Persiano Chinchillà
Il chinchillà è una pregiata varietà tipped[1] di gatto persiano a pelo lungo. StoriaIl persiano chinchillà ha origini britanniche e il primo esemplare nasce intorno agli anni '80 del XIX secolo. Il nome è correlato al coniglio chinchillà per la somiglianza della colorazione del pelo (il roditore ha il mantello scuro con le punte chiare, il gatto ha il mantello chiaro con le punte più scure). La somiglianza venne notata inizialmente su una gatta persiano smoke. La padrona decise di farla accoppiare con un persiano tabby, da cui nacque una gattina che a sua volta fu accoppiata con un persiano smoke. Tra la cucciolata spiccò un gattino particolarmente bello e perfettamente proporzionato: Silver Lambkin fu ufficialmente riconosciuto primo esemplare di persiano chinchillà.[2] Silver Lambkin può vantare la vittoria della maggior parte dei premi consegnati alla mostra del Crystal Palace nel 1888.[3] Silver Lambkin si trova imbalsamato nel South Kensington Museum di Londra.[2] Inizialmente la razza era più scura della varietà attuale e i tentativi effettuati per ottenere una colorazione più chiara sono in qualche occasione andati a discapito dei gatti stessi. In Europa, a causa dell'eccessivo intervento umano, questa razza ha infatti subito, soprattutto intorno alla metà del novecento, un notevole indebolimento. Fortunatamente sono stati rapidamente importati esemplari dall'America, salvando la razza che oggi gode di buona salute.[4] Con il passare del tempo la razza ha acquisito un prestigio sempre maggiore. Caratteristiche fisicheCorpo
Muso
Caratteristiche comportamentaliIn linea di massima i Persiani sono più diffidenti dei gatti a pelo corto. Nonostante questo, il chinchillà è un gatto socievole e affettuoso, che ama la compagnia ed è felice di ricevere attenzioni. È il gatto domestico per eccellenza, poiché è molto tranquillo e sembra preferire passare la maggior parte del suo tempo in casa, piuttosto che in giardino.[3] Permane però nel comportamento una componente di altezzosità e aristocrazia. Alle esposizioni feline è la razza che più rimane impassibile di fronte alla folla. Non è affatto aggressivo, né con l'uomo né con altri animali, a parte le piccole prede.[5] CuccioliI cuccioli sono molto più scuri degli adulti ed iniziano a schiarire soltanto intorno ai due mesi di età. Per aderire allo standard e quindi poter partecipare a concorsi ed esposizioni, il mantello del gatto adulto non deve presentare alcuna striatura più scura. Gli occhi sono azzurri ed iniziano ad assumere la caratteristica colorazione verde verde-blu, soltanto intorno al quarto mese di vita. Il temperamento dei cuccioli è logicamente più vivace rispetto al gatto adulto.[5] CureIl folto mantello deve essere spazzolato quotidianamente (nel periodo della muta anche più di una volta al giorno) per evitare sia la formazione di nodi, sia che il gatto ingerisca una quantità eccessiva di pelo durante la propria toelettatura. Questo può infatti accumularsi nello stomaco, andando a formare delle palle di pelo a discapito dell'appetito e spesso della salute del gatto. Per prevenire la formazione di questi grovigli di pelo, si può anche dare al gatto del malto tramite un prodotto specifico, che trova generalmente di suo gradimento.[6] Anche gli occhi, a causa della loro abbondante lacrimazione, devono essere puliti ogni giorno con un panno umido.[6] AlimentazioneIl persiano chinchillà, soprattutto il maschio sterilizzato, è particolarmente predisposto alla formazione di calcoli renali o vescicali: utilizzare soltanto cibo confezionato secco significa non idratarlo sufficientemente ed esporlo maggiormente a questo rischio. Se si sceglie un cibo secco è bene quindi alternarlo in ogni caso a quello umido. Un gatto persiano chinchillà adulto, di circa 2,5 kg, ha bisogno all'incirca di 100 g di cibo umido al giorno o di 50 g di alimenti secchi. Il maschio che superi i 4 kg può salire a 150 g o 165 g di cibo umido od a 60 g di alimenti secchi (sono quantità indicative: tutto è relativo al peso e all'attività del gatto). Si può saltuariamente dare al persiano carne di pollo, manzo o coniglio bolliti in acqua non salata e tagliati a piccoli pezzi.[7] Importante è tener conto degli alimenti, che non vanno assolutamente concessi al gatto come qualsiasi cibo zuccherato e gli amidi (riso e pasta).[6] L'acqua deve essere cambiata una o due volte al giorno[7] e, nel caso quella del rubinetto contenesse calcare o, ovviamente, non fosse potabile, è preferibile utilizzare quella in bottiglia. VarietàLa FIFé (Fédération internationale féline) ha riconosciuto altre varietà di persiano chinchillà, suddividendole in base al colore e al tipping del pelo:
Note
Collegamenti esterni
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