Nacque il 23 febbraio 1907 a Barracas. A soli dieci anni, persuaso da suo fratello Felipe entra nel club del suo barrio natale, lo Sportivo Barracas. Per distinguerlo dal fratello maggiore fu soprannominato Cherrito.[1] Il cognome originale era Cerro per via delle sue origini italiane, tuttavia fu ispanizzato in Cherro per facilitarne la pronuncia.[2]
Caratteristiche tecniche
Attaccante con talento, qualità tecnica e intelligenza, oltre che bravura nel dribbling, sorprendeva spesso gli avversari con imprevedibili giocate.[1] Non aveva tuttavia un aspetto atletico a causa del peso, che si aggirava intorno agli 80 kg. Si definì un ammiratore di Manuel Seoane e si ispirò al suo stile di gioco.[1][3] La sua bravura nel gioco aereo gli fece inoltre guadagnare il soprannome Cabecita de Oro (testa d'oro).[3] Giocava sulla fascia sinistra.[4]
Carriera
Club
Sportivo Barracas, Ferro Carril Oeste e Barracas Juniors
Debuttò con gli Xeneizes il 14 marzo in un'amichevole contro il Temperley giocando come attaccante centrale.[1] In quella partita mise a segno una doppietta nello 0-3 finale.[5] Il debutto in campionato invece avvenne il 2 maggio, contro lo Sportivo Dock Sud, mentre sette giorni dopo marcò il primo gol in campionato, contro El Porvenir[5], tuttavia la squadra lasciò la federazione organizzatrice del torneo, la AAF, quindi questa partita non risulta nelle statistiche finali.[6] Il 30 maggio, nella vittoria per 4-0 contro lo Sportsman, Cherro subì il suo primo infortunio in carriera:[7] tornò in campo il 13 giugno nel pareggio per 0-0 contro il Colegiales.[5] Dopo 9 partite in cui il giovane Cherro si mise in mostra con 11 gol,[5] il 28 novembre nella goleada del Boca per 0-9 ai danni del Porteño, Cherro quando segnò il nono gol del Boca al 72' – quinto personale –, il capitano della formazione avversaria decise di ritirare la squadra.[8] Il campionato vide primeggiare il Boca e Cherro in classifica marcatori con 22 gol in 20 presenze,[9] seguito dal compagno di squadra Domingo Tarasconi.[5] Lo stesso anno vinse la Copa Ibarguren contro il Belgrano di Rosario per 3-2, mettendo in rete il secondo gol del Boca;[10] e la Copa Estímulo il 30 gennaio 1927 contro lo Sportivo Balcarce, segnando un'altra rete. La partita terminò cinque minuti in anticipo per via di un'aggressione del calciatore avversario Corona al guardalinee.[11]
Il campionato 1927 per Cherro inizia il 27 marzo, disputando la partita terminata per 2-2 contro l'Excursionistas.[12] Il primo gol in campionato arrivò il 10 aprile contro il San Fernando al 47'.[13] Il 29 maggio realizzò una quaterna al San Isidro,[14] e il 3 luglio, rimediò la sua prima espulsione in carriera: fu contro il Tallares all'84'.[15] Il 4 dicembre vinse il primo Superclásico disputato con una vittoria di misura, arrivata per un suo gol al 6'.[16] Il Boca a fine stagione non riuscì a difendere il precedente titolo, guadagnando un piazzamento dietro il trionfante San Lorenzo.[17] Neanche Cherro riuscì a ripetersi capocannoniere, con 14 gol all'attivo.[18]
Nazionale
Cherro ottenne la prima convocazione in Nazionale per il Sudamericano del 1926, debuttò il 16 ottobre contro la Bolivia in cui mise a segno una doppietta nel risultato finale di 5-0.[19] La partita successiva dell'Albiceleste contro il Paraguay, terminata per 8-0, vide Cherro marcare la seconda rete al 16'.[19] Disputò le rimanenti due partite contro Uruguay e Cile senza andare a segno.[19]
Dopo un'amichevole a reti inviolate contro la selezione portoghese nell'aprile del 1928,[20] un mese dopo partecipò ai giochi olimpici. Totalizzò quattro gol, che servirono alla squadra per arrivare in finale, che tuttavia non disputò per un infortunio.[1] L'anno seguente vinse il Sudamericano segnando un solo gol contro il Paraguay.[21] Alla prima edizione dei mondiali, Cherro subì la stessa sorte delle Olimpiadi: disputò solo la partita contro la Francia a causa di un infortunio al ginocchio destro.[22] Fu rimpiazzato da Stábile, il quale vinse la classifica marcatori con 8 gol.[23]
Il 5 febbraio 1933 segnò una quaterna in un'amichevole che lo vide protagonista contro l'Uruguay.[1] Disputò il suo ultimo torneo con la Nazionale, precisamente il Sudamericano, nel 1937, vincendo il titolo; tuttavia non segnò alcuna rete.[24]