La Legenda Aurea (spesso italianizzata per assonanza in Leggenda Aurea con evidente slittamento di significato) è una raccolta medievale di biografie agiografiche composta in latino da Jacopo da Varagine, frate domenicano e vescovo di Genova. Fu compilata a partire circa dall'anno 1260 fino alla morte dell'autore, avvenuta nel 1298. L'opera costituisce ancora oggi un riferimento indispensabile per interpretare la simbologia e l'iconografia inserite in opere pittoriche di contenuto religioso.
Diffusione
L'opera ebbe un'ampia diffusione e un cospicuo seguito fino al XVII secolo. Sopravvivono circa 1400 codicimanoscritti dell'opera, a testimonianza della sua enorme diffusione nel Medioevo, inferiore solo alla Bibbia, e della sua grande influenza culturale. La Legenda Aurea fu presto tradotta in volgare. Per il Medioevo ci sono rimaste dieci edizioni in italiano, diciotto in alto-tedesco, sette in basso tedesco, diciassette in francese, quattro in inglese, tre in ceco, dieci in olandese. Altrettanto ampio fu il successo delle versioni a stampa, con quarantanove versioni fra il 1470 e il 1500, ventotto fra il 1500 e il 1530 e tredici fra il 1531 e il 1560.[1]
Solo nel secolo successivo, con gli studi storiografici dei padri bollandisti, l'intero genere dei leggendari medievali fu screditato e con essi anche la Legenda Aurea venne dimenticata.
L'edizione critica più recente è quella pubblicata nel 1998 (riedita nel 2007 con traduzione italiana e commento dei singoli capitoli) a cura di Giovanni Paolo Maggioni. In precedenza si utilizzava il testo stabilito da Graesse (Lipsia 1846).
Incunabolo del 1478, per Johannes Zainer
Natura e contenuto dell'opera
L'opera appartiene al genere dell'agiografia. L'autore raccolse in un santorale organizzato secondo l'anno liturgico le vite di più di centocinquanta santi, privilegiando i santi antichi, ma senza trascurare la sua epoca. Le vite dei santi sono intercalate da una trentina di capitoli dedicati alle principali festecristologiche, mariane e liturgiche, più alcuni racconti legati alla Leggenda della Vera Croce.
Secondo Jacques Le Goff, l'originalità dell'opera consiste nella capacità di intrecciare il tempo liturgico (ciclo annuale) con quello lineare della successione dei santi (tempo santorale, in quanto i santi stessi diventano marcatori del tempo) e con quello escatologico, nel quale l'umanità si dirige verso il Giudizio Universale. In sintesi, "il nostro domenicano vuole mostrare come solo il cristianesimo ha saputo strutturare e sacralizzare il tempo della vita umana per condurre l'umanità alla salvezza".
I santi delle storie (secondo l'edizione Graesse, Lipsia 1850)
La Legenda è composta da più di duecento capitoli, uno per ogni santo. I primi 182 capitoli furono redatti da Jacopo da Varazze, mentre i restanti furono opera di continuatori successivi.