Mitologia islamicaLa mitologia islamica è il corpo narrativo tradizionale associato alla fede islamica, trattato da un punto di vista mitografico. Racconti biblici nel CoranoL'Islam incorpora numerosi racconti biblici, con vari relativi suoi protagonisti. Storie riguardanti Mosè (in arabo Mūsā)[1] e Abramo (in arabo Ibrāhīm)[2] fanno parte delle scritture coraniche. Il libro sacro islamico racconta anche la storia di Giuseppe (in arabo Yūsuf), abbandonato nel deserto dai suoi fratelli per poi venire venduto agli Egizi,[3] e parla anche di Maria, madre di Gesù (in arabo Maryam).[4] In entrambi i casi, il Corano aggiunge dettagli originali e una interpretazione dei personaggi in chiave islamica: ad esempio, nella versione islamica, Gesù parla quando è ancora un bimbo in fasce,[5] e si sottolinea che egli fosse un uomo miracolosamente concepito solo da donna ed eletto profeta da Dio, senza costituire in alcun modo un'incarnazione di Dio stesso:[6] cosa concepita come sommamente blasfema per l’Islam. Narrazione sulla creazione dell'universo e dell'uomoSecondo il Corano, i cieli e la Terra erano uniti insieme come una singola "unità della creazione", e solo in un secondo momento essi furono "separati".[7] Alcune parti del Corano sostengono che il processo di creazione prese 6 giorni,[8] In altre parti del libro sacro si ricorda che due furono i giorni dedicati alla creazione della Terra,[9] due quelli per creare le montagne, e due altri giorni per creare i Cieli e le stelle.[10] Nel Corano la parola "giorno" è normalmente interpretata come "era", di un indefinibile numero di anni. Diffusa nell'immaginario occidentale non islamico (ma del tutto assente nella tradizione islamica asseverata) è la fantasia che nel paradiso islamico creato da Dio per i beati . Tutto nasce da un passaggio coranico (Sūra LV, versetto 56) maliziosamente distorto, in cui si parla di non meglio identificabili urì (interpretate come "vergini") per il beato e di ghilmān, غِلْمانُ (interpretati come "paggi") per le donne beate, senza indicarne in alcun modo la loro esatta natura e il loro numero e senza entrare in dettaglio nel godimento, di natura sessuale o mentale, che deriverebbe da tali incontri.[11] Tra le convinzioni senza alcuna base dottrinaria, esiste anche l'idea che sul petto di ogni urì - mai toccata da uomo o da jinn - sia scritto il nome di Allah e quello dell'uomo cui essa sia stata destinata. Dopo aver creato l'universo e avere apportato le distinzione che a Lui parvero opportune, Allah creò gli angeli e i jinn e, come ultimo atto, l'uomo, ossia Adamo che fu collocato nel Giardino paradisiaco. A lui Allah rivelò il nome di ogni Sua creatura, dandogli in questo modo potere su di esse, e ordinò agli angeli di adorarlo. Al rifiuto di alcuni di essi, sobillati da Iblīs, ne conseguì la loro cacciata dal settimo cielo. La MekkaSecondo la tradizione islamica, Allah fece calare dal Cielo una costruzione destinata a diventare il primo santuario ove lo si potesse venerare. L'edificio - la Kaʿba, chiamata anche al-Bayt al-ʿAtīqa (la Casa Antica) - sarebbe stata distrutto dal catastrofico Diluvio Universale.[12] Il profeta Noè (Nūḥ) ne poté tuttavia mettere in salvo un lacerto (la futura Pietra Nera, all'epoca di color bianco) in un anfratto delle alture circostanti il luogo della futura La Mecca. Gog e MagogLa tradizione islamica, confermata nel Corano[15] fa suo il mito di Gog e Magog (in arabo يأجوج و مأجوج?, Yāʾjūj wa Māʾjūj), che si pensava fossero la quintessenza del male, tanto che il profeta Mosè (in arabo Mūsā) avrebbe esortato Dhū l-Qarnayn, "Quello delle due corna" - identificato dagli esegeti coranici in Alessandro Magno - a costruire una "barriera" per separarli dal resto del genere umano. Barriera che vari mufassirūn hanno pensato indicasse la Grande Muraglia cinese o il passo montano dell'Afganistan. Tempo lineareL'ebraismo e il cristianesimo hanno una concezione lineare del tempo, al contrario della concezione ciclica del tempo degli Zoroastriani. La cosa riguarda anche ogni aspetto legato alla mitologia sviluppatasi in contesto islamico. Esseri soprannaturali
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