Nell'aprile del 1945, durante la seconda guerra mondiale fu teatro di due battaglie tra i partigiani e le truppe tedesche-fasciste in ritirata verso il Trentino. L'accesso da Trivigno e non solo, avviene oggi sul percorso delle antiche strade militari costruite durante il primo conflitto mondiale, in preparazione di una seconda linea di difesa necessaria in caso di sfondamento austro-tedesco, poi mai avvenuto. Ancora oggi sono visibili alcune segnalazioni con pietre segna strada, con la scritta "SM". Solo negli anni '70 la strada fu asfaltata e modificata rispetto al percorso originale per renderla più agevole. Inoltre in località Pianaccio (2180 m s.l.m.), proseguendo dal passo del Mortirolo verso est su strada non asfaltata, praticamente sopra Vezza d'Oglio, si vedono ancora tracce delle trincee della prima guerra mondiale, rivolte verso i gruppi dell'Adamello e del Cevedale, vie d'accesso eventuali delle truppe austriache provenienti dalle prime linee dei passi Gavia e Tonale. Nel 2021, la strada è riclassificata come strada statale (Nuova Strada ANAS).[4] I nomi provvisori sono NSA 591 (versante valtellinese) e NSA 597 (versante bresciano).[5]Dal settembre 2021 riclassificata come strada statale 42 dir/A del Passo del Mortirolo.
Descrizione
Si tratta di una strada stretta e poco frequentata, in quanto l'alternativa del passo dell'Aprica è molto più agevole e sicura per raggiungere Bormio e la parte alta della Valtellina provenendo dal bresciano o dal Trentino[6]. Il passo si può raggiungere da tre diversi versanti:
Versante nord, con inizio a Mazzo di Valtellina (552 m s.l.m.): è considerato come una delle salite più dure d'Europa, ed è meta di "pellegrinaggio" di molti cicloamatori che si cimentano nella difficile scalata. Presenta una lunghezza di circa 12,5 chilometri per un dislivello di 1300 metri: la pendenza media è del 10,45% e vi sono diversi settori con punte fino al 18%. La salita inizia da via Valle (Contrada Valle di Sotto, Mazzo), attraversa poi le contrade Li Ca' e Castello, passando in prossimità del castello di Pedenale. Le pendenze più elevate si raggiungono tra la chiesa di San Matteo (km 3,5)[7] e l'indicazione per la località Pantan (km 4,5)[8]. Nel tratto tra il terzo e il nono chilometro le pendenze non scendono mai sotto l'11%, salvo addolcirsi solamente negli ultimi chilometri. I migliori professionisti lo percorrono in meno di 45 minuti (Ivan Gotti che detiene il record impiegò 42'40" nel Giro d'Italia 1996 e 43'10" nel Giro d'Italia 1997).
Versante nord, con inizio a Tovo di Sant'Agata (551 m s.l.m.): di pendenza media analoga alla salita da Mazzo, ma più irregolare (strappi con pendenze fino al 23%) e con un tratto cementato. Al chilometro 11,5 (1718 m s.l.m.) si unisce alla strada da Mazzo[9].
Versante nord, con inizio a Grosio (656 m s.l.m.): la più agevole delle salite dal versante valtellinese, ha una lunghezza di 14,8 km e una pendenza media dell'8,3%. Le rampe a pendenza massima (14%) sono situate al chilometro 10. Al chilometro 11,5 (1548 m s.l.m.) si unisce alla strada proveniente da Mazzo[10].
Versante sud, con inizio a Edolo: misura 17,2 chilometri, parte da quota 699 metri e ha una pendenza media del 6,7%; è più facile anche se più lungo. Si parte da Edolo e per il primo tratto di salita si segue la statale della Val Camonica per poi svoltare per Monno (1066 m s.l.m.), dove inizia la vera salita di 11,2 chilometri; vi sono alcuni tornanti abbastanza impegnativi ma poi la salita è regolare (circa al 6-7%) fino al quattordicesimo chilometro dove c'è addirittura un breve tratto in falsopiano. Il tratto più duro arriva in prossimità del sedicesimo chilometro, a quota 1720 m, con più di 500 metri abbondantemente sopra il 10%.
