Nel 1973 venne pubblicato due volte su 45 giri, come lato B di Life on Mars? e della riedizione di Space Oddity uscita negli Stati Uniti.[3][4]
The Man Who Sold the World è stata oggetto di numerose cover, la più celebre delle quali è probabilmente quella acustica registrata nel 1993 dai Nirvana nel programma MTV Unplugged e che si trova al primo posto nella classifica delle 50 migliori cover di tutti i tempi stilata nel 2009 dalla rivista musicale Spin, con la seguente motivazione: «La voce sofferente di Kurt Cobain nella versione unplugged dei Nirvana di questa melodia cosmica di Bowie del 1970 appare ancora più inquietante dopo che la canzone è diventata un classico del rock postumo».[5]
Come per altri dei suoi lavori dei primi anni settanta, David Bowie ha mantenuto a lungo la massima segretezza intorno al significato di The Man Who Sold the World. Alcuni biografi hanno suggerito un modello nel poema guerresco Strange Meeting di Wilfred Owen, il cui narratore entra in un paesaggio onirico dove incontra il soldato nemico ucciso in battaglia,[6] altri hanno visto attinenze con Il compagno segreto di Joseph Conrad, Incontro di notte di Ray Bradbury e, soprattutto nei sinistri versi iniziali, con la poesia Antigonish di Hughes Mearns conosciuta anche col titolo The Little Man Who Wasn't There:[7]
(EN)
«Yesterday, upon the stair I saw a man who wasn't there He wasn't there again today I wish, I wish he'd go away»
(IT)
«Ieri, sulla scala Ho visto un uomo che non era lì Non era lì anche oggi Vorrei tanto, vorrei tanto che se ne fosse andato via»
Nel 1997 Bowie ha parlato del brano durante lo special radiofonico della BBCChangesNowBowie: «Penso di averla scritta perché c'era una parte di me che stavo ancora cercando... Per me quella canzone ha sempre esemplificato lo stato d'animo che si prova quando si è giovani, quando ci si rende conto che c'è una parte di noi che non siamo ancora riusciti a mettere insieme, c'è questa grande ricerca, un gran bisogno di comprendere realmente chi siamo».[6]
Nonostante sia ormai considerato uno dei classici di David Bowie, The Man Who Sold the World non ha mai trovato spazio nelle esibizioni dal vivo fino agli anni novanta, con l'unica eccezione del Saturday Night Live del 15 dicembre 1979 in cui si esibì con Klaus Nomi e Joey Arias.[8]
Venne inserita stabilmente delle scalette solo a partire dall'Outside Tour 1995-96, con un rifacimento trip hop ad opera di Brian Eno che lo stesso giorno del missaggio affermò: «Ha un sound assolutamente contemporaneo, ho aggiunto delle voci d'accompagnamento e un segnale intermittente tipo sonar. Ho anche un po' scolpito il pezzo, per dargli contorni più definiti».[6] In seguito è stata eseguita durante l'Earthling Tour 1997 e il Reality Tour 2003-04.
Tra le occasioni "estemporanee" in cui The Man Who Sold the World è stata eseguita dal vivo:
Versioni live si trovano nel bonus disc di alcune versioni di 1.Outside del 1996, in quello dell'edizione limitata di Bowie at the Beeb del 2000 e in A Reality Tour del 2010.
