Sorge a 460 m s.l.m. e confina con Genzano di Lucania, Gravina in Puglia, Spinazzola. Il territorio comunale si estende per 43 km² ed è interamente compreso nell'altopiano delle Murge. Il centro urbano si affaccia sul vallone del torrente Roviniero, affluente del Basentello.
La campagna di Poggiorsini è ricca di uliveti, vigneti e estesi campi coltivati a cereali. Tra la vegetazione spontanea si segnalano più di 50 specie di orchidee spontanee.
Storia
Il territorio di Poggiorsini fu abitato sin dal Paleolitico antico, anche grazie alla presenza di sorgenti d'acqua perenni tuttora attive (come fontana Latrigna, fontana D'Ogna, i torrenti Roviniero e di Capo d'Acqua). Lo confermano alcuni ritrovamenti archeologici presso gli insediamenti del sistema rupestre chiamato Grottellini e del Castello del Garagnone.
Nel Medioevo il suo territorio fece parte del feudo di Castel Garagnone e appartenne agli Altavilla di Andria. Un documento di epoca normanna del 1197 lo conferma, riportando il toponimo di Mons Folicatus ("fogliame", in riferimento all'esistenza di una ricca vegetazione spontanea che copriva le alture e la fossa intorno a Poggiorsini). La riorganizzazione territoriale voluta dai Normanni determinò la costruzione di vari castelli, tra cui il Castello di Garagnone.
Il toponimo di Monte Folicato viene sostituito da quello di Macchia Vetrana (Macula Veterana), quindi viene confermato il riferimento a macchie e boscaglie selvagge, come attesta il documento del 1609 relativo al passaggio di proprietà in favore della famiglia degli Orsini. A partire da quegli anni l'insediamento prende il nome di Poggio degli Orsini. Costoro costruirono il casale, da cui partirono per dare una dignità urbanistica autonoma al loro Poggio. Fecero costruire il palazzo ducale (1723-1727) e la chiesa dedicata a Maria Santissima dei Sette Dolori (1726-1727) con annesso cimitero, molino, forno, mattatoio.
Nel 1808, con la scomparsa della feudalità, Poggiorsini divenne frazione della città di Gravina in Puglia e solo nel 1957, grazie al commissario prefettizio Vladimiro Borino, ottenne l'autonomia amministrativa [5].
Gli stranieri residenti nel comune sono 53. Il gruppo più numeroso è quello tunisino che annovera 26 cittadini[7].
Lingue e dialetti
Il dialetto poggiorsinese appartiene alla fascia dei dialetti pugliesi centrali. Derivato per la quasi totalità dal vicino dialetto [8] di Gravina in Puglia, se ne discosta leggermente per via della vicinanza al confine lucano.
Poggiorsini è considerato "Comune d'Europa" perché gemellato con alcuni centri europei[9] interessati a progetti pilota per l'integrazione delle attività primarie con quelle del turismo e della cultura.
^Fedele Raguso; Marisa D'Agostino, Poggiorsini. Signoria della Murgia, 2007, Stilo, Bari, ISBN 978-88-87781-63-2
Bibliografia
Sante Cutecchia, Il tratturo e la via Appia antica, testi di Sante Cutecchia, Arturo Cucciolla, Ferdinando Mirizzi, Bari, Adda Editore, 2013.
Francesco Sabatini, La lingua e il nostro mondo. L'italiano come si è formato, come lo usiamo, Torino, Loescher.
M. D'Agostino, A.J. Di Palo, V. Mazzotta, S. Picerno, F. Raguso, V.A. Sirago, Poggiorsini. Dal Poggio Macchia Vetrana a Comune d'Europa, Modugno, Ed. Pubblicità e Stampa, 1995.