Versante ovest, con inizio ad Aprica (1181 m s.l.m.) e passante per Trivigno: è il più lungo (circa 25 km) e il più facile con un lungo tratto suggestivo in quota (max 1940 m s.l.m. circa) dopo un'ascesa di 12,2 km al 6% circa fino a poco dopo Trivigno. Una variante è quella che da Ronco di Corteno Golgi in Val Camonica sale al Monte Padrio (8,4 km al 10,7% di pendenza media) e quella che da Tirano in Valtellina sale a Trivigno (17 km al 7.4% di pendenza media): entrambe hanno poi in comune l'ultimo tratto in quota del versante dall'Aprica fino al Mortirolo.
Sport
Giro d'Italia
Dopo essere rimasto per molti anni una strada secondaria di montagna, sterrata e denominata "Passo della Foppa", il Mortirolo è salito alla ribalta a partire dal 1990, quando è stato inserito nel percorso del Giro d'Italia, a causa delle pendenze molto accentuate e costanti nel suo versante settentrionale.
Nel mese di maggio 2006 è stata posata al km 8 della salita, in località "Piaz de l'acqua", una scultura, realizzata da Alberto Pasqual, dedicata a Pantani. Il campione romagnolo è raffigurato durante uno scatto, con le mani basse sul manubrio, voltato a scrutare gli avversari[11]. Sempre nel 2006 il Giro d'Italia è passato per le strade del Mortirolo (versante di Mazzo di Valtellina): il primo a transitare è stato Ivan Basso, poi vincitore di quell'edizione del Giro, con a ruota Gilberto Simoni.
Il Giro d'Italia 2010 ha nuovamente proposto il Mortirolo dal versante di Mazzo: il primo a guadagnare la vetta fu ancora Ivan Basso, seguito a ruota dal compagno di squadra Vincenzo Nibali e da Michele Scarponi. Basso si sarebbe aggiudicato anche quel Giro conquistando la maglia rosa proprio nella tappa del Mortirolo con arrivo all'Aprica strappandola allo spagnolo David Arroyo nonostante la tentata rimonta dello spagnolo in discesa.
Il Mortirolo tornò protagonista nel Giro d'Italia 2015 quando fu teatro di una grande rimonta della maglia rosa Alberto Contador dopo che aveva forato nella precedente discesa del passo Aprica. Il primo a transitare in vetta fu l'olandese Steven Kruijswijk. La tappa, che si concluse ad Aprica, fu vinta dal basco Mikel Landa.
Al 2017, i passaggi del Giro d'Italia con ascesa dal versante di Monno sono stati soltanto due: nel 1990 durante la 17ª tappa (Moena>Aprica), in cui il Mortirolo fece il suo esordio sulle strade del Giro e nel 2017 durante la 16ª tappa (Rovetta>Bormio) del Giro del centenario, caratterizzata da una doppia ascesa dello Stelvio oltre a quella del Mortirolo.
Per omaggiare Michele Scarponi, morto il 22 aprile 2017, il Mortirolo, in quell'anno, è stato rinominato, in sua memoria, Salita Scarponi.
^Il passo di cui si tratta questa voce è in realtà noto sulla cartografia e nella segnaletica ufficiale perlopiù come "Passo della Foppa" Gabri80, Italiano: Passo della Foppa (MORTIROLO) 1852 m slm (JPG), 4 agosto 2010. URL consultato il 20 maggio 2019.; il nome "passo del Mortirolo" è assegnato invece ad una piccola sella non carrozzabile posizionata circa 600 m a nordest a quota 1895 m s.l.m. Nodo: Passo del Mortirolo (565086631), su OpenStreetMap. URL consultato il 20 maggio 2019. Cartografia del Comune di Monno (BS) (PDF), su comune.monno.bs.it.