La prima cover di The Man Who Sold the World è quella della cantante scozzese Lulu, che nel gennaio 1974 la eseguì in quello che il biografo David Buckley ha definito «un sordido stile da cabaret berlinese».[9]
Più avanti la cantante ricordò di come Bowie l'avesse invitata ad un suo concerto, al termine del quale le disse che voleva registrare un disco con lei: «Non pensavo che sarebbe successo ma Bowie tornò due giorni dopo. Era assolutamente affascinante a quel tempo e io volevo solo essere guidata da lui. Amavo tutto ciò che faceva. Non pensavo che The Man Who Sold the World fosse la canzone migliore per la mia voce, ma era una grande canzone di per sé... In studio Bowie continuava a dirmi di fumare più sigarette, per dare alla mia voce una certa qualità».[10]
Il brano venne registrato nel luglio 1973, durante le sessioni dell'album Pin Ups, prodotto e arrangiato da Mick Ronson e dallo stesso Bowie che contribuì anche con il sax e l'accompagnamento vocale.[11] L'11 gennaio 1974 il 45 giri uscì nel Regno Unito, preceduto dall'esibizione di Lulu a Top of the Pops, e raggiunse la 3ª posizione nella Official Singles Chart il 16 febbraio.[12]
«Quando suono The Man Who Sold the World ci sono sempre un sacco di ragazzini che mi dicono "È fantastico che tu faccia una canzone dei Nirvana", e io penso "Fottetevi, piccoli segaioli!"»
La cover più celebre di The Man Who Sold the World è probabilmente quella eseguita in versione acustica il 18 novembre 1993 dai Nirvana nella trasmissione MTV Unplugged e inclusa nell'album MTV Unplugged in New York uscito l'anno successivo.
David Bowie ha detto a proposito della cover: «Sono rimasto semplicemente sbalordito quando ho scoperto che a Kurt Cobain piacevano i miei lavori, ho sempre voluto parlare con lui a proposito delle ragioni per cui aveva fatto una cover di The Man Who Sold the World... è stata una buona interpretazione e mi è sembrata in qualche modo molto onesta. Sarebbe stato bello lavorare con lui, ma anche solo parlare con lui sarebbe stato davvero fantastico».[16]
Nel gennaio 1995 venne distribuito negli Stati Uniti un CD singolo promozionale che ottenne un enorme successo, grazie anche ad una notevole diffusione del brano nelle radio e al videoclip trasmesso nelle rotazioni di molte emittenti televisive.[17] La canzone raggiunse il 6º posto nella classifica "Alternative Songs", il 12º in quella "Mainstream Rock Songs" e il 39º in quella "Radio Songs" di Billboard,[18][19][20] ciò nonostante non è mai stato pubblicato un singolo ufficiale e il brano è stato poi inserito nella raccolta di greatest hits Nirvana del 2002.
Des de Moor e Russell Churney in Darkness and Disgrace del 2003
i Bug Funny Music Foundation in Spiders from Venus: Indie Women Artists and Female-Fronted Bands Cover David Bowie del 2004
gli Hearts Fail in .2 Contamination: A Tribute to David Bowie del 2006
i Cocosuma in BowieMania: Une collection obsessionnelle de Beatrice Ardisson del 2007
Marcus Van Heller in Hero - The MainMan Records Tribute to David Bowie del 2007
Amanda Jo Williams in We Were So Turned On: A Tribute To David Bowie del 2010 (digital release)
gli Ohashi Trio in Fake Book II del 2011
The Lost Boys of Penzance in Ziggy Played Surf Guitar del 2011
i Sinfonico Honolulu in Absolutely Live del 2011
Federica Zammarchi in Jazz Oddity del 2011
Claire Martin con The Montpellier Cello Quartet in Time and Place del 2014
Cover live
Diversi artisti hanno eseguito The Man Who Sold the World durante le esibizioni dal vivo, in particolare i Nirvana che dopo il set acustico a New York del 1993 inserirono regolarmente il brano nelle scalette dei concerti fino alla morte di Kurt Cobain.[21] Tra gli altri, da ricordare Joseph Arthur, gli of Montreal, i Flaming Lips, Patti Smith, Alejandro Escovedo, Limahl, The Strypes, Lucinda Williams, i Phase e The Servants.
Altri "omaggi" sono avvenuti nel 2016 dopo la morte di David Bowie:
Gary Oldman l'8 febbraio al Roxy Theatre di Los Angeles, durante il concerto benefico Celebrating David Bowie.[22]
^Nirvana - Billboard Alternative Songs, su billboard.com, www.billboard.com. URL consultato il 9 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2016).
^Nirvana - Billboard Radio Songs, su billboard.com, www.billboard.com. URL consultato il 9 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2016).