 e 18)
Sono presenti 28 opere che mostrano come, riprendendo la tradizione fiamminga o olandese della cosiddetta pittura di genere, si affermò un diverso genere, abbandonavano il passato per rappresentare il presente e, in particolare, i duri problemi della vita quotidiana nei ceti popolari.
Opere presenti
120. Domenico Induno, L'artista nomade (La questua), 1870-1872
Dai macchiaioli ai divisionisti. La sperimentazione atmosferica sul vero(Sala 18)
Sono presenti 14 opere che documentano, oltre a quello dei macchiaioli toscani, altri movimenti di rottura rispetto al Romanticismo e all'arte accademica che, tra la Lombardia e il Piemonte, hanno cercato – come avveniva in Francia con gli impressionisti – di rinnovare la visione e la riproduzione della realtà attraverso una pittura che, basata sulla sperimentazione della luce e del colore realizzata all'aria aperta, non dava più importanza ai contenuti ma solo al modo di dipingere.
La pittura alpestre. Dalla poetica del sublime al paesaggio come espressione delle sensazioni e delle emozioni(Sale 19 e 20)
Sono presenti 16 opere che mostrano grandi dipinti scenografici, dominati da vasti panorami montuosi pervasi da un nuovo sentimento della natura; i pittori intendevano interpretare lo smarrimento dell'uomo contemporaneo di fronte a una realtà urbana sempre più alienante e l'aspirazione a ritrovare se stessi a contatto con la natura.
Opere presenti
162. Ercole Calvi, Veduta della Brianza, 1860-1865
163. Carlo Mancini, Buoi aggiogati al carro sulle rive del Lago di Annone, 1857
164. Francesco Gnecchi, Fondo Toce (Il Sempione dal Lago Maggiore), 1884
Umberto Boccioni. Dal Divisionismo al Futurismo(Sala 23)
Sono esposte quattro opere di Umberto Boccioni; di particolare importanza le opere Tre donne e Officine a Porta Romana.
Opere presenti
194. Tre donne (La madre, la sorella e la modella Ines), 1909-1910
195. Officine a Porta Romana, 1910
196. Donna in giardino, 1910
197. Campagna con alberi e ruscello (Rio), 1908
Il Novecento
Percorso espositivo
Ouverture 1
Sezione 1, Sala 1: La memoria dell'immagine e la sua rimozione
Sezione 2, Sale 2-3-4: Lucio Fontana, lo Spazialismo e il Movimento Nucleare
Sezione 3, Sala 5: L'astrattismo “concreto” tra gli anni Quaranta e Cinquanta (il MAC - Movimento Arte Concreta)
Sezione 4, Sala 6: La pittura oltre la pittura. Azioni, tracce, impronte
Sezione 5, Sala 7: Forme dell'informale
Monographia 1, Sala 8: Il colore come forma plastica. Percorso attraverso una forma di astrazione
Monographia 2, Sala 9: Emilio Isgrò, L'ora italiana
Sezione 6, Sala 10: Arte programmata e cinetica
Ouverture 2
Sezione 7, Sala 11: Gli anni Sessanta: segni, parole, narrazioni
Sezione 8, Sala 12: Gli anni Sessanta: le cose, le immagini
Sezione 9, Sala 13: Attorno all'Arte Povera
Sezione 10, Sala 14: Pratiche concettuali
Sezione 11, Sala 15: Ipotesi costruttive
Sezione 12, Sala 16: Prospettive di fine Novecento
Mutante, 1996, stampa fotografica in bianco e nero, 40,5 x 40,5 cm
Mutante, 1996, stampa fotografica in bianco e nero, 40,5 x 40,5 cm
Mutante, 1996, stampa fotografica in bianco e nero su carta, incisione/taglio lungo una parte del profilo dell'oggetto fotografato; nella parte interna carta fotografica vergine su supporto rigido, 85,5 x 85,5 cm
C'era in lei qualcosa della fata, e niente è più insopportabile, a giudicare dalle fiabe, che vivere con una fata..., 1994, cibachrome su alluminio, 80 x 120 cm