Gaspare Colosimo
Gaspare Colosimo (Colosimi, 8 aprile 1859 – Napoli, 7 settembre 1944) è stato un avvocato, politico e filantropo italiano. BiografiaNato a Colosimi nel 1859, un piccolo paese della Sila, frequentò le scuole medie al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli (dove fu allievo di Giuseppe Petroni e Vincenzo Padula), si laureò in legge all'Università di Napoli ed a Napoli esercitò la professione di avvocato a partire dal 1896. In gioventù fu fervente repubblicano; nel 1882 fondò a Napoli il giornale di ispirazione repubblicana, "La lanterna", che ricordava nel titolo "La Lanterne" di Henri Rochefort e fece parte della Massoneria[1]. Convertitosi alla monarchia, seguì dapprima le orme del Duca di San Donato. Eletto al Parlamento la prima volta il 6 novembre 1892 (XVIII legislatura) nel collegio di Serrastretta, fu deputato per nove legislature rappresentando sempre i collegi elettorali calabresi. Ricoprì spesso cariche governative: fu anche sottosegretario di Stato all'agricoltura, alla giustizia, alle colonie, nonché ministro delle poste e telegrafi (con Giolitti), poi ministro delle colonie (con Boselli, 1916-1919), vicepresidente del consiglio dei ministri nel ministero Orlando nel 1919 e, ad interim, ministro dell'interno e presidente del Consiglio dei ministri (durante la permanenza di Orlando a Parigi, impegnato nelle trattative di pace). Si ritirò a vita privata nel 1924 e poco dopo, il 18 agosto 1924, fu nominato senatore del Regno. Morì nel 1944 a Napoli nell'Istituto per ciechi "Paolo Colosimo" da lui stesso fondato e intitolato al figlio Paolo prematuramente scomparso. A Napoli è stato intitolato un largo nel Rione Materdei, mentre a San Lazzaro di Savena (BO) una rotonda. Onorificenze— 12 settembre 1898
— 21 giugno 1906
— 10 gennaio 1907
— 4 aprile 1907
— 19 giugno 1913
ScrittiPresso l'Archivio di Stato di Catanzaro sono raccolti i suoi Diari del Ministero, scritti sulla Pacificazione della Cirenaica, carteggi vari sull'amministrazione coloniale con appunti sulla storia dell'Eritrea e disegni di legge a stampa dal 1896 in poi, nonché carteggi con Vittorio Emanuele Orlando. Sono stati anche pubblicati i suoi Scritti e Discorsi parlamentari.
Note
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