Il Movimento per i Diritti e le Libertà (in bulgaro: Движение за Права и Свободи - ДПС, trasl. Dviženie za Prava i Svobodi - DPS; in turco: Hak ve Özgürlükler Hareketi - HOH) è un partito politicobulgaro fondato nel 1990 da Ahmed Doğan.
Alle elezioni del 1991, le prime dopo la fine del regime comunista, il DPS ottenne il 6% dei voti e 23 seggi su 240. Alle elezioni dell'anno successivo il DPS ottenne il 7,6% dei voti e 24 seggi, entrando nel 1992 in un governo guidato dal Partito Socialista Bulgaro (BSP). L'esperienza governativa non favorì il partito che alle elezioni del 1994 scese al 5,4% dei voti e perse 10 seggi. Le politiche del 1997, nonostante il ritorno ai livelli del 1991 (7,6% e 19 seggi), segnano l'uscita del DPS dal governo, a guida SDS.
Le elezioni del 2001 videro l'affermazione del nuovo Movimento Nazionale Simeone II (NDSV), dell'ex re Simeone II, che ottenne il 42,7% dei voti e 120 au 240. Il DPS, che mantenne sostanzialmente inalterato il risultato delle elezioni precedenti, entrò così a far parte del nuovo governo guidato da Simeone Borisov Sakskoburggotski. Le elezioni del 2005, videro il crollo del NDSV ( - 21%) e l'incremento del DPS (12,7%, + 4,2%). NDSV e DPS sono entrati, così, a far parte del nuovo governo, guidato da Sergej Stanišev del BSP.
Alle elezioni europee del 2007, DPS ha ottenuto il 20% dei consensi, con un incremento del 6% rispetto alle precedenti politiche, ha eletto 4 euro-deputati, 2 dei quali di etnia bulgara. Alle politiche del 2009 DPS conseguì il 14,5% dei voti e 38 seggi e si pose all'opposizione del governo guidato dal conservatoreBojko Borisov. Nel 2013, a seguito delle proteste di piazza contro la crisi economica, Borisov diede le proprie dimissioni e le previste elezioni politiche furono anticipate di alcuni mesi[3]. Alle successive elezioni parlamentari del 2013 il DPS calò all'11,3%, eleggendo 36 deputati, ma entrando a far parte del nuovo governo di Plamen Oresharski insieme ai socialisti. Il nuovo governo non placò, però, le proteste popolari[